Alessandro
Stefano è ormai in zona da diverse settimane, e sarò sincero sta storia mi piace sempre di meno, voglio che se ne torni da dove è venuto e che smetta di intromettersi nelle nostre vite così. Stavamo bene, molto bene, anche senza di lui.
Azzurra si sta piano piano affezionando a quella specie di uomo che si ritrova come padre biologico e la paura che possa ferirla è terribilmente fondata conoscendo i suoi precedenti.
L'autunno sta facendo capolino, risvegliandosi dal suo letargo ingiallendo leggermente le foglie degli alberi e soffiando un leggero ventolino fresco, penso stringendomi nella mia felpa blu mentre guardo la finestra della cucina aperta.
«Babbo, tutto ok? Babbo? BABBO!» urla Leo sventolandomi una mano davanti al viso e risvegliandomi dai miei pensieri perso a fissare le fronde dell'albero fuori dalla finestra.
«Cazzo Leo» sussurro massaggiandomi le tempie «sono le sette di mattina, abbi pietà».
«Babbo sono almeno due minuti che ti chiamo, eddai».
«Scusami, ultimamente non ci sto con la testa... lo so... lo so... non ho scuse. Ok ci sono, tutto per te» dico piegando la testa a destra e sinistra, e concentrandomi su mio figlio che ride davanti a me.
«Babbo, tranquillo. Ci sta, stiamo passando un periodo particolare e nemmeno io sono sempre concentrato. E poi, io pure non vedo l'ora che quello se ne vada, mi sembra di trattenere il respiro da quando è arrivato» commenta parlando di Stefano.
«Ma come fai a leggermi sempre nel pensiero? Che ho fatto per meritarmi un figlio così?» dico abbracciandolo e posando un bacio nei suoi capelli umidi.
«Perché ci capiamo e ci vogliamo bene. Tutto qui, è più semplice di quello che pensi» dice tranquillo poggiando la testa nell'incavo del mio collo.
«Ho fatto davvero un capolavoro con te» dico ridendo.
«Sempre il solito modesto» commenta buttando gli occhi al cielo.
«Lo sai... è una delle qualità innate che mi contraddistinguono».
«Sei grullo babbo, altrochè... ma non ti cambierei con nessuno» risponde ridendo.
«Attenzione! Figlio sdolcinato ore dodici! Mmmm... che ti serve?»
«Mamma mia! Brutto sei. Non ti si può dire una cosa carina che pensi subito il peggio...»
«No, è che ti conosco faccia a culino!» rispondo ridendo.
«Pensi subito male! Non mi serve nulla» commenta acido.
«Senti una cosa... ma come va con mamma?» chiedo cambiando totalmente discorso.
Lo sento irrigidirsi e lo vedo torturarsi i capelli con quel gesto così familiare.
«Non l'avevi mai chiamata così» dice alzando lo sguardo e posando ii suoi occhioni verde-blu nei miei.
«Lo so, mi sto riabituando ad averla nelle nostre vite ed è pur sempre la verità e per quanto vorrei che tu fossi solo mio, sto imparando a condividerti» dico serio «anche se c'è già una signorina che ti sta portando via da me».
«Babbo dai ma Isa... non è vero...» ribatte risentito.
«Non sto parlando di Isabella, scemino, ma di Azzurra. Ormai quando c'è lei, io scompaio... il mondo scompare» dico sorridendo e lo vedo arrossire. Abbassa lo sguardo imbarazzato ma un grosso sorriso gli spunta sulle labbra. Adoro l'effetto di quella bambina nelle nostra vite.
«Babbo non lo so, non lo capisco nemmeno io, ma il legame che mi tiene unito lei è... una cosa che non so spiegare. È come se lei ci fosse sempre stata. È piccola, lo so, ma ci incastriamo come due pezzi di un puzzle. Non mi era mai successo... non posso pensare che qualcuno la ferisca, di non starle accanto e proteggerla dal mondo intero» dice imbarazzato.

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Fulmine
Chick-Lit[⚡️COMPLETA⚡️] 🔞Contiene scene di sesso e linguaggio volgare🔞 Andrea e Alessandro. Azzurra e Leonardo. Due cuori, due famiglie, un futuro. Andrea ha un piccolo negozio a Trastevere, nel cuore di Roma, Alessandro è un architetto che ha deciso di fa...