Passarono alcuni giorni e non ero uscita di casa mentre lavoravo costantemente nel mio studio, senza pensare a nulla.
Nella mia mente vedevo Zulema insieme a quella ragazza e le parole di Saray balzavano nella mia testa, la figlia di puttana si era divertita nonostante mi trovassi in carcere per colpa sua.
Mi sarei vendicata alla grande.
"Capo, Sergio l'ha invitata a pranzo per discutere di alcuni affari. Declino l'offerta?" disse uno dei miei affacciandosi nel mio ufficio e ci pensai un po' su, era troppo tempo che non mettevo piedi fuori casa e uscire mi avrebbe fatto bene nonostante avessi visto Zulema.
"Digli che accetto." dissi sorridendogli e il ragazzo annuí andandosene subito.
Provavo un senso di rabbia al di fuori dal normale ma decisi che sarei più ceduta alle sue provocazioni.
L'avrei fatta uscire fuori di testa con la mia indifferenza, era un'arma che sapevo utilizzare fin troppo bene.
Mi lavai facendomi una doccia rigenerante mentre per il trucco decisi di truccarmi pesantemente per evidenziare i miei occhi verdi ancora di più.
I capelli li lasciai leggermente mossi e indossai abiti stretti che mettevano tantissimo in mostra il mio fisico.
"Se non arrivo in tempo, annulla tutte quante le mie riunioni." dissi alla mia segretaria e annuí scrivendo alcune cose nella mia agenda.
Guidai fino alla villa e salutai allegramente Tokyo con un bacio sulla guancia, sentendomi subito bene.
"Sei bellissima e mi mancavi." disse circondatomi le spalle con il braccio e non appena entrammo in cucina salutai gli altri in modo abbastanza civile e pacato.
Le cose non si erano ancora risolte ma per il bene delle nostre società avevamo deciso di mantenere un rapporto tranquillo senza continui litigi.
"Hey." disse Berlino raggiungendomi e mi abbracciò calorosamente stringendomi al suo corpo caldo e forte.
Chiusi gli occhi rilassandomi e lasciai che mi coccolò per alcuni minuti toccandomi i capelli, mi era mancato tantissimo.
"È bellissimo riaverti tra noi." disse baciandomi sulla guancia e annuii staccandomi dalle le sue braccia sentendomi per la prima volta a casa.
"Zule, ho detto di no!" esclamò Saray ridendo e mi voltai guardando il mio scorpione arrivare insieme alla gitana.
Non si accorse subito della mia presenza e mi venne la nausea solamente a guardarla perché pensavo a cosa era successo in quel locale.
Saray mi salutò e ricambiai nel mentre che lo sguardo tagliente del mio scorpione era su di me, per poi depositarsi in tutto il mio corpo.
Si leccò piano le labbra ma mi dileguai raggiungendo Sergio nel suo studio.
"Avanti." disse una volta che bussai e aprii la porta entrando e sorridendogli.
"Ciao! Come stai?" dissi tranquillamente sedendomi e lo vidi emozionarsi un minimo nel vedermi seduta nella sua poltrona, sembrava che fossimo ritornati ai vecchi tempi.
"Stavo facendo alcune ricerche su Cruz Del Sur, Denver mi aveva informato che la direzione era stata presa in possesso da Carlos Sandoval. Giusto? Perché abbiamo un problema." disse digitando alcune cose al computer e mi paralizzai nel posto ricordandomi di Fatima.
Chissà come stava.
Chissà se le altre avevano mantenuto la mia promessa.
"Uno dei suoi uomini ha ferito uno dei nostri, non so per quale assurdo motivo e secondo me c'entra il fatto che sei ritornata in società da un po'." disse serio e mi alzai di scatto camminando nervosamente attorno alla stanza, c'era un qualcosa che non tornava e speravo che non potesse c'entrare Fatima.
Avevo deciso di non dire niente per il suo bene, per non immischiarla in cose più grandi di lei che potessero ferirla.
"Non lo so Sergio, quando sono stata in carcere ho cercato di tenermi fuori dai guai quindi non saprei." dissi facendo spallucce ed era la verità, se avessi fatto una mossa sbagliata la mia pena si sarebbe allungata notevolmente e sarei finita nella merda più totale.
