18.

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I giorni passavano velocemente e dopo quella conversazione non avevo visto Zulema per una settimana intera.
Mi sentivo in colpa per essermi lasciata andata in un pianto liberatorio ma non mi importava perché non volevo avere niente a che fare con lei.
"Si può?" disse una voce a me conosciuta entrando nel mio ufficio e mi paralizzai sul posto vedendo Tokyo.
Era cambiata notevolmente e non era la solita ragazzina di tanti anni fa, non aveva mai perso la sua determinazione nell'ottenere ciò che voleva e l'ammiravo parecchio per questo.
"Posso fare qualcosa per te?" dissi alzandomi e la vidi pensarci un po' su toccandosi i suoi capelli corti.
"Parlare con te, come ai vecchi tempi." disse con le lacrime agli occhi e serrai la mascella percependo un magone enorme.
La guardai dritta negli occhi e mi mancava terribilmente la mia migliore amica, scossi la testa e le diedi le spalle asciugandomi velocemente delle lacrime.
Tokyo mi abbracciò da dietro e sussultai non appena appoggiò la testa sulla mia spalla, stringendomi ulteriormente.
"Io non ne sapevo niente di quello che doveva accadere, te lo giuro che io non ti avrei mai fatto andare con lei." disse riferendosi a Zulema e presi ad accarezzarle lentamente il braccio dato che stava singhiozzando disperatamente.
"Mi sei mancata tanto, Tokyo." dissi voltandomi dalla sua parte e l'abbracciai sentendomi al sicuro tra le sue braccia.
"Rivoglio indietro la mia migliore amica, nient'altro." disse ripetutamente contro i miei capelli e la strinsi ancora di più, stavamo piangendo entrambe e sapeva che le volevo un mondo di bene.
"Tokyo, va tutto bene davvero." dissi afferrandole il viso tra le mani e le asciugai le lacrime facendole un sorriso.
Un sorriso vero, dopo tanti anni.
"Mi mancano le nostre serate nei locali, recupereremo tutto quanto." disse accarezzandomi la schiena e annuii tra le lacrime, non vedendo l'ora di passare nuovamente del tempo con lei.

Erano le dieci di sera ed ero già al secondo bicchiere di vodka quando Tokyo mi raggiunse insieme a Rio.
"Sei bellissima." disse lasciandomi velocemente un bacio sulla guancia e salutai con un cenno veloce il suo ragazzo che ricambiò sorridendomi.
"Anche tu." dissi felice e mi alzai dalla poltrona andando a ballare, una ragazza mi raggiunse e l'attirai afferrandola per la vita riconoscendola subito.
"Ti stavo cercando, sei sparita." disse ad un centimetro dalle mie labbra e la guardai intensamente, non provavo assolutamente nulla ma volevo divertirmi e già diverse volte ci stavamo frequentando in questo locale conosciuto.
"Sei tu che non mi cerchi." dissi avvicinandomi al suo orecchio mordendole il lobo e gemette ad un centimetro dalle mie labbra.
Mi lasciò un bacio sull'angolo della bocca e ballammo per una buona mezz'ora, mi dimenticai di tutto il resto e mi lasciai trasportare dalla musica.
Nel frattempo che andavo al bancone per ordinare altro alcool notai tutti gli altri entrare, Saray mi squadrò dalla testa ai piedi insieme a Zulema e mi venne un magone enorme allo stomaco.
Aveva i suoi soliti anfibi e una giacca di pelle che lasciava intravedere il tuo top aderente mettendole in mostra il suo addome tonico e piatto.
Tutti la guardarono sgranando gli occhi ma lei fece finta di niente cercando qualcuno con lo sguardo e appena mi vide, si fermò di scatto studiando attentamente la ragazza tra le mie braccia.
Era semplicemente divina.
"Cosa ti porto, bellezza?" disse il barista pendendo dalle mie labbra e mi porsi a lui scoprendo tutta la mia scollatura abbastanza profonda.
