TRENTAQUATTRO

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Andrea

Il resto della settimana scorre veloce, Alessandro alla fine mi ha risposto, scusandosi e confermandomi l'appuntamento di stasera, appunto.

Difatti sono qui davanti all'armadio a contemplare i miei vestiti. Una montagna di scarti giace già sul letto, ho praticamente tirato fuori qualunque vestito avessi nell'armadio. Viene a prendermi in moto, quindi vietati tacchi e vestitini troppo attillati.

Non puoi metterti i jeans! Mi urla la mia fedele compagna nella mia mente.

Fisso il mio riflesso nel grande specchio che copre mezza parete della mia camera, indosso solo un completino intimo grigio perla in pizzo, il reggiseno in balconcino raccoglie e sostiene il mio seno, la piccola brasiliana avvolge, senza segnare, i miei fianchi, lasciando scoperto il mio sedere. Il tutto è accompagnato da degli stivali neri con un po' di tacco in pelle alti fino sotto il ginocchio, l'unico capo per ora che ho scelto.

Probabilmente se mi presentassi così Alessandro sarebbe decisamente felice, ma non credo che arriveremmo nemmeno al portone d'ingresso, penso ridendo.

Se si comporterà bene potrei anche deliziarlo con questa mise quando mi riaccompagnerà a casa.

Andrea non hai tutto il giorno! Preparati! Mi ammonisce la mia mente decisamente più organizzata e razionale di me.

Faccio mente locale e mi sdraio sul letto rosa cipria sopra la montagna di vestiti, controllo l'ora, sono già le sette e Alessandro arriverà intorno alle otto, frustrata e nel panico mi obbligo a tirarmi su.

Corro nel bagno grigio tortora adiacente alla mia camera, accendo la piastra e la lascio riscaldarsi sul lavandino bianco.

Mi trucco velocemente decidendo di mettere in risalto i miei occhi scuri con una leggera sfumatura sui toni nel marrone e del malva con un puntino luce nell'angolo interno, ovviamente non lesino sul mascara che stendo con precisione e abbondanza.

Decido di non mettermi il rossetto, non voglio doverlo ritoccare tutta la sera e preoccuparmi per i baci di Alessandro.

Con la piastra creo delle morbide onde nei miei capelli scuri, decisamente troppo lunghi, visto che arrivano quasi a sfiorare l'elastico della brasiliana.

Mi guardo soddisfatta del risultato e torno in camera per l'ultimo step: scegliere l'outfit.

Opto per un vestito a portafoglio nero con le maniche a tre quarti, decisamente scollato sul davanti, la gonna corta cade lungo i miei fianchi morbida, con lo spacco che lascia intravedere una buona porzione di coscia.

Soddisfatta e in anticipo di ben dieci minuti, mi abbandono sul grande divano bianco, tamburellando nervosamente il piede a terra.

Devo calmarmi, va bene è il nostro primo appuntamento, ma siamo già stati insieme diverse volte e in modi molto più imbarazzanti e intimi di questo, quindi niente panico.

Varco la soglia della mia grande cucina bianca e rossa, apro il frigo rosso fuoco e vedo una bottiglia di vino bianco aperta, è decisamente la mia giornata fortunata. Apro lo sportello in vetro alla mia destra e agguanto un calice versandomi un generoso bicchiere di vino.

Mi siedo sul bancone della cucina, lasciando a penzoloni le gambe nude e battendo i tacchi degli stivali contro il mobiletto sotto di me.

Fisso il grande orologio bianco e nero in numeri romani davanti a me, pregando alle lancette di andare veloce, ho una voglia matta di vederlo e baciarlo.

Alle otto e un quarto di Alessandro nemmeno l'ombra, non so nemmeno se è da lui fare ritardo, non conosco le sue abitudini quindi non so come si comporta di solito in contesti simili.

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