Fulmine

VENTOTTO

Alessandro

«Non mi prendere per il culo Matte! Tu non esci due volte con la stessa donna» dico ammonendo il mio amico.

«Amico ma che ne so, quella donna mi sta fottendo il cervello» dice strattonandosi i capelli bagnati.

«Non ti ho mai visto così?» ribatte Filippo.

«Era l'ora che qualcun altro mettesse la testa apposto» dice ridendo Lorenzo.

«Ei! Ti ricordo che l'unico con prole sono io» gli faccio notare con disappunto.

«Sì Ale, ma in fatto di donne fai cacare» mi ammonisce Filippo.

Matteo mi sorride sornione, lui sa benissimo cosa sta succedendo tra me e Andrea.

«Comunque sabato organizzano una presentazione-evento nella libreria dove lavora e ho già dato la conferma della nostra presenza» sentenzia Matteo.

Sputo l'acqua che sto bevendo dalla mia borraccia e tossisco, cercando di non strozzarmi.

«C-co-cosa?» balbetto.

«Sì, dobbiamo andare tutti» dice serio lui.

«Qualche problema?» chiede Lorenzo guardandomi con fare indagatore mentre ripone la sua divisa nella borsa.

Resto interdetto e mi accascio sulla panca dello spogliatoio, tre paia di occhi mi fissano.

«Nessun problema, lo sapete che mi fanno cacare queste cose» dico sarcastico.

«Vabbè amico è per una buona causa... la mia» dice sornione Matteo «Ho confermato anche per Chiara e Claudia, quindi ci saremo proprio tutti».

«Dopo che fate? Alla fine è venerdì...» chiede Fil.

Andrea non mi ha parlato di nessun evento, non mi invitato e non ho idea se le faccia piacere la mia presenza o meno, non voglio metterla in difficoltà e non voglio che tutti vengano a sapere della cosa che abbiamo.

La cosa? Ma come parli? La vocina nella mia testa interrompe i miei pensieri. Chiamala con il suo nome: frequentazione, non fare il bambino!

Stai zitta!

Sospiro e caccio dentro il borsone la divisa, gli scarpini e l'accappatoio e rimpiango di non aver saltato il calcetto di stasera.

«Ale?» chiede ancora Fil.

«Cosa?» rispondo spazientendomi.

«Ti ho chiesto almeno tre volte che fai stasera, non ci sei proprio oggi eh?»

«No, scusami» dico sospirando «sta storia di Camilla e Leonardo mi sta prosciugando le energie» e non solo loro, ma anche una morettina con gli occhi da cerbiatta.

«Ei... se hai bisogno, lo sai... noi siamo qui» dice Lorenzo avvicinandosi insieme agli altri due miei amici.

«Lo so ragazzi, grazie. Stavolta però devo farcela da solo, non ne uscirò mai sennò» ammetto abbassando lo sguardo.

Lorenzo mi si catapulta addosso abbracciandomi.

«Sono fiero di te» mi sussurra in un orecchio.

Devo raccontargli di Andrea, è il mio migliore amico, non posso continuare ad omettere questa parte della mia vita, non se lo merita e ho bisogno di parlare con qualcuno.

Si stacca da me e ha gli occhi lucidi, che succede?

«Ragazzi devo dirvi una cosa...» ammette imbarazzato.