6.

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oh, fuck.

"Qui dentro non sono ammessi effetti personali, depositate tutto nei rispettivi contenitori di plastica." disse la voce della sorvegliante riecheggiando nella stanza e serrai la mascella rivestendomi e mi diedero subito una tuta gialla.
Sorrisi divertita per l'assurda situazione in cui mi trovavo e la ragazza al mio fianco mi guardava letteralmente terrorizzata.
"Che?" dissi alzando le mani e arretrò impaurita dal mio sguardo di fuoco.
Ridacchiai per la sua espressione in viso e la sorvegliante mi lanciò un'occhiataccia nel mentre che mi alzavo il cappuccio della mia felpa.
"Qui abbiamo un protocollo abbastanza rigido e se non rispetterete le regole dovremmo prendere dei seri provvedimenti." disse arrivando ad un centimetro dal mio viso e sostenni il suo contatto visivo eccome.
"Siamo ritornate all'asilo?" dissi provocandola incrociando le braccia al petto e notai subito le sue guance diventare rosse dalla rabbia.
"Fai meglio a chiudere quella bocca." disse facendo un cenno alla guardia che si trovava nello stipite della porta e ci fece strada nei rispettivi corridoi.
Questo carcere era immenso e mi guardai attorno studiando ogni minimo particolare e ogni volto possibile ed immaginabile.
Nel mentre che passavamo nelle varie celle alcune detenute si affacciavano e ci urlavano alcune cose che non riuscivo a capire per bene.
"Più veloce." disse il poliziotto rigido e aumentai la presa sulle mie cose, ci fecero dividere a gruppi e sbuffai impaziente non vedendo l'ora di sdraiarmi e di riposare.
"Macarena Ferreiro, cella 224." disse il poliziotto afferrandomi per un braccio e lo fulminai con lo sguardo facendolo subito staccare la presa.
Entrai in cella e notai altre tre donne guardarmi con aria incuriosita e sognante pendendo dalle mie labbra.
"È la prima volta che viene una bionda nella nostra cella, Annabelle piacere." disse una porgendomi la mano avvicinandomi ma mi limitai solamente a fissare il sorriso falso che aveva sulle labbra e a non ricambiare la stretta.
"Che onore, non trovi?" mormorai incominciando a farmi il letto e la ragazza davanti a me sussultò per il mio atteggiamento menefreghista.
"Come ti chiami, splendore?" disse un'altra regalandomi un sorriso amorevole e ricambiai titubante, mi trasmetteva un pochino di tranquillità.
"Macarena." risposi portandomi una sigaretta alle labbra che avevo precedentemente rubato e l'accesi fregandomene altamente delle conseguenze.
"Io sono Sole, sarò il tuo spirito guida qui dentro puoi starne certa." disse con un tono di voce tranquillo e feci uscire lentamente il fumo dalle labbra divertita.
"E cosa hai fatto per essere finita qui dentro, Sole?" le domandai sedendomi nel letto e incrociai le gambe continuando a fumare e a guardarmi attorno.
"Ho bruciato vivo mio marito." disse come se niente fosse e i miei occhi si illuminarono per la sua confessione.
Il suo sguardo era basito e sicuramente non si aspettava che fossi affascinata dalle sue parole, per me non era niente di sconvolgente dato che avevo fatto cose ben peggiori e uccidere era il mio forte.
"E tu invece?" disse sorridendomi appena e serrai la mascella percependo il nervoso aumentare.
"Sono stata incastrata, alla grande." risposi buttando la cicca nel portacenere.
"Spiega." disse Annabelle scrutandomi attentamente ma scossi la testa rimanendo in silenzio, non mi fidavo più di nessuno e non avrei detto una parola.
Se raccontavo qualcosa della mia vita molto probabilmente ogni cosa poteva essere usata contro di me a mio svantaggio.
"Certe cose è meglio non dirle." disse l'altra mia compagna facendomi l'occhiolino e scoprii che si chiamava Tere.
"Bene, possiamo andare d'accordo." dissi sdraiandomi nel letto e chiusi gli occhi cercando di rilassarmi un attimo ma era impossibile perché dovevo abituarmi a questo posto nuovo.
Ancora non sapevo quanto dovevo rimanere ma speravo di poter uscire il prima possibile e cercare di capire cosa era successo, mancavano alcune cose che non tornavano all'interno della mia vita.

"È pronta la cena, Maca." disse Tere svegliandomi e non appena fece per accarezzarmi il braccio le afferrai il polso e l'allontanai dal mio corpo.
"Scusa, non volevo." disse alzando le mani impaurita e serrai la mascella sistemandomi la felpa e fortunatamente mi fece strada spiegandomi alcune cose.
"Non devi mai accettare nessun favore e sopratutto se abbassi per un attimo la guardia sei fottuta." disse indicandomi varie persone che non appena mi videro mi fissarono insistentemente, ricambiai lo sguardo e dopo alcuni minuti entrammo in mensa.
"Devo stare attenta a qualcuno in particolare qui dentro?" domandai ad un tratto nel mentre che mi mettevano il cibo nel vassoio e feci una faccia disgustata guardando la mia "cena".
Facevo sempre questo genere di domande per capire bene l'ambiente ma sapevo già da anni che non bisognava mai mettersi contro chi stava al vertice della catena alimentare.
"Lauren e il suo gruppo." disse Tere guardandosi attorno terrorizzata e annuii cercando di capire chi stesse guardando.
La seguii e mi sedetti nel tavolo dove c'erano anche le altre mie compagne che mi fecero un cenno sorridendo.
"Sapresti dirmi chi sono?" dissi tranquillamente incominciando a mangiare a fatica e mi trattenni nel rigettare tutto quanto.
"Nel tavolo davanti al nostro." disse la donna al mio fianco e alzai lo sguardo guardando il gruppo in questione.
Erano in 6, potevano avere massimo sulla trentina mentre alcune un po' di meno.
Non appena videro il mio sguardo penetrante una di loro si voltò e mi fece un cenno strafottente facendomi innervosire in mezzo secondo.
Non era la prima volta che finivo in carcere e sapevo come funzionavano le cose qui dentro, ero finita a Cruz del Sur tantissimi anni fa ma avevo scontato una piccola pena.
"Maca, attenta." disse Sole risvegliandomi dai miei pensieri e feci spallucce indifferente finendo il mio pasto.
"Sei stata fortunata ad avere noi come compagne di cella, qui dentro la maggior parte delle persone non sono molto affidabili." disse Tere regalandomi un sorriso e non le risposi bevendo un goccio d'acqua.
"Beh siamo in carcere, se siamo finite qui ci sarà un motivo ben preciso no?" dissi dopo alcuni secondi e le mie compagne rimasero in silenzio per poi scoppiare a ridere dopo un po'.
"Bella questa, cazzo." disse Annabelle asciugandosi le lacrime dal viso e inarcai un sopracciglio scuotendo la testa con un mezzo sorriso sulle labbra.
"Quanti anni devi scontare, Maca?" disse Sole ad un certo punto e ci pensai prima di risponderle.
Pensai a tutto il lavoro che era riuscita a fare Anya e mi trattenni nel sorridere, non dovevo fare nessuna stronzata.
"Due." dissi semplicemente e le altre annuirono continuando a farmi alcune domande a cui risposi tranquillamente.
Ad un certo punto la sirena suonò e ci alzammo dal tavolo ma non appena mi recai in bagno per lavarmi i denti venni bloccata da una ragazza, più bassa di me ma con un atteggiamento abbastanza strafottente che mi fece innervosire.
"Però, mica male." disse spingendomi leggermente contro il muro e mi innervosii parecchio, ma dovevo rimanere calma.
Il suo sguardo sognante su di me mi fece quasi ridere e se pensava di fare come voleva si sbagliava di grosso.
"So di essere bella non c'è bisogno che me lo dici tu, ci arrivo da sola." dissi con il mio solito sarcasmo e subito venni circondata dalle sue amiche, feci mente locale e sicuramente questo doveva essere il gruppo famoso di Lauren.
Avevo subito attirato l'attenzione, bene.
"Sei sempre così socievole con le persone nuove?" disse squadrandomi dalla testa ai piedi e si leccò il labbro.
Non era male come ragazza ma mi dava sui nervi il suo atteggiamento di superiorità, era debole e già avevo inquadrato appieno la sua persona.
Poco più bassa di me, capelli castani lunghi fino alla spalle e occhi marroni, fisico abbastanza slanciato e la sua voce mi irritava da morire.
"Di solito sono la più intelligente e affascinate del gruppo quindi in ogni caso, non me ne fregherebbe nulla." dissi con un sorriso sulle labbra e come al solito le mie parole fecero il suo effetto.
"Chi ti credi di essere?" disse avanzando e me la ritrovai ad un centimetro dal viso, tutte le altre persone si radunarono attorno a noi aspettando chissà quale mossa ma rimasi semplicemente al mio posto indifferente.
"Macarena Ferreiro, piacere." dissi facendole l'occhiolino senza porgerle la mano e notai Tere farmi un cenno, intimandomi di smetterla ma ovviamente non le diedi ascolto.
Non avevo più paura di niente.
"Qui dentro comando, io." disse Lauren a denti stretti e per poco non le scoppiai a ridere in faccia.
"Devo per caso, chiamarti sua maestà e fare un piccolo inchino non appena ti vedo? Strano che tu non abbia la corona, che peccato!" esclamai con un tono abbastanza melodrammatico e percepii alcune persone soffocare una risata.
Fece per darmi uno schiaffo ma ovviamente essendo da una vita allenata tantissimo lo schivai e l'afferrai per la gola per poi farle sbattere la testa al muro.
"Non pensare minimamente che tu possa toccarmi, ti spezzo le ossa." sussurrai con la mascella contratta ad un centimetro dal suo viso e il mio sguardo era puntato nei suoi occhi impauriti.
"Fate qualcosa, cazzo." disse Lauren respirando a fatica e aumentai la presa facendole chiudere gli occhi, le altre sue compagne non si mossero perché ero terrorizzate da me e scoppiai a ridere lasciando la presa fino a farla cadere a terra dolorante.
"Sta arrivando una guardia!" urlò una detenuta sottovoce e il bagno rimase deserto dopo alcuni minuti, sbuffai divertita e mi lavai i denti guardando il mio riflesso nello specchio.
Mi abbassai per togliere i residui di dentifricio depositati nella mia bocca e non appena rialzai lo sguardo sgranai gli occhi incredula in procinto di svenire.
Non era uno dei miei soliti flashback né tantomeno un sogno, era tutto reale.
Boccheggiai leggermente e mi voltai di scatto cercando di mantenere la calma, non sapevo se essere arrabbiata o felice nel vedere un viso conosciuto.

"Denver, che ci fai qui?"

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