QUARANTACINQUE

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Andrea

La domenica passava lenta, nonostante ci fossimo alzate tardi, avessimo aiutato nonna Clara con le piante in terrazza e preparato il pranzo. Sembrava che le tre, orario pattuito con Ale, non arrivassero mai. Azzurra era un fascio di entusiasmo e impazienza, voleva scoprire a tutti i costi quale fosse la sorpresa, ma manco io sapevo cosa fosse, quindi come potevo dirglielo?

Ale🏄🏻‍♂️: Ci siamo 😊

Andre⚡️: Scendiamo

«Azzurra vieni qui, dobbiamo andare. Saluta i nonni» le dico dal corridoio mentre finisco di portare sul pianerottolo i due trolley.

«È già qui pezzettina?» chiede mia nonna abbracciandomi.

«Sì, deve dare questo benedetto regalo ad Azzurra, non ti nego che ho un po' di pensiero nonna» dico titubante.

«Amore mio, stai tranquilla. Il ragazzo ha giù avuto un bambino di quell'età, sa sicuramente il fatto suo» mi rassicura.

«Speriamo» dico sospirando.

«Eccomi!» grida Azzurra raggiungendoci con il suo zainetto di Spiderman sulle spalle, le trecce alte che molleggiano sulle sue spalle, i jeans chiari, la felpa blu e le scarpe da ginnastica. Vestitivi comode ha detto Alessandro. Così anch'io ho indossato un paio di jeans scuri, una t-shirt bianca e una felpa bianca a righe nere.

Dopo un giro lunghissimo di saluti con nonna Clara e Armando, riusciamo finalmente a varcare il portone scuro del palazzo.

Mi manca quasi il respiro, come sempre ormai, quando lo vedo appoggiato alla macchina in quella posizione.

Indossa un paio di pantaloni verdi comodi con le tasche laterali, un golfino nero, le Stan Smith immancabili e un giubbotto di jeans.

I capelli scuri sono spettinati come sempre, le lunghe gambe incrociate davanti e calzati sugli occhi ha un paio di occhiali da sole scuri.

«Eccole» dice venendoci incontro per prendere i due piccoli trolley.

«Com'è andato questo weekend dai nonni?» chiede ad Azzurra che lo guarda adorante.

«Sei tu che... mi fai la sorpresa di compleanno?» chiede spalancando gli occhioni blu.

«Mmm... chi ha fatto la spia?» le chiede abbassandosi alla sua altezza.

Quell'ingrata di mia figlia mi indica senza pudore.

«Dovremmo brontolarla e metterla in punizione?»  le chiede.

Azzurra scoppia a ridere e lo guarda scioccata «Si possono mettere in punizione anche le mamme?»

Io fulmino con lo sguardo Alessandro, ma sono troppo curiosa di vedere come se la caverà in questa situazione.

«Allora non è facilissimo, lo sforzo richiede tantissimo impegno ed energia, perché lo sai, le mamme sono potenti, però io sono un babbo altrettanto forte quindi forse potrei farcela» le dice fiducioso.

«Per questa volta non metterla in punizione dai» gli dice lei abbracciandolo.

«Dici?» chiede lui tirandosi su con Azzurra attaccata al busto.

Il mio cuore perde un altro battito a vedere lei in braccio a lui in modo così naturale.

«Sì dai... non voglio che si perda la mia sorpresa di compleanno, la voglio la mia mamma» dice spalancando gli occhioni.

«Va bene dai, per questa volta Andrea te l'abboniamo, ringrazia la tua buona stellina qui che ti ha protetta» mi dice ridendo.

«Oh grazie, come siete stati magnanimi con me. Farò la brava, lo prometto» dico solenne.

FulmineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora