17.

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2 weeks later.

Conclusi l'ennesima riunione con dei soci abbastanza importanti e Will mi porse gentilmente una tazza di caffè che afferrai al volo, bevendola lentamente.
"Vedo che ti sta piacendo tutto questo." disse indicando i fogli che stavo firmando e gli feci un sorrisetto, annuendo estasiata.
", so di poter fare grandi cose." dissi alzandomi e appoggiando la tazza vuota nel lavello, guardai il telefono e sbuffai notando che si trattava di Sergio.
"Qualcosa non va?" disse il mio amico divertito e scossi la testa infilandomi il capotto, mi portai una sigaretta alle labbra e l'accesi uscendo dal mio ufficio.
Mi sentivo letteralmente una persona nuova già da un po' e il mio umore era cambiato radicalmente ma non riuscivo a togliermi dalla testa Zulema, non mi ero fatta nessuno scrupolo a urlarle contro e dovevo per forza farle del male.
Doveva capire che non ero più quella di una volta, volevo andare avanti ma come al solito lei non me lo permetteva.
Una volta arrivata nella villa i miei stivali riecheggiavano nel pavimento e notai gli altri allenarsi pesantemente in giardino, sapevo che c'era Zulema ma non mi voltai e continuai a camminare dritta davanti a me.
La guardia del corpo mi fece passare e bussai all'ufficio di Sergio chiudendo la porta alle mie spalle.
"Buongiorno, ti vedo bene." disse sorridendomi ma il mio sguardo era impassibile.
"Che cazzo vuoi?" sbottai facendo un'altro tiro di sigaretta e la spensi nel portacenere, guardandomi attorno.
"Sono felice per il fatto che hai accettato la proposta di Will, stai procedendo alla grande e sapevo che saresti stata perfetta come capo. Le tue reclute come stanno procedendo? Ho visto alcuni tuoi uomini allenarsi in palestra." disse felice e sospirai abbassando lo sguardo.
Mi era mancato troppo parlare con lui.
", sono dei ragazzi in gamba e imparano abbastanza in fretta dalla sottoscritta. Abbiamo già fatto alcuni colpi insieme a piccoli gruppi e se la cavano abbastanza bene." dissi orgogliosa ed ero felice del fatto che anche la mia squadra stava crescendo sempre di più.
Era come se fosse una seconda famiglia.
"So che dirai di no ma volevo chiederti, perché non ritorniamo ad essere uniti? Non ti sto chiedendo di tornare tra di noi perché so che non lo farai però, giusto per avere un po' di protezione in più in tal caso ci fosse qualche pericolo nell'aria." mi propose Sergio e serrai la mascella pensando bene a cosa fare, lui mi aveva sempre dato il meglio anche quando non avevo più nessuna speranza.
"Va bene." dissi sospirando pesantemente e si alzò di scatto sorpreso per poi abbracciarmi, cogliendomi di sorpresa come sempre.
Ricambiai titubante e mi sentii più leggera nell'averlo tra le mie braccia, appoggiai la testa sulla spalla e lo sentii piangere.
"Sergio." lo richiamai debolmente ma mi strinse ancora di più singhiozzando un pochino cercando di trattenersi.
"Mi dispiace per tutto, spero potrai perdonarmi per quello che è successo non te lo meritavi assolutamente." disse riprendendosi un attimo e alcune lacrime rigarono il mio viso che asciugai velocemente senza farmi vedere.
"È tutto apposto, sono qui." dissi tranquillizzandolo e gli accarezzai la schiena sentendolo annuire.
Ci staccammo dopo alcuni minuti e si asciugò il viso innondato dalle lacrime.
Gli regalai un sorriso sincero e senza dire una parola gli lasciai un bacio sulla guancia e uscii dal suo ufficio perché mi mancava il respiro.
Percossi il corridoio deserto e nel mentre che camminavo incrociai Zulema.
Merda.
Si bloccò di scatto guardandomi e serrai la mascella fermandomi anche io ma scossi la testa e ripresi a camminare.
"Bionda." mi richiamò con la sua bellissima voce ma non l'ascoltai.
Mi afferrò subito il braccio e una scarica di brividi mi colpii in pieno ma fui abbastanza lucida da allontanarmi subito.
"Ti ho detto che non mi devi toccare." ringhiai furiosa e mi spinse dentro al suo ufficio, facendomi terribilmente arrabbiare.
Eravamo tornate ai vecchi tempi.
"Io faccio quello che voglio." disse chiudendo la porta e alzai gli occhi al cielo incredula, non era cambiato proprio per niente e il suo atteggiamento mi urtava da morire il sistema nervoso.