"Tranquilla Maca, era solamente un'ipotesi la mia. Riusciremo a capire il perché." disse Sergio tranquillizzandomi e gli feci un sorriso tirato nel mentre che uscivo velocemente dal suo ufficio.
Percossi il corridoio velocemente e non appena raggiunsi gli altri afferrai la mia borsa cercando il mio telefono di fretta.
"Che è successo?" disse Denver inarcando un sopracciglio ma non lo ascoltai continuando a cercare.
"Dovrà chiamare il suo ragazzo o qualche cazzata simile, tanto." disse Zulema ad una certa e tremai sul posto non appena sentii la sua voce.
Le lanciai un'occhiataccia senza dilungarmi troppo e mi portai una sigaretta alle labbra afferrando il telefono sotto lo sguardo di tutti.
"Il fottuto biglietto." imprecai fumando nervosamente e feci un sospiro di sollievo trovandolo, digitai velocemente quel numero camminando nervosamente e mi toccai i capelli calmandomi un minimo.
"Cruz Del Sur? Sì, sto cercando Valbuena può passarmelo gentilmente? Grazie infinte." dissi calma e subito partirono dei mormorii non appena sentirono il nome del mio ex carcere.
"Mi spieghi che cazzo stai facendo?" disse Zulema in panico ma feci finta che non esistesse, non avevo voglia di sentire la sua ramanzina.
"Maca." disse il poliziotto dall'altro lato del telefono e sospirai di sollievo.
"Cazzo, è da tantissimo tempo che sto provando a cercarti, tutto bene lì?" dissi facendo uscire il fumo dalle mie labbra e gli altri mi guardavano sconvolti.
"Non mi lamento, che ti serve bella?" disse divertito e alzai gli occhi al cielo.
Camminai allontanandomi da Zulema e mi appoggiai vicino alla finestra guardando il cielo annuvolarsi tantissimo.
"Carlos Sandoval, dirige ancora il carcere o devo andare lì personalmente e prenderlo a calci in culo?" dissi alzando la voce e mi innervosii parecchio, quell'uomo mi aveva sempre dato un fastidio enorme.
Sergio mi raggiunse e si mise davanti a me, supplicandomi con lo sguardo di smetterla ma mi allontanai.
"Dammi quel cazzo di telefono." disse Zulema cercando di prendermelo ma le diedi le spalle, girandole la faccia.
"Sì, ha ancora il comando qui dentro solo che in questo momento è impegnato, a dir la verità da un po'." disse il mio amico dall'altro capo del telefono e spinsi Zulema mettendole una mano sul petto allontanandola da me.
"Devi vedere se lei è al sicuro, sai a chi mi sto riferendo e spero che le altre ti abbiano raccontato del nostro accordo, non deludermi." dissi seria e il mio scorpione inarcò un sopracciglio non capendo a chi mi stessi riferendo.
"Maca, l'hanno fatta uscire circa un mese fa e probabilmente Hanbal se l'è ripresa portandola lontano. Ci scommetto un milione di euro che lui ha capito chi sei, per questo non ci ha pensato due volte e l'ha fatta uscire. Ti considera una minaccia, penso." disse preoccupato e serrai la mascella chiudendo gli occhi e sentendo il panico invadermi come non mai.
Zulema si mise davanti al mio corpo ma la scansai continuando a camminare nervosamente pensando a cosa fare.
"Grazie mille per avermi risposto, ti chiamerò prossimamente se in tal caso voglio sapere altro, intesi?" dissi mordendomi il labbro e Valbuena mi salutò un ultima volta prima di chiudere la chiamata.
Buttai la cicca nel portacenere e in sala calò un silenzio tombale, mi accigliai subito e guardai tutti i presenti inarcando un sopracciglio confusa.
"Che?" sbottai ancora scossa per la notizia e Zulema avanzò minacciosamente davanti a me.
"Hai rischiato cazzo, la chiamata è rintracciabile e potresti averci messo tutti nella merda, non ho parole." disse incredula e scosse la testa.
"Non sono così stupida da dare a Valbuena un telefono con il gps, in ogni caso questi sono i miei cazzo di affari e non i tuoi, stanne fuori." dissi alzando la voce e mi diressi verso la cucina con passo veloce.
Zulema mi afferrò per un polso e mi spinse contro al frigorifero facendomi mancare letteralmente il fiato.
Respirai a fatica e il suo sguardo fu subito sulle mie labbra, era a dir poco furiosa e serrai la mascella imprecando sottovoce.
"Guarda come mi devi far incazzare." disse afferrandomi entrambi i polsi saldamente e li inchiodò sopra alla mia testa, bloccandomi con il suo corpo.
"Non sei più il mio capo, Zulema." dissi ribattendo il mio ruolo e per zittirmi infilò una coscia in mezzo alle mie gambe strappandomi un piccolo gemito.
"Perché non ti sei fatta vedere in tutti questi giorni?" disse cambiando discorso e alzai gli occhi al cielo per il suo bipolarismo incedibile.
"Se mi lasci andare, te lo dico." dissi prendendola in giro ma non appena fissai le sue labbra insistentemente per farla cedere un pochino, mi lasciò andare.
"Più facile di quanto pensassi." dissi ridendo divertita e mi voltai per uscire ma le sua mani afferrarono la mia vita, la mia schiena aderii contro al suo petto e il suo fiato caldo mi solleticava il collo.
"Ti ho già detto che non mi scappi." disse con voce rauca ma le diedi una gomitata fortissima nel fianco fino a farla accasciare a terra dolorante.
"Cazzo, bionda." disse stringendo i denti dal dolore e non mi sentii in colpa per averlo fatto, ero furiosa nei suoi confronti.
"Ecco cosa succede se ancora una volta continui a metterti in mezzo nelle mie cose, figlia di puttana." dissi furiosa e mi voltai con rabbia solo che ancora una volta Zulema si alzò riprendendosi e mi fermò con una forza incredibile mettendosi davanti a me.
"Sento puzza di rancore qui." disse provocandomi e le feci un sorrisetto.
"Riguardo a cosa?" dissi facendo finta di niente e rise leggermente guardandomi dritta negli occhi, studiandomi piano.
"Riguardo a quello che è successo in quel locale un paio di giorni fa." disse leccandosi le labbra e gemette leggermente non appena si toccò il fianco dolorante a causa mia.
Lo sapevo che prima poi questo discorso doveva saltare fuori, era logico.
"Zulema, puoi scoparti chi vuoi dato che non stiamo insieme e non mi interessa nulla di te." dissi abbassandomi la giacca lungo le mie spalle a causa del caldo che lei stessa mi faceva provare ad averla così vicina.
"Stavi per ucciderla davanti a me." disse seria e si avvicinò abbassando lo sguardo sul mio seno esposto, mi alzò la canottiera possessivamente coprendomi la scollatura e alzai gli occhi al cielo.
"Posso uscire anche nuda, non sono tua devi mettertelo in testa." sbottai furiosa e la rabbia scorreva impetuosa lungo le mie vene.
"Se tu fossi nuda la tua unica tappa sarebbe solo ed esclusivamente nel mio letto, sotto di me oltretutto." disse facendomi sgranare gli occhi e uno schiaffo le arrivò dritto in faccia.
Sorrise compiaciuta per la mia reazione e le sue erano solamente delle provocazioni per farmi cedere alla grande ma non l'avrei mai fatto.
"È bellissimo vederti gelosa e la sfida la vincerò io, stanne certa bionda." disse con i suoi modi da egocentrica e mi vennero quasi i conati al solo pensiero di lei e quell'altra in quel misero bagno a fare le peggiori cose.
"Non sono gelosa anzi, finalmente hai voltato pagina così puoi lasciarmi in pace una volta per tutte, bello vero?" dissi provocandola e subito mi afferrò la gola facendomi sbattere la testa contro la porta, era fuori controllo e i suoi occhi erano lucidi, colmi di dolore.
"Non potrai mai sapere che cazzo voglio realmente, ma ciò che ti dicevo sul tuo conto era tutto vero." disse aumentando la presa ma mi staccai perché mi lasciò andare un pochino.
