writing letters addressed to the fire.
"Capo, noi siamo pronti." disse Will con un sorriso sulle labbra e annuii infilandomi gli stivali che mi arrivavano sopra al ginocchio.
Dopo esserci recati alla villa salutai Sergio con un cenno del capo e due guardie del corpo mi affiancarono.
"Avete 1 ora di tempo, ricordatevelo." disse indicandomi il tavolo e mi avvicinai sgranando gli occhi sorpresa dalla quantità di armi che avevo davanti.
Dissi ai miei uomini di prenderne qualcuna e nel frattempo scelsi accuratamente quelle che potevano fare al caso mio.
Ad un certo punto un profumo famigliare alle mie spalle mi fece sussultare e il mio corpo si irrigidii come una statua non appena Zulema fu al mio fianco.
"È da giorni che mi stai evitando." disse fredda e feci spallucce continuando a guardare alcune pistole automatiche.
"Qualche problema?" dissi incominciando a provocarla e alzai leggermente lo sguardo giusto per vedere in tempo la sua mascella contratta.
"Sì, ti ho detto determinate cose e l'unica cosa che ottengo è il silenzio?" disse infastidita e alzai gli occhi al cielo allontanandomi da lei ma non si arrese e subito mi affiancò un'altra volta.
"Cosa volevi che ti dicessi?" dissi divertita e afferrai alcuni caricatori ricaricando una pistola che avevo scelto.
"La verità, perché tu mi vuoi." disse decisa e sbuffai infilandomi una pistola velocemente nella cintura posizionata nella mia coscia sinistra.
"Mi dispiace deludere le tue aspettative ma non è così, sono cambiata e non sono più la Macarena di una volta quindi, vaffanculo okay?" dissi alzando leggermente la voce e alcuni sguardi furono su di noi ma a Zulema non gliene fregò assolutamente nulla, il suo obbiettivo ero sempre io.
"Se ti azzardi ancora una volta ad alzare la voce con me, vedi quello che succede e lo sai che sono capacissima di fare qualsiasi cosa con te." disse furiosa e mi avvicinai ad un centimetro dal suo viso, essendo più alta la guardavo dal basso ed era ancora più bella vista da così.
Era cambiata in meglio, letteralmente.
"Non sei più il mio capo, siamo pari adesso quindi non puoi darmi ordini." dissi con uno sguardo di sfida e i suoi occhi brillavano di competizione.
"Non credo proprio che tu sia al mio stesso livello dato che ho molta più esperienza di te, piccola." disse ricalcando l'ultima parola e vari flashback colpirono la mia mente facendomi tremare dal nervoso.
Era uno dei miei nomignoli.
"L'allievo può sempre superare il maestro in questi casi, hai paura che possa succedere per davvero?" dissi mordendomi il labbro e il suo sguardo si depositò subito nella mia bocca.
"Non ho paura di niente, sappiamo entrambe che non potrai mai superarmi." disse convinta e mi avvicinai ancora di più con un sorriso enigmatico sulle labbra, ancora non ci credevo che lei era realmente davanti a me.
"È incedibile il modo in cui mi sottovaluti, non ti smentisci mai." dissi furiosa e il mio intento era quello di afferrare la pistola e ucciderla.
"Avevi qualche dubbio? Credevo che mi conoscessi bene." disse con un tono tagliente e mi ruppe il cuore in due.
"Della tua opinione non me ne faccio proprio un cazzo, fai quello che vuoi." dissi serrando la mascella e il suo sguardo si incupì ancora di più.
"Macarena, ricordati con chi stai parlando." disse afferrandomi il braccio con forza e affondò possessivamente le unghie nella mia pelle.
"Ricordati con chi stai parlando tu e ora lasciami, mi stai innervosendo." dissi guardando la sua mano ma con mossa veloce mi tirò verso di lei e le nostre labbra si sfioravano a stento.
Il suo profumo mi colpii in pieno e quasi mi venne da piangere perché era una delle cose più buone del mondo intero.
"Quando fai così, mi verrebbe voglia di trascinarti in camera mia e farti vedere chi comanda realmente." disse sensualmente al mio orecchio e affondò il viso nei miei capelli per alcuni secondi inspirando il mio profumo.
