TRENTADUE

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Andrea

Sono passati quattro giorni dalla presentazione in libreria, che è stata un successo, ma di Alessandro nemmeno l'ombra, né una chiamata, né un messaggio sembra sparito nel nulla. Mi sono ritrovata causalmente a passare in bicicletta vicino al suo studio, ma niente... non ho nemmeno visto la moto parcheggiata, quindi non ho idea di che fine abbia fatto. A oggi non so nemmeno se sabato usciremo ancora insieme. Ho capito perfettamente che si è arrabbiato perché il suo amico Filippo, ci ha provato spudoratamente con me, ma non è colpa mia se lui non è in grado di confidarsi nemmeno con i suoi migliori amici. Sicuramente sparire non è mossa matura.

Tommaso continua a ripetermi che è geloso e quindi devo lasciarlo perdere e dargli tempo di metabolizzare la nostra situazione.

Ma metabolizzare cosa?

Io sto ancora elaborando la notizia che Tommaso abbia chiesto di uscire alla sua migliore amica, se le cose non dovessero andare bene con Alessandro, come stanno effettivamente andando, non voglio ritrovarmelo tra i piedi di continuo.

«Basta io gli scrivo» sbotto.

«Andre lascialo stare, sono un uomo dammi retta» risponde buttando gli occhi al cielo Tommy.

«Mi sono rotta, se vuole chiudere che abbia almeno le palle di dirmelo, quattro giorni per sbollire un'incazzatura che è stata costruita dalla sua mente, sono anche troppi».

«Fai come vuoi, ma non venire a piangere da me poi... io ti ho avvisata» conclude lui stendendosi sulla sdraio in terrazza.

«Che gli scrivo?» chiedo facendo il broncio.

«Pure? Che sono diventato?»

«Ti prego Tommy aiutami! Sei il mio migliore amico» lo imploro accoccolandomi accanto a lui.

«Non resisto quando ti vedo triste. Che palle!» dice prendendomi il cellulare dalle mani.

Andre⚡️: Ciao Alessandro, come stai? Volevo sapere se sabato è ancora confermato. Un bacio Andre

Fisso il cellulare, di solito risponde molto velocemente, ma niente è muto come una tomba. Lo blocco e lo lancio sulla sdraio accanto.

«Non vorrei dirtelo, ma io te l'avevo detto» precisa Tommaso.

«Non ti ci mettere anche te» dico fulminandolo con gli occhi.

«Zio Tommy!» urla Azzurra entrando in terrazza.

«Ecco l'amore mio» dice lui alzandosi agguantandola al volo prendendola in collo.

Lei lo riempie di teneri baci su tutto il viso, strizzandogli le guance, tirandogli i capelli e lui si lascia fare qualsiasi cosa.

«Ma lo sai quanto mi sei mancata?»

«No, quanto zio?» chiede lei stringendolo.

«Da qui alla Luna» ribatte lui spalcando gli occhi.

«Davvero?» chiede stupita la mia bambina.

«Te lo giuro» conferma serio.

«Anche tu!» dice lei.

Sarà colpa degli ormoni, della primavera, del buco dell'ozono o di quello stronzo di Alessandro ma io davanti a queste scene mi sciolgo come un ghiacciolo sotto il sole di agosto.

Mi aggrego commossa al loro abbraccio, facendomi inglobare da quelle braccia forti e da quelle piccole di mia figlia.

«Marti dov'è?» chiedo.

«Sono qui» dice una voce dietro di me, alzando una mano in segno di saluto.

«Non vieni ad abbracciarci?» domanda Tommaso a Martina.

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