"Cazzate, ti sei scopata un'altra per farmi un dispetto ma allo stesso tempo dici che mi vuoi? Vaffanculo Zulema." sbottai furiosa con le lacrime che mi rigavano il viso e mi sistemai la frangia leggermente scompigliata.
Si morsicò il labbro furiosa con gli occhi lucidi e le sue labbra finirono sul mio collo inchiodandomi ancora una volta contro al bancone della cucina.
Piansi silenziosamente ad averla così vicina e mi lasciò una scia di baci in modo tale che potessi rilassarmi un pochino.
"Non te ne rendi conto che ci stiamo facendo solo del male facendo così?" sussurrò baciandomi ancora e le sue labbra si depositarono nella mia guancia per asciugarmi alcune lacrime.
"Tu, mi stai facendo del male." dissi piangendo e mi misi le mani davanti al viso singhiozzando piano.
Zulema mi abbracciò delicatamente e prese ad accarezzarmi i capelli nel mentre che mi accoccolavo nell'incavo del suo collo inspirando il suo profumo.
"Vai dalla tua ragazza, perché devi rimanere con me?" dissi staccandomi e il suo sguardo si incupì subito.
Afferrai un fazzoletto togliendomi il trucco colato e il mio aspetto andava decisamente meglio.
"Non è la mia ragazza, ci scopo solamente quando mi va e basta." disse facendo spallucce facendomi terribilmente arrabbiare e questa situazione mi ricordava tanto quella con Helena.
"Quindi sempre, è brava ma non quanto te ovviamente." aggiunse avvicinandosi con un sorrisetto sulle labbra e afferrò delicatamente la mia gola per potermi guardare meglio negli occhi.
"Mi fai schifo, Zulema." dissi con tutta la sincerità del mondo e scoppiò a ridere divertita, era a dir poco bellissima e distolsi lo sguardo a fatica dal suo.
"Sei gelosa, perché ci vorresti essere tu al suo posto e infilarti nel mio letto ogni fottuta notte e rimanerci." disse seducendomi e respirai a fatica a causa della sua bellezza mozzafiato, i suoi lineamenti arabi erano a dir poco meravigliosi.
"Posso avere chiunque ai miei piedi se voglio, non sentirti esclusa." dissi sfottendola e la sua mano scese lungo il mio collo per intrufolarsi sotto alla mia canottiera e stringermi il seno.
"Non toccare quello che ormai non è più tuo, figlia di puttana." mormorai cercando di staccarla ma scosse la testa borbottando.
"È sempre stato mio, bionda." disse convinta e con l'altra mano mi strinse il fianco per tenermi bloccata.
"So come farti uscire fuori di testa." dissi mettendo la testa di lato nel mentre che baciava la mia mascella scolpita e ridacchiò un pochino.
"Non ci riuscirai mai." disse orgogliosa e inarcai un sopracciglio confusa dalla sua reazione, stava palesemente mentendo.
"Guarda la mia prossima mossa." dissi avvicinandomi alle sue labbra e la scansai ritornando dagli altri in soggiorno, Zulema si appoggiò nello stipite della porta con la mascella contratta e sorrisi.
Feci l'occhiolino a Will che era seduto nel divano e capí le mie intenzioni dato che avevamo attuato questo piano insieme da buoni amici, aveva deciso di aiutarmi e non potevo che essere felice.
Mi misi a cavalcioni sopra di lui e lo baciai infilandogli la lingua in bocca sotto lo sguardo sconvolto di Zulema che strinse i pugni dalla rabbia.
Will ridacchiò divertito e per farla arrabbiare ancora di più mise le mani sui miei glutei e mi spinse ancora più vicino a lui, nel mentre che accarezzavo dolcemente il suo viso divorando le sue labbra carnose e soffici.
Ovviamente non erano morbide come quelle di Zulema e nonostante tutti gli anni passati ricordavo ancora il loro sapore meraviglioso che mi mancava.
Will era un bellissimo ragazzo però entrambi avevamo una bella amicizia.
