Sentire la sua voce dopo anni mi aveva creato uno tsunami all'interno della mia anima sconvolgendomi tutto quanto.
Serrai la mascella e il nervoso prese il sopravvento del mio corpo, non appena i suoi occhi si incontrarono con i miei la vidi sussultare leggermente.
Il mio sguardo percorse tutto il suo corpo e boccheggiai per tutta la meraviglia che avevo davanti, era cambiata parecchio ed era ancora più bella, non potevi non notare quanto fosse perfetta.
I capelli neri erano cresciuti arrivando sotto le spalle e i suoi lineamenti erano un pochino più pronunciati rendendola ancora più donna, più natura, più autoritaria e come al solito, glaciale.
Ovviamente anche il suo corpo era cambiato, era più snella e aveva i muscoli un pochino più pronunciati, sicuramente per gli infiniti allenamenti che faceva.
Il suo braccio destro era leggermente più tatuato del suo solito e dei jeans stretti fasciavano la perfezione le sue gambe lunghe e slanciate.
La sua mascella era contratta e i suoi occhi truccati alla perfezione mi stavano tranquillamente perforando l'anima in due.
Ecco a voi, Zulema Zahir.
L'elfo venuto dal cazzo di inferno.
Rimasi a fissarla senza staccare lo sguardo dal suo e mi incupii, volevo vederla morta ma sfortunatamente con me non portavo nessuna pistola.
Dopo alcuni minuti tolse lo sguardo dal mio e si leccò lentamente il labbro sgranando leggermente gli occhi e fissando ogni centimetro del mio corpo.
Will mi svegliò dal mio stato di tranche schioccandomi davanti al viso le dita e gli lanciai un'occhiataccia per poi riguardare la donna che mi aveva fottuto il cervello.
"Quanto tempo, già." le risposi molto lentamente e chiuse gli occhi abituandosi al suono della mia voce.
Fece per rispondermi ma alzai subito una mano avanzando di qualche passo, ovviamente mantenni una distanza di sicurezza e la guardai male.
"Non dovresti nemmeno guardarmi dopo tutto quello che mi hai fatto grandissima figlia di puttana, e faresti bene a toglierti dalla mia vista prima che ti uccida." dissi alzando la voce e Zulema fece la sua solita smorfietta facendomi terribilmente arrabbiare.
"Senti, bionda." disse calma ma scattai subito verso di lei e le diedi uno schiaffo fortissimo dalla rabbia, tutti sussultarono e mi feci del male alla mano per tutta la forza che avevo applicato.
"Bionda" quanto mi era mancato sentirlo.
Vidi Saray stringere i pugni dalla rabbia ma nessuno proferì parola perché sapevano tutti quanti che glielo dovevo.
"Non sai cosa ho dovuto passare per tutti questi cinque anni, mi hai rovinato la vita e questo Zulema, non te lo perdonerò mai!" urlai furiosa e rimasi sorpresa per come riusciva a mantenere ancora di più il controllo.
"Lasciami parlare." disse toccandosi con cautela la guancia arrossata e la sua mascella era ancora più marcata.
"Tu non mi vedrai mai più, sei cancellata definitivamente dalla mia vita cazzo, quello che c'è stato tra noi dimenticalo perché non ha contato nulla per me." dissi seria e Zulema scosse la testa con un sorriso sulle labbra.
"Vedo che il tuo essere un acida bisbetica non è cambiato neanche un po'." disse provocandomi e uscii fuori di testa, afferrai la pistola che aveva Will nella cintura e senza pensarci due volte schiacciai il grilletto sparandole contro.
Quest'ultima spinse Saray proteggendola e schivò il proiettile come niente ma la colpí leggermente nella spalla facendola imprecare, tutti si allarmarono richiamando il mio nome ma la volevo vedere morta.
Tutte le mie emozioni erano finalmente uscite e se non mi avessero fermato probabilmente l'avrei mandata all'altro mondo senza nessun tipo di problema.
Mi calmai di scatto e non appena arrivai ad un centimetro dal suo corpo le diedi una ginocchiata fortissima nello stomaco facendola piegare in due dal dolore.