Stare chiusa in una stanza da sola con lei, mi rendeva incredibilmente tesa e nervosa come non mai.
Ma avevamo troppi conti in sospeso.
Purtroppo.
"Non puoi più fare come cazzo vuoi con me, lo capisci questo?" urlai furiosa e incrociai le braccia al petto.
Mi guardò inarcando un sopracciglio ed era incredibilmente bella vista così da vicino.
"Dobbiamo parlare, so che vuoi delle risposte da parte mia." disse cercando di convincermi ma scossi la testa.
"Non le voglio sentire, rassegnati." dissi dirigendomi contro la porta e non appena l'aprii venni attaccata contro di essa con il corpo del mio scorpione ad un centimetro dal mio.
"Cristo, bionda." disse furiosa e si morsicò il labbro guardandomi intensamente, non ero più sua e doveva metterselo in testa.
"Vattene, allontanati." sussurrai con la voce che mi tremava ma la donna davanti a me sorrise compiaciuta per la mia reazione, era troppo forte quello che provavo per lei ma dovevo nasconderlo.
Per il mio bene.
Per tutto quello che era successo.
"Ti rendo nervosa, per caso?" mi stuzzicò appoggiando la mano accanto alla mia testa per bloccarmi ed era come al solito più alta di me.
"Non me ne frega un cazzo, di te." dissi menefreghista e la vidi sorridere divertita come non mai, ma c'era tantissima rabbia che riecheggiava nell'aria.
"Non dicevi così però quando ero in mezzo alle tue gambe e gemevi il mio nome, estasiata." sussurrò sensualmente avvicinandosi ancora di più e il suo fiato caldo era su tutto il mio viso.
Eccoli qui, i suoi giochetti.
Per farmi cedere alla grande.
"Sul serio, Zulema? Dopo cinque cazzo di anni sai dirmi solo questo? Sei diventata ancora più patetica." dissi prendendomi gioco di lei e serrò la mascella senza staccare gli occhi dai miei.
Il suo sguardo lo reggevo eccome e sollevai la testa per guardarla ancora più intensamente, non riuscivamo proprio a non provocarci ogni due per tre.
"Patetica?" domandò furiosa e il mio sguardo si abbassò sulle sue labbra che volevo terribilmente mordere per farle del male e fotterla alla grande.
Era troppo bella e affascinante, con lei bisognava avere una forza di autocontrollo assurda per rimanere lucida.
"Mhm Mhm." mormorai mettendole le mani sulle spalle e notai subito alcuni brividi formarsi nella sua pelle, alla figlia di puttana le facevo ancora effetto.
Un vantaggio per me.
"Vorresti forse negare, che non ti manca il mio tocco sul tuo corpo?" disse avvicinandosi ancora di più e sgranai gli occhi sentendo il mio respiro diventare più pesante e accelerato.
"Mi diverto alla grande anche senza di te, le nostre erano solamente scopate prive di senso." dissi con un sorriso sulle labbra e i suoi occhi diventarono ancora più scuri, accecati dalla rabbia.
"E il fatto che tu mi abbia detto di essere innamorata di me, me lo sono per caso sognata?" disse mettendo anche l'altra mano affianco alla mia testa ma rimasi tranquilla perché non aveva più nessun potere nei miei confronti.
Ormai la conoscevo troppo bene.
"Quello è il passato, insignificante per me come lo sei tu, d'altronde." dissi con le mie solite parole taglienti e chiuse gli occhi metabolizzando le mie parole.
"Cazzate, bionda." ringhiò arrabbiandosi ancora di più, mi trasmetteva un pochino di paura ma non l'avrebbe passata così liscia.
"Nient'altro che verità, Zulema." dissi indifferente e diede un colpo contro la porta facendomi quasi urlare dallo spavento ma mi bloccai senza fiato.
"Ho fatto tutto questo per evitare che ti ammazzassero, razza di idiota." ringhiò cercando di affermarmi il viso ma le strinsi il polso con forza e l'allontanai da me.
"Perché cazzo non me lo hai detto nel mentre che mi stavi scopando in quell'hotel, Zulema?" mormorai furiosa e la vidi scuotere la testa, incredula.
Era assurdo tutto quello che avevamo da dirci ma eravamo troppo orgogliose.
"Sei sempre stata nella mia cazzo di testa per tutti questi cinque anni, ma ovviamente per te sono più importanti le tue convinzioni." disse alzando la voce e non appena cercai di allontanarla mi spinse un'altra volta contro la porta facendomi sbattere la testa con forza.
