QUARANTAQUATTRO

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Alessandro

«Finalmente tutti i Santini riuniti sotto lo stesso tetto, non succedeva da un sacco di anni» esordisce mio padre entrando in soggiorno.

«Babbo, ciao!» risponde Francesca abbracciandolo.

«La mia bambolina» ribatte lui stringendola.

Una punta di dolore si affaccia sul mio cuore, vorrei anch'io non provare tutto questo rancore per mio padre, dopo il suo comportamento, ma non riesco davvero a perdonarlo, almeno non come vorrei.

«Allora Chris, che mi racconti?» dico poggiando la mano sulla spalla possente di mio cognato. Sono davvero una strana coppia lui e mia sorella, lei piccola, minuta e dai colori scuri, lui alto, muscoloso e chiaro, capelli biondo scuro e occhi blu. Devo ammettere però che sono estremamente belli.

«Oh well... tutto bene, solito casino a lavoro» risponde lui con quel suo accento britannico marcatissimo.

«Zio, se tutto va bene quest'estate veniamo a trovarvi a Londra» esordisce Leonardo intromettendosi.

«Really? Sarebbe davvero incredibile» risponde lui sorridendo «Franci sarà super excited».

«Per cosa sarò eccitata?» chiede Francesca intromettendosi.

«Babbo ha detto che quest'estate vorrebbe venirvi a trovarvi» dice felice Leo.

«Alleluja fratello! Potresti mandarmi Leo a imparare un po' di inglese e rimanere a casa, ci divertiremmo sicuramente di più. Vero nipotino mio?»

«Non se ne parla, è ancora troppo piccolo» ribatto agitato.

«Ma...»

«Fine della storia!» concludo il discorso serio.

«È pronto ragazzi, venite a tavola» esordisce mia madre, smorzando la tensione che si stava creando.

Prendo posto al grande tavolo in legno massello, nella sala da pranzo dei miei, i muri bianchi sono ornati da eleganti quadri tutti rigorosamente con la stessa cornice nera e oro.

La tavola è apparecchiata impeccabilmente, tovaglia bianca immacolata, servito bianco con piccole decorazioni floreali azzurre, calici in cristallo e centro tavola floreale, come adora mia madre.

Mi accomodo al mio posto, alla sinistra di mio padre, alla sua destra si trova Chris, al suo fianco Francesca e al mio Leonardo. All'altro capo del tavolo mia madre, i posti sono questi e guai a cambiarli anche solo per una volta.

Mi ricordo quando io e Franci eravamo ragazzi e i miei ci lasciavano da soli, ci divertivamo a mangiare ogni sera in un posto diverso, così solo per dispetto.

Mia madre ha cucinato per un intero reggimento come al solito: crostini di fegatini, lasagne, arista con patate e piselli. Ovviamente ha anche preparato una cheesecake e una crostata, così giusto per non farsi mancare nulla.

«Quindi Franci quando pensi di tornare qualche giorno qui?» chiede mia madre triste mentre soffia sulle lasagne incandescenti come lava.

«Tra poco dovrei, se tutto va bene, finire il film, quindi dopo quello avrò circa tre mesi liberi prima di ripartire con una nuova produzione. Pensavo di passare qualche giorno qui e qualcuno a Roma da Ale» dice lei tranquilla.

«Caro verrai anche tu?» chiede sempre mia madre rivolgendosi a Chris.

«Non lo so, Ornella. Dipende tutto da lavoro» dice sorridendo.

«Speriamo bene» commenta mio padre.

«La camera degli ospiti è sempre pronta per voi» dico facendo l'occhiolino a mia sorella.

FulmineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora