19.

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it's a new soundtrack,
i could dance to this beat forevermore.

Sbuffai alzando gli occhi al cielo nel mentre che finivo l'ennesimo piano di attacco e incrociai le gambe sorridendo soddisfatta per il lavoro che avevo fatto.
"Se tutto va bene, dieci milioni di euro sono nostri." dissi soddisfatta e Will si alzò estasiato.
"Quando dovremo metterlo in atto?" domandò il mio amico mettendo i fogli in una apposita cartella e feci mente locale.
"Ho una riunione con Sergio tra pochi minuti e ne discuteremo, vieni?" dissi alzandomi e mi aggiustai il trucco sistemandomi la gonna a vita alta che portavo.
"Ti raggiungo più tardi, devo seguire i ragazzi nel nuovo piano di allenamento." disse uscendo fuori e lo seguii con uno sguardo soddisfatto.
"Va benissimo, a dopo." dissi facendogli l'occhiolino e saltai in macchina infilandomi gli occhiali da sole.

Una volta che arrivai raggiunsi Sergio in sala annoiata e salutai gli altri con un cenno del capo, gli consegnai la cartella e incominciò a guardarla attentamente.
"Già mi piace, ci stai lavorando da molto?" domandò incuriosito e annuii prendendo posto e mettendomi subito comoda.
Avevo gli occhi di tutti addosso e non ci feci caso perché il mio sguardo era incollato a Zulema che entrò in tutto il suo splendore facendomi boccheggiare leggermente dalla sua bellezza.
Si guardò attorno con un ghigno sul viso e serrai la mascella ricordando che avevamo una sfida in corso.
Prese posto al mio fianco e serrai la mascella inalando il suo profumo meraviglioso e rilassandomi.
"Madrid, Joyería Yanes, calle de Goya." incominciò Sergio informando agli altri del colpo che dovevamo fare e mi misi comoda ascoltandolo ma mi risultava difficile perché Zulema non mi staccava gli occhi di dosso, squadrandomi ripetutamente dalla testa ai piedi.
", ho deciso di scegliere questa località perché ci risulta più semplice accedere in quella via." dissi appoggiando i gomiti sul tavolo piano.
"Quanti uomini?" disse Berlino davanti a me e mi toccai i miei lunghi capelli biondi facendo quasi svenire i presenti.
"Tre all'entrata e due nell'uscita di emer-" dissi rispondendogli ma le parole mi si bloccarono in gola non appena la mano di Zulema si depositò nella mia coscia scoperta da sotto al tavolo.
"Emergenza." conclusi prendendo un respiro profondo cercando di fare finta di niente, ma mi risultava assai difficile.
Zulema ridacchiò e il suo tocco era lento ed estenuante facendomi sentire incredibilmente caldo, era una stronza.
Lo sapevo che avrebbe trovato ogni pretesto per provocarmi alla grande.
"Devono essere molto armati perché ho controllato le telecamere di sicurezza e ci dovrebbero essere delle guardie all'entrata." disse Raquel mostrandoci la piantina dell'edificio e la guardai attentamente nel mentre che la mano di Zulema incominciò a fare dei cerchi immaginari nel mio interno coscia.
Ero tesa come una statua e continuò il suo percorso aprendomi delicatamente le gambe per avere un libero accesso.
"Mi sembra una buona idea così in tal caso ci dovessero essere delle divergenze non corriamo nessun rischio." dissi con un pochino di affanno mentre Zulema era la persona più calma del mondo con un sorrisetto sulle labbra.
Sergio annuì incominciando a discutere con gli altri e il mio scorpione si porse verso al mio orecchio affondando leggermente le unghie nella mia pelle.
"Se fossimo da sole fidati che questa gonna te l'avrei già stracciata di dosso." sussurrò senza farsi sentire da nessuno e mi morsicai il labbro con l'eccitazione che mi scorreva impetuosa nelle vene facendomi quasi serrare la gambe.
"Tu pensi che te lo avrei lasciato fare? Zulema, ancora non hai capito nulla." dissi scuotendo la testa e soffocai un gemito non appena strinse il mio interno coscia possessivamente.
"Ancora non hai capito, che potrei scoparti qui su questo tavolo davanti a tutti e traumatizzarli con le tue urla." mormorò ribattendo sensualmente ansimando leggermente contro il mio orecchio e sorrisi divertita lasciandola fare.
"Anche se.." disse ad un certo punto salendo lentamente con la mano e giocherellò con l'elastico dei miei slip.
"Sarei un po' infastidita perché i tuoi gemiti li devo sentire solo ed esclusivamente io, quindi direi di no." aggiunse spostandomi una ciocca ribelle dal viso e mi morsicai il labbro stringendo la sua mano che stava arrivando nel mio punto sensibile con estrema lentezza.
"Capo, va bene se posso andare io nell'uscita di emergenza? Conosco bene il posto." disse uno dei miei guardandomi e Zulema si staccò senza togliere la mano dalla mia coscia.
", va benissimo." dissi annuendo e mi porsi di più al tavolo nel mentre che il cuore mi scoppiava dal petto.
C'erano venti persone e questa figlia di puttana aveva deciso di provocarmi alla grande, sentii incredibilmente caldo e sbottonai i primi bottoni della camicia facendo intravedere il mio intimo in pizzo.
Zulema aumentò la presa e sussultai chiudendo gli occhi e serrando la mascella perdendo la pazienza.
"Sei forse impazzita, bionda?" sussurrò con un tono omicida e sorrisi compiaciuta facendo finta di ascoltare Sergio che stava elencando diversi soci.
Appoggiai la mano sopra quella del mio scorpione cercando di toglierla ma era talmente forte che me lo impedii.
Riprese a fare la sua tortura e trattenni l'ennesimo gemito facendola ridacchiare per la mia reazione.
Ma non dovevo cedere.
"Ben, posso farti vedere una cosa?" dissi ad un certo punto e sorrisi non appena il ragazzo mi fece un cenno.
Mi alzai lentamente e la mano di Zulema scivolò lungo la mia pelle nuda facendomi tremare leggermente ma le lanciai un'occhiataccia e mi diressi verso uno dei miei senza creare nessun sospetto.
"Stavo pensando che puoi entrare all'interno non appena la porta d'ingresso viene aperta e disattivare le telecamere, che ne dici?" dissi porgendomi per fargli vedere alcune foto e nel farlo scoprii un pochino la mia scollatura.
Zulema imprecó sottovoce e diede un leggero colpetto nel tavolo accendendosi una sigaretta infastidita senza togliere lo sguardo dal mio corpo.
Era una bella sfida, la nostra.
"Mi piacerebbe tantissimo capo, se vuole in questi giorni posso farle vedere alcune tecniche che utilizzerò per le telecamere." disse boccheggiando leggermente e vedevo che stava cercando di non far cadere lo sguardo nella mia camicia scoperta.
Annuii sorridendogli e mi diressi nuovamente al mio posto lanciando uno sguardo di sfida al mio scorpione che aveva la mascella contratta, furiosa.
Non mi rivolse la parola per tutta la durata della riunione e una volta finito mi alzai sgranchendomi le gambe.
"Bello spettaccolino, il tuo." disse alle mie spalle furiosa e sorrisi divertita sistemando alcune cartelle per poi metterle all'interno della mia borsa.
"Ma per favore." dissi ridendo e il mio braccio venne afferrato con forza, mi spinse contro al muro facendomi imprecare e mi afferrò la mascella stringendola con molta rabbia.
"Vedo che questa sfida ti sta piacendo molto o sbaglio?" disse facendo scorrere la mano lungo la mia vita e mi abbassò la gonna arrabbiata.
Risi leggermente e misi il viso di lato nel mentre che si avvicinava al mio collo ma la spinsi lontano dal mio corpo.
"Anche se dovessi vincere la sfida, questo non cambierà il fatto che mi hai rovinato la vita." dissi accendendomi una sigaretta e appoggiandomi nel tavolo lontano da lei.
"L'ho fatto per il tuo bene, mandarti dentro a quel carcere è stata la scelta più giusta che potessi fare." disse toccandosi il viso e sgranai gli occhi incredula dalle sue parole.
L'afferrai per la gola e la inchiodai contro al muro stringendo la presa con le lacrime agli occhi.
"Ma tu sai, che cazzo significa svegliarsi ogni mattina ed essere tormentata da tantissime detenute? Se il tuo scopo era quello di darmi l'inferno ci sei riuscita alla grande." dissi ad un centimetro dal suo viso e la lasciai andare riprendendo a fumare e abbassando la testa nervosa.
"Hanbal ci aveva identificati già da diverso tempo e in tutti questi anni ho cercato di rintracciarlo ma non ci sono riuscita, non volevo farti del male perché quello che è successo tra noi.." sussurrò appoggiando la fronte contro la mia e mi strinse la vita sfiorando le labbra con le mie ma mi staccai ancora.
"Ha contato, per me." concluse sottovoce e una lacrima mi rigò il viso, ma la tolsi subito furiosa.
"Odio il fatto di volerti così tanto ma devi capire che hai cambiato la mia vita e non voglio saperne niente di te." dissi guardandola dritta negli occhi ma scosse la testa accoccolandosi nell'incavo del mio collo e inspirando il mio profumo rilassandosi subito.
"Non è vero, Macarena." disse lasciandomi dei piccoli baci per farmi cedere ma non gliel'avrei data vinta.
"Non potrà più esserci niente tra di noi, accettalo e vai avanti." dissi staccandomi cercando di trattenere le lacrime e il suo sguardo fu abbastanza sorpreso.
"Ripetilo e guardami negli occhi." disse con la voce tremolante e mi infilai il capotto per poi uscire dalla stanza.
Senza guardarla.

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