"Il silenzio talvolta è molto meglio che spiegare determinate cose, lo sai?" dissi mettendo la testa di lato nel mentre che le sue labbra scendevano verso il mio collo, non ci stavamo nemmeno preoccupando del fatto che gli altri ci stessero guardando, con occhi sognanti.
"Il tuo silenzio, riesco a capirlo tutto." disse stringendomi di più al suo corpo ed era incredibile la necessità che avevamo nel stare sempre vicine.
Dopo tutto questo tempo.
La sua presenza come al solito, mi faceva sentire al sicuro da ogni cosa.
"Dipende dal tuo punto di vista." dissi provocandola e mi morsicò forte un lembo di pelle come per punirmi.
Imprecai sottovoce e tentai di staccarla ma afferrò la mia vita e mi inchiodò contro al tavolo, guardandomi intensamente.
"Non mi scapperai mai più, Macarena." disse avvicinandosi e sgranai gli occhi perché credevo che fosse in procinto di baciarmi e automaticamente fissai le sue labbra che sfioravano le mie.
Aprii leggermente la bocca ansimando e Zulema mi afferrò il labbro inferiore con i denti tirandolo leggermente strappandomi un piccolo gemito.
"Scappo sempre, vediamo se sei abbastanza forte da tenermi stretta." dissi sfidandola e mi guardò divertita mentre io la guardavo con rabbia.
Era più forte di me.
"Ora sei tu che stai sottovalutando me, bionda." disse squadrandomi dalla testa ai piedi e si leccò il labbro posando lo sguardo sul mio completo in pelle che faceva risaltare tantissimo il mio corpo.
Strinse più saldamente la mia vita e una scarica di brividi mi colpii in pieno facendole fare un sorrisetto divertito a causa della mia reazione inaspettata.
"Mi lasci stare?" dissi mettendo il viso di lato ma Zulema mi afferrò per la mascella per poterla guardare bene negli occhi.
"No, te l'ho detto." disse facendo spallucce e misi la testa di lato guardandola molto intensamente.
Volevo che cedesse ma non l'avrebbe mai fatto in queste condizioni quindi dovevo passare alle maniere forti.
Colpire i suoi punti deboli.
"Quindi.." sussurrai sensualmente facendo scorrere un dito lungo la sua cintura e l'afferrai tirandola bruscamente davanti a me.
Mi guardò pendendo dalle mie labbra con occhi sognanti e mi sedetti sopra al tavolo aprendo leggermente le gambe in modo tale che potesse mettersi in mezzo senza problemi.
Non se lo fece ripetere due volte.
"Cosa devo fare con te?" le domandai stringendole la vita con le cosce e le mie labbra furono sul suo collo, torturandola un pochino con il tocco della mia lingua esperta.
"Questa domanda dovrei fartela io." disse mettendo la testa di lato per lasciarmi più spazio e la mia mano si insinuò sotto alla sua felpa, salendo lungo il suo seno che sfiorai piano.
"Immagina cosa potremo fare se fossimo da sole in questo preciso istante, hai qualche idea Zulema?" dissi contro al suo orecchio e percepii le sue mani stringermi i glutei per aderire ancora di più il suo corpo con il mio.
Mi scappò un piccolo gemito e ancora una volta i suoi denti afferrarono con forza il mio labbro, mordendolo furiosa e facendomi provare un'eccitazione incredibile.
"Sapessi quelle che ho in mente." disse sogghignano divertita e mugugnai stringendo il suo seno possessivamente, si accoccolò nell'incavo del mio collo e mi accorsi che in stanza eravamo rimaste solamente noi due.
Sorrisi divertita e ringraziai mentalmente i miei amici per averci lasciato la giusta privacy.
"Mettile in atto, figlia di puttana." dissi sfidandola e la sua mano afferrò la mia gola stringendola quasi con rabbia.
"Penso che se dovessi baciarti non mi fermerei mai più, fanculo." sussurrò furiosa e liberò il tavolo spostando le ultime armi rimaste, ovviamente prive di caricatori.
"Se pensi che io ti lasci tutto questo controllo, hai sbagliato di gross-" dissi furiosa ma soffocai un gemito non appena mi fece distendere lungo la superficie fredda e le sue labbra divorarono il mio collo facendomi gemere.
"Quanto amo il fatto che ti contraddici da sola con me, eh bionda?" disse aprendomi le cosce ancora di più e imprecai mettendo le mani sui suoi capelli e stringendoli con una forza incredibile.