"Quello più forte che hai." dissi schioccando la lingua sul palato e appena mi passò vari shottini li bevvi tutto d'un fiato sentendo molta più leggerezza.
Mi voltai per ritornare a ballare e per poco non urlai ritrovandomi Zulema ad un centimetro dal viso, si appoggiò nel bancone guardandomi e bevve il liquido all'interno del suo bicchiere con la mascella contratta e lo sguardo fisso su di me, era letteralmente furiosa.
La ragazza con cui stavo parlando prima mi afferrò la mano e sotto allo sguardo infuriato del mio scorpione si avvicinò baciandomi dolcemente ma ovviamente per farla ingelosire approfondii il bacio.
Il suo sguardo mi bruciava addosso e nel mentre che divoravo le labbra della ragazza davanti a me guardai Zulema con uno sguardo vendicativo e di sfida.
Scosse la testa e si toccò il viso con la mascella contratta e notai la sua gamba tremare dal nervoso.
Richiese subito un'altro giro e non staccò lo sguardo su di me nel mentre che lasciavo dei baci umidi e caldi sul collo della mora tra le mie braccia.
Questo era solo l'inizio.
"Perché non vieni a casa mia?" disse quest'ultima legando le braccia attorno al mio collo e scossi la testa, con un sorriso sulle labbra che fece sgranare gli occhi alla ragazza davanti a me.
"Decido io." sussurrai sensualmente e le lasciai un lungo bacio sulle labbra facendo solamente infuriare Zulema.
Saray andò a parlarle scherzando su qualcosa ma l'araba aveva letteralmente lo sguardo fisso su di me e sul mio corpo scoperto, bevve l'ennesimo bicchiere e si toccò il labbro guardandomi ancora una volta intensamente, facendomi tremare.
"Va bene." disse la ragazza davanti a me sfiorandomi la spalla nuda e le feci un ultimo sorriso portandomi una sigaretta alle labbra e andando sul retro a fumare.
C'era leggermente freddo e mi strinsi al mio capotto facendo uscire il fumo lentamente dalle mie labbra, guardando il cielo stellato sopra di me rilassandomi.
"Vediamo, avete già scopato?" disse una voce nella penombra e nemmeno mi spaventai perché già sapevo che si trattava di Zulema.
Alzai gli occhi al cielo arrabbiandomi e la luce illuminò il suo bellissimo viso.
", tantissime volte." dissi dicendole la verità e serrò la mascella furiosa.
"Come immaginavo." disse arrivando davanti a me e continuai tranquillamente a fumare, mantenendo una forza di autocontrollo al di fuori dal normale.
"Gelosa, Zahir?" dissi stuzzicandola furiosa e mi morsicai la lingua perché ora non sarebbe ceduta neanche sotto tortura.
"Nemmeno un po', Ferreiro." disse facendo spallucce e la vidi avanzare nel mentre che io indietreggiavo aderendo la mia schiena contro al muro.
"Allontanati." sussurrai guardandola dritta negli occhi e i suoi ardevano come non mai in prima d'ora.
"Altrimenti?" sussurrò piano provocandomi un calore nel basso ventre e sorrisi avvicinandomi ad un centimetro dalle sue labbra e soffiandole il fumo sul viso in un modo sensuale.
Ormai sapevo come farla uscire fuori di testa, la conoscevo troppo bene.
Non si mosse di un millimetro e aveva la mascella contratta sorpresa per questo mio gesto così strafottente.
"Vedo che ti sei dimenticata in fretta di me, non l'avrei mai detto." disse con un tono tagliente da farmi venire i brividi e risi per la sua affermazione.
"Quello che avevo da dirti te l'ho già detto, Zulema." dissi facendo spallucce ma non appena feci per allontanarmi la mia schiena andò a sbattere nuovamente contro il muro, in un modo non assolutamente delicato.
Eccola qui la sua forza.
"Sei una stronza, ma ricordati che quella che hai davanti lo è il triplo più di te. Evita di fare questi giochetti del cazzo quando sappiamo entrambe che tu vuoi solo ed esclusivamente la sottoscritta." ringhiò furiosa e sorrisi compiaciuta per la sua gelosia che non riusciva a smascherare del tutto.