"Ti rendi conto che hai sottratto cinque anni della mia vita? Non me ne frega un cazzo se l'hai fatto per proteggermi o per chissà cosa. Pensi che tutto si riaggiusterà e che noi torneremo come quelle di un tempo? Sei folle, Zulema." dissi ridendo leggermente e il suo viso rimase impassibile nel mentre che mi guardava.
"Non ci posso credere che l'hai detto davvero, sei una stronza." disse con le labbra serrate e ribaltai le posizioni nel mentre che il suo profumo inebriava le mie narici facendomi quasi piangere.
"Io ti voglio morta, in una cazzo di tomba sottoterra e non vederti più." dissi sincera con tutto l'odio del mondo e feci ancora più pressione sul suo corpo facendola irrigidire come una statua.
Ovviamente noi non sapevamo parlare come persone civili senza usare la forza fisica, era sempre uno scontro il nostro.
"Tu non hai idea di quello che ho passato io, per tutto questo tempo." disse guardandomi intensamente e mi allontanai di scatto camminando nervosamente attorno al suo ufficio.
"Tu? Sei seria? Cazzo Zulema." dissi scoppiando a ridere e alcune lacrime incominciarono a rigarmi il viso.
Scattai verso di lei colpendola contro al petto e non reagiva perché sapeva che dovevo sfogarmi una volta per tutte.
"Quante volte ho rischiato per te? Il mio corpo è pieno di cicatrici a causa tua, che portano il tuo nome sulla mia pelle cazzo, per salvarti, perché tenevo a te più di ogni altra cosa al mondo." incominciai con le lacrime che mi offuscavano il viso e la spinsi contro il muro colpendola con forza, facendole del male ma rimase apatica.
"Mi hai illusa, mi hai fatto provare cosa significa la parola solitudine nel mentre che tutti vivevano la loro vita andando avanti. Mentre io ero in un cazzo di lettino di ospedale lottando contro la vita e la morte, perdendomi gli anni più belli." dissi colpendola ancora nel mentre che scoppiavo a piangere, le strinsi la felpa con forza e il mio scorpione non aprí bocca assorbendosi tutta la mia rabbia.
"Sei stata ossigeno puro per me non appena stavamo insieme, ogni qualvolta che stavo tra le tue braccia riprendevo a respirare per davvero. Ma ora mi hai ributtato nel vuoto più totale, e mi sento soffocare." dissi dandole altri colpi e le sue mani afferrarono saldamente i miei polsi.
"Continua, forza, mostrami tutta quanta la tua rabbia." sussurrò aumentando la presa e chiusi gli occhi singhiozzando disperatamente.
"Eri il mio mondo, la mia forza, mi hai spezzato il cuore in mille pezzi e ti odio così tanto per averti confessato i miei sentimenti più profondi. Non hai saputo custodirli come speravo e sono stata una stupida." dissi ormai senza fiato e il petto mi faceva da morire, mi accasciai a terra e Zulema mi afferrò per la vita prima che cadessi.
"Ti odio." dissi nel mentre che mi afferrava il viso ma l'allontanai, il suo tocco mi rendeva estremamente debole.
"Non è vero." sussurrò tenendomi stretta e mi dimenai dalla sua presa nel mentre che piangevo urlandole contro le peggiori cose.
"Ti odio, Zulema." dissi ripetendolo per l'ennesima volta e chiusi gli occhi appoggiandomi nella sua spalla, la testa mi faceva male da morire e le vene del collo mi pulsavano per tutta la tensione accumulata per cinque anni.
Ed ecco che per l'ennesima volta ero debole, sempre per causa sua.
Mi spostò delicatamente i capelli dal viso per poter respirare meglio e mi rilassai sentendo il suo profumo che mi era mancato tanto.
"Lasciami prima che ti uccida." mormorai dopo alcuni minuti alzandomi in tutta la mia altezza e andai davanti ad uno specchio togliendomi ogni residuo di trucco, ero un disastro totale.
"Parliamo, in modo civile." disse alle mie spalle e la guardai tramite lo specchio con gli occhi rossissimi a causa del pianto.
"Non ce la faccio ad affrontare un'altra discussione, ti ricordo che sono stata in coma per cinque anni e il mio cervello non può prendere ulteriore nervoso quindi voglio solo andare a casa mia e dimenticarmi di te." dissi sistemandomi meglio la giacca e mi recai verso la porta prima che la voce di Zulema mi fece bloccare.

"Comunque, sei diventata ancora più bella dopo tutto questo tempo."

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