Non doveva vincere lei ancora una volta e cercai di rimanere lucida nel mentre che marchiava il mio seno un'altra volta facendomi inarcare la schiena piano.
Chiusi gli occhi ansimando e nessuno aveva il suo tocco, mi faceva provare delle emozioni incredibili ma per il mio bene dovevo nasconderle.
"Zulema, lasciami." dissi gemendo un'altra volta e morsicò la mia spalla nuda facendomi quasi urlare ma la sua mano si serrò sopra alla mia bocca.
Percorse con l'indice le mie labbra e senza pensarci due volte glielo succhiai sotto al suo sguardo eccitato e freddo.
"Ancora bionda? Ti ho detto di no." disse furiosa e aveva leggermente i capelli scompigliati a causa mia, mi morsicai la lingua e mi trattenni nel dirle che era semplicemente bellissima.
"Allora perché non mi fai vedere di cosa sei capace di fare, Zulema?" dissi stuzzicandola per l'ennesima volta e sorrisi quando socchiuse gli occhi nel mentre che facevo scorrere una mano lungo la sua coscia.
Mantenni una concentrazione incredibile e mi morsicai il labbro inferiore guardandola colma di desiderio.
"Lo vedo il tuo autocontrollo andare a puttane quando si tratta di me, sai?" dissi seducendola e sganciai la cintura dei suoi pantaloni facendola sussultare.
Sorrisi compiaciuta per la sua reazione ma non appena abbassò lo sguardo le afferrai il viso per poterla guardare.
"Occhi solo a me, Zahir." dissi avvicinandomi e le morsicai piano la mascella facendola gemere di approvazione.
Un calore nel basso ventre mi fece tremare a quella vista e mi trattenni non so con quale forza.
La mia mano si intrufolò all'interno dei suoi pantaloni e sogghignai divertita non appena notai i suoi slip, completamente bagnati a causa mia.
Ma non avrebbe mai abbassato la guardia, la conoscevo fin troppo bene.
"Ma che piacevole sorpresa, whoa." sussurrai estasiata ad un centimetro dalle sue labbra e Zulema si porse meglio verso di me per divorare la mia bocca ma l'allontanai per l'ennesima volta.
Incominciai a sfiorarle il suo punto sensibile con l'indice e gemette chiudendo gli occhi, mi era mancata vedere questa visione di lei e quasi mi venne da piangere ma ricacciai indietro le lacrime perché non se le meritava.
Non più ormai.
"Ops." dissi dopo alcuni minuti di questa tortura togliendo la mano e balzai giù dal tavolo allontanandomi velocemente dal suo corpo soddisfatta come non mai.
Le gambe mi tremavano per l'eccitazione e il calore del suo corpo a contatto con il mio mi mancava terribilmente fino a farmi mancare il fiato.
Questa era la mia vendetta, farmi desiderare da lei fino a farla uscire fuori di testa come non mai.
Zulema era sconvolta per questo mio gesto e sicuramente non se lo sarebbe mai aspettato ma i suoi occhi ardevano totalmente di fuoco per aver ceduto un minimo sotto al mio tocco provocatorio.
"Non fare quella faccia, dai amore." dissi prendendola in giro divertita e ricaricai altre due pistole nel mentre che si riagganciava i pantaloni con una rabbia indescrivibile, le mani le tremavano e probabilmente se non me ne fossi andata mi avrebbe ucciso come niente.
Il mio scorpione aveva la mascella contratta e non sapeva cosa dire perché i suoi occhi erano cupi come non mai.
"Vattene prima che ti polverizzi con le mie stesse mani, bionda del cazzo." disse toccandosi i capelli e scoppiai a ridere divertita e soddisfatta.
Camminai verso l'uscita facendo rumore con i miei stivali e il suo sguardo si posò sulle mie gambe slanciate ma prima che potesse dire qualcosa la precedetti."Non vorrai mica, perdere la sfida?"
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revival
Action➸ Sequel, Escape. (gxg) "Impara a giocare la carta dell'indifferenza. È la più scaltra delle vendette. Perché vi sono molti di cui non avremmo saputo nulla se qualche loro nemico noto non ne avesse parlato. Non vi è vendetta come l'oblio, che se...