"Capo, ne è sicura?" sussurrò contro il mio collo per non farsi sentire da Zulema e me lo baciò facendomi scappare un piccolo gemito che non riuscii a trattenere.
Mugugnai in segno di approvazione e la sua mano salì lungo la mia vita fino a depositarsi nel mio seno che strinse non troppo forte, dato il suo imbarazzo.
"Se mi uccide, sappi che ti ho voluto bene." disse il ragazzo impaurito e ridacchiai contro le sue labbra tirandogli i capelli avvicinandolo al mio corpo mentre stringeva ancora di più.
Zulema scattò verso di noi ma Saray la bloccò giusto in tempo prima che potesse fare un qualcosa di avventato.
La sua mascella era tanto contratta e per farla arrabbiare ancora di più diedi il consenso a Will di abbassare la mia canottiera e scoprire ancora il mio seno che baciò appena facendomi ansimare.
Ma ovviamente era tutto falso.
"Saray, spostati cazzo." disse Zulema furiosa ma la gitana la teneva lontana, sorrisi compiaciuta e gli occhi azzurri di Will si scontrarono con i miei prima di riattaccarsi nuovamente alle mie labbra.
Mi tirò il labbro delicatamente e aprii ancora di più le mie gambe per inchiodare la sua vita e porgermi meglio verso di lui.
"Comunque sei bellissima, cazzo." disse il ragazzo con occhi sognanti guardando il mio corpo mezzo nudo e sorrisi perché sapevo che lo stava dicendo solamente in amicizia.
"Non montarti la testa." sussurrai mordendomi il labbro e notai il mio scorpione non staccare gli occhi da noi.
Will rise e accarezzò piano la mia mascella prima di tirarmi verso di lui e baciarmi ancora una volta.
Il nostro era un bacio tranquillo ma ovviamente non provai nulla, volevo solamente far capire a Zulema che non mi interessava quello che faceva lei.
Le nostre lingue incominciarono a fare una lunga battaglia tra di loro e mossi involontariamente il bacino facendo tremare il ragazzo sotto di me.
"Capo, io le voglio bene ma la mia forza di autocontrollo sta andando a puttane, dico davvero." disse contro le mie labbra e risi divertita baciandolo ancora, lanciai uno sguardo di sfida verso Zulema ma non appena fece per andarsene decisi di usare la mia arma letale nonché ciglieggina sulla torta.
Mi legai i capelli sotto al suo sguardo ed era la prima volta che mi vedeva così dopo cinque anni, questo era uno dei suoi punti deboli e impazziva ogni volta.
Boccheggiò leggermente per il mio gesto e Will mi afferrò per i capelli facendomi portare la testa all'indietro baciandomi dolcemente tutto il collo facendomi sorridere e chiudere gli occhi.
"Che bravo attore che sei." dissi divertita e gli altri ci guardavano letteralmente sconvolti per questo nostro gesto, ovviamente non sapevano che era tutta una messa in scena.
Alcuni dei miei uomini guardavano male il ragazzo sotto di me e sapevo che ero il sogno di molte persone all'interno delle società ma peccato che Zulema aveva travolto ogni cosa come al solito.
Will mi baciò ancora toccando ogni centimetro del mio corpo e mi scapparono dei piccoli gemiti che fecero uscire letteralmente fuori di testa Zulema.
Ad un certo punto sentimmo un telefono squillare e Will imprecò afferrandolo, mi lasciò un ultimo bacio e mi alzai dal suo corpo sentendomi incredibilmente soddisfatta perché sapevo che Zulema stava morendo dalla gelosia.
Saray la trattenne per un braccio non appena le passai affianco e mi guardò male con il suo solito sguardo di fuoco.
Mi leccai le labbra gonfie per i baci e le sorrisi compiaciuta per poi uscire da quella villa e andare a casa.
STAI LEGGENDO
revival
Action➸ Sequel, Escape. (gxg) "Impara a giocare la carta dell'indifferenza. È la più scaltra delle vendette. Perché vi sono molti di cui non avremmo saputo nulla se qualche loro nemico noto non ne avesse parlato. Non vi è vendetta come l'oblio, che se...