Alessandro
Due giorni fa ho sentito la sua voce, anche se solo per un attimo... dopo solo due giorni che non ci parlavamo, mi manca da morire, mi manca come l'aria che respiro. Mi sembra che ogni giorno che passo senza di lei, sia buttato via.
Sono stati i quattro giorni più lunghi della mia vita, complice la festa di Leonardo che mi ha impegnato e sfinito, speravo potesse distrarmi e invece mi sono ritrovato incastrato nei miei pensieri con la sola consapevolezza che avrei voluto averla accanto.
Leonardo ha capito che è successo qualcosa e sta cercando di distrarmi e aiutarmi, come può, non pensavo avrebbe reagito così. Ha più volte tentato di indagare su cosa fosse successo tra di noi, ma non ho mai voluto raccontagli la verità, non voglio che pensi che suo padre sia un codardo, perché è questo quello che sono in verità un codardo coglione.
Fisso spesso le nostre foto fatte a Firenze e puntualmente le lacrime bucano i miei occhi, ripenso a quanto fossimo felici insieme e a come io abbia rovinato tutto. Che cazzo mi ha fatto per farmi stare così?
Vorrei solo stringerla e dirle quando la amo, perché sì, l'ho capito davvero. La amo da quando mi ha offerto quel dannato tè la prima volta che l'ho vista. Lei è il mio fulmine, è la mia scossa elettrica che mi ha fatto tornare a battere il cuore e adesso sono solo un guscio vuoto senza di lei.
«Babbo, quindi?» mi chiede Leonardo.
«Cosa?» chiedo io ridestandomi dai miei pensieri.
«Dai babbo però, capisco tutto, ma concentrati. Non mi stai ascoltando» mi riprende lui sorseggiando il suo succo.
«Hai ragione Leo, sono un pessimo padre» dico nascondendo la testa tra le braccia incrociate sopra il tavolo.
«No, non l'ho mai pensato. Però ultimamente sei come dire... distratto, so che è per colpa di quello che è successo con Andrea, ma non l'hai più sentita?» chiede.
«No, Leo. Non vuole parlarmi ancora» ribatto frustrato sbattendo la testa sul piano della cucina.
«Babbo mi vuoi raccontare cosa è successo? Se non so le cose non so come aiutarti» chiede di nuovo.
«No Leo. Lasciamo stare, non ho voglia di parlarne. Tuo padre è stato un coglione, ti basti sapere questo» chiudo il discorso.
«Ok» sospira «tornando a noi... a che ora dobbiamo incontrarla oggi?» chiede titubante.
Merda! Merda! Merda!
Oggi è domenica... e oggi pomeriggio Leonardo deve incontrare Camilla e io me ne ero completamente dimenticato. Raccolgo un briciolo di concentrazione, inspiro, espiro. Oggi devo essere la versione migliore di me, quella che difende il suo bambino da tutti, devo mettere da parte i miei problemi e concentrarmi su di lui.
«Giusto, ci vediamo alle cinque al Pincio» dico serio.
«Posso venire diretto da casa di Isa?» chiede lui «ho bisogno di stare con lei per avere un po' di coraggio» conclude timido.
«Certo amore, tutto quello che ti fa stare più sereno. Vuoi che venga anche lei?» chiedo serio.
«No... non so come andrà e vorrei evitarmi di passare per una femminuccia» ribatte triste.
«Non c'è niente di male a farsi vedere fragili. Lo sai vero? Non si può essere sempre forti e duri. Se ti vuole bene davvero ti sta accanto e ti sostiene» dico accarezzando la sua testa castano chiaro.
«Lo so babbo, ma farmi vedere piangere diciamo che non è proprio quello che vorrei... ecco» conclude.
«Come vuoi. Noi ci vediamo direttamente lì, ok? Chiamami se hai bisogno prima. Io sono qui per te, metto da parte qualunque cosa per te, perché te sei la mia priorità. Lo sai vero?»

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Fulmine
Chick-Lit[⚡️COMPLETA⚡️] 🔞Contiene scene di sesso e linguaggio volgare🔞 Andrea e Alessandro. Azzurra e Leonardo. Due cuori, due famiglie, un futuro. Andrea ha un piccolo negozio a Trastevere, nel cuore di Roma, Alessandro è un architetto che ha deciso di fa...