"Non ti voglio, quindi puoi anche smetterla di farti questi filmini mentali infondati sulle tue convinzioni." dissi mordendomi il labbro e si infuriò ancora di più con un ghigno malefico sul viso.
"Ah, ma davvero? Quindi non hai nessun problema se io dovessi fare questo?" disse furiosa e la mia gola fu stretta dalla sua mano incollandomi contro al muro.
Sgranai gli occhi sorpresa e mi maledii per essermi mostrata così vulnerabile.
Il cuore prese a battermi velocemente e cercai di non cedere nel mentre che le stringevo il polso per farla staccare ma me lo impediva come niente.
"O questo?" sussurrò sensualmente spostandomi i capelli da un lato e baciò lentamente il mio collo facendomi chiudere gli occhi, cercai in tutti i modi di non gemere e percepii il sangue espandersi in tutta la mia bocca non appena morsicai il mio labbro inferiore.
I suoi baci erano umidi e caldi facendomi uscire letteralmente fuori di testa, mi era mancata da morire ma ovviamente non glielo avrei mai confessato.
Mai.
"Non hai nemmeno la forza di allontanarmi, cazzo come sei debole." sussurrò inspirando il mio profumo e scese con i baci facendomi portare la testa all'indietro.
Morsicò con forza il mio seno destro e l'afferrai per i capelli facendola imprecare, ovviamente la figlia di puttana mi aveva lasciato il suo marchio nella mia pelle.
Si staccò dalla mia presa riafferrandomi la gola e chiuse gli occhi appoggiando la guancia contro la mia.
Le sua pelle scottava e le mie mani erano sulle sue spalle toniche che strinsi con forza facendola ridacchiare divertita.
"Se c'è una cosa che vorrei fare è assolutamente trascinarti dentro e farti mia davanti a lei, così capisce che non te ne frega un cazzo." la sentii dire infastidita nel mentre che si riattaccava al mio collo e mi arrabbiai perché non aveva il diritto di darmi ordini.
"Devi stare zitta, Zulema." dissi cercando di staccarla ma scosse la testa mordendomi la mascella e mi scappò un piccolo gemito facendola ridere dalla mia reazione.
"Sono sicura che ti piacerebbe." sussurrò soffiando leggermente sulle mie labbra e appoggiai la testa contro al muro nel mentre che le sue mani si intrufolarono sotto al mio vestito per stringere possessivamente la mia coscia.
Che figlia di puttana.
Una lacrima mi rigò il viso per tutte le emozioni che stavo provando e chiusi gli occhi lasciandole un pochino di autocontrollo in più perché io stessa non ce la facevo a starle lontana.
Il mio scorpione si accorse che stavo piangendo e mi asciugò le lacrime lasciandomi dei lievi baci sul viso.
"Devi lasciarmi stare, ti prego." sussurrai sfiorandole i suoi lunghi capelli ma scosse la testa, serrando la mascella.
"L'ho già fatto una volta e i rimpianti non sono assolutamente una delle mie cose preferite e lo sai anche tu." disse guardando intensamente le mie labbra e la voglia di baciarla era troppo alta ma non dovevo cedere con una come lei.
"Non ti voglio quindi me ne sto andando io per il mio bene ma anche per il tuo." dissi toccandole con l'indice il tatuaggio sotto all'occhio e si accoccolò nella mia mano nel mentre che mi lasciava un piccolo bacio nel palmo.
"Quindi, vuoi la guerra? Perché se è così ho già vinto in partenza." disse con un tono da competitiva e la sua mano salì ancora più in alto facendomi tremare.
La bloccai staccandola dalla mia presa e tremai percependo la mia pazienza andare a puttane per colpa sua.
"Mi stai per caso, sfidando?" dissi ad un centimetro dal suo viso e guardò intensamente i miei occhi annuendo.

"Vediamo chi cederà per prima."

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