Andrea
«Andrà tutto bene» dice dolcemente portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e guardandomi con amore.
«Speriamo, ho una paura fottuta. Non mi piace, non mi piace proprio... non so come ho fatto a stare con lui. È stato così innaturale con lei, non sapeva nemmeno come parlarle... sto facendo una cazzata, un'enorme cazzata».
«Amore mio è solo una cena, qualche ora e niente di più. Lo sai che Azzurra, nonostante la testa di cazzo che è Stefano, ha il diritto di conoscere suo padre, anche se a te non piace e io vorrei solo prenderlo a cazzotti. Non stai sbagliando, stai dando tutto l'amore e le possibilità di cui sei capace alla tua bambina... e non c'è cosa più bella».
«Ma io come ho fatto a meritarmi un uomo come te?» dico sorridendo e buttandogli le braccia al collo.
«Devi aver fatto qualcosa di mooolto buono nella tua vita precedente» dice ridendo e baciandomi la punta del naso.
«Vorrei solo che ci fossi anche tu» ribatto amareggiata.
«Lo so, amore... Anch'io, ma è meglio per voi stare da soli. Io, sono decisamente fiero del modo in cui lo irrito, ma non posso essere presente. Avete bisogno di parlare e di imparare a conoscervi di nuovo, quindi io prenderò una pizza con Leo, cercando di mangiare e non smattare sapendo di essere lontano da voi».
«Faremo velocissimo e poi torneremo da voi, promesso» dico stringendomi a lui.
«Promesso» risponde stringendomi e inspirando dentro i miei capelli.
Guido piano per le vie di Roma, il traffico è decisamente congestionato, ma si sa, nella Capitale per fare cinque chilometri ci vuole un'ora e io seguo tranquilla il flusso, ascoltando la radio, mentre Azzurra canticchia qualcosa.
«Mamy?» chiede improvvisamente la mia bambina.
«Dimmi amore» dico guardandola nello specchietto retrovisore.
«Non preoccuparti per stasera, andrà bene».
«Piccola... io...» balbetto.
«Mamma, sei agitata lo vedo, ma non devi. È solo...»
«È solo?» chiedo agitata.
«Non lo so, non voglio chiamarlo babbo... non è lui il mio babbo, è Ale adesso» dice sorridendo.
«Oh piccola. Sono fiera di te. Lo sai?»
«Anch'io sono fiera di te mamma» dice ridendo.
«Ottimo, allora» concludo parcheggiando.
Slaccio la cintura ed esco nella serata fine estate, inspiro profondamente e lascio che l'aria invada i miei polmoni e mi doni un minimo di calma, soprattutto stasera perché ne ho davvero bisogno.
Azzurra si palesa al mio fianco, stringendo la mia mano, il suo calore si infonde attraverso la sua manina fino a raggiungere il mio cuore, il legame tra noi è qualcosa di unico. Siamo sempre state sempre solo io e lei, contro tutti e tutto, e non voglio assolutamente che questo venga compromesso in alcun modo da nessuno.
«Andiamo mamy?»
«Sì, piccola. Andiamo» dico prendendola in braccio e annusando il suo profumino all'albicocca, mentre mi dirigo verso l'ingresso del ristorante con il pensiero di star commettendo un gravissimo errore e una fottuta paura dentro il cuore che mi sta paralizzando, anche se continuo a camminare ignorando tutti i segnali che il mio corpo mi sta lanciando.
Percorro il vialino e sento la ghiaia scricchiolare sotto i miei piedi, arrivo davanti all'enorme porta a vetri del ristorante, metto giù Azzurra, prendo un respiro profondo e varchiamo la soglia... insieme, mano nella mano.

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Fulmine
Chick-Lit[⚡️COMPLETA⚡️] 🔞Contiene scene di sesso e linguaggio volgare🔞 Andrea e Alessandro. Azzurra e Leonardo. Due cuori, due famiglie, un futuro. Andrea ha un piccolo negozio a Trastevere, nel cuore di Roma, Alessandro è un architetto che ha deciso di fa...