"Lurida stronza." la sentii dire senza fiato e un pugno arrivò dritto nella sua mascella, volevo vendicarmi alla grande e lei doveva provare un minimo di dolore come lo stavo provando io.
Saray mi afferrò per le spalle ma le puntai la pistola contro facendo arretrare tutti quanti, senza più fiato in corpo.
"Allontanatevi cazzo!" urlai sparando contro al soffitto e se avessi colpito il lampadario probabilmente avrei fatto un casino più grande di me.
Zulema era contro il muro tenendosi la spalla ma il proiettile non l'aveva colpita, Saray si precipitò da lei placando il sangue colare con la cintura che portava.
"Sono stata mesi e mesi rinchiusa in quel cazzo di carcere per colpa tua, mi hanno umiliato, picchiato e tormentato per non so quale assurdo motivo! Da quando mi sono svegliata mi avete lasciato da sola contro tutto il male che avevo dentro, sapete cosa cazzo significa vedere le foto dei vostri volti e non ricordare assolutamente nulla? Non ho dormito per mesi, tormentata dagli incubi e da tutti i miei ricordi che minacciavano di uscire dalla mia mente sbattendomi in faccia la verità!" urlai come una pazza dando un calcio ad una sedia e la scaraventai lontano.
Raquel soffocò un singhiozzo e Sergio pure, gli avevo colpiti con le mie parole.
Avanzai spingendo la gitana da un lato e arrivai ad un centimetro dal viso del mio scorpione, ero letteralmente fuori di testa.
"Mi hai venduto alla polizia? Perché?" urlai contro al suo viso e il suo sguardo si posò sulle mie labbra, vedevo che era arrabbiata per il fatto che l'avevo messa con le spalle contro al muro privandola di ogni forza, ma sapevo che presto queste posizioni sarebbero finite.
"Perché al posto di fare l'acida non ti siedi e ascolti quello che ho da dirti?" disse dolorante e con mossa veloce mi spostò di lato, ringhiai dal nervoso ma non appena feci per colpirla mi restituì lo schiaffo come se niente fosse.
Una scarica di brividi mi colpii in pieno facendomi tremare e il suo tocco mi era mancato tantissimo.
Berlino si mise in mezzo bloccandomi ma il mio obbiettivo era chiaramente la mora che si sedette nella sedia tenendosi la spalla e imprecando come non mai.
"Abbiamo fatto questa scelta perché già da tantissimo tempo siamo presi di mira da diverse società." incominciò Sergio passando il kit del pronto soccorso a Zulema che incominciò a medicarsi gemendo dal dolore ma non era nulla di grave.
Gli altri mi parlavano ma io avevo lo sguardo fisso sul mio scorpione, pieno di odio e rancore, di vendetta sopratutto.
"Giusto, perché farmi arrestare dalla polizia e andare in coma per cinque cazzo di anni mi sembrava la scelta più sensata." sbottai alzando le braccia in aria e stringendo più saldamente la pistola, mi era mancato da morire impugnarne una e sentire il controllo invadermi completamente.
"Sì, era la cosa più giusta da fare." disse Saray decidendosi finalmente di parlare e scossi la testa incredula, non potevano fare sul serio.
Risi ironicamente toccandomi i miei lunghi capelli lisci e serrai la mascella facendo spallucce, accettando che ormai la realtà era esattamente questa.
Senza nessuna scusa.
Zulema fece per dire un'altra cosa ma scattai puntandole la pistola contro un'altra volta.
"Non parlare, non la voglio sentire la tua voce del cazzo per nessuna ragione al mondo. Anche se ho dimenticato la memoria il destino ha voluto che io mi ricordassi tutto fino all'ultima briciola e credimi. Me la pagherai cara, Zulema." dissi con un tono abbastanza omicida e la vidi serrare la mascella perforandomi l'anima in due con i suoi occhi neri che avevano acquistato molta più potenza del solito.
"Altrimenti, cosa fai?" disse strafottente e sparai dritta ad un vaso posizionato alle sue spalle cogliendola di sorpresa, rompendolo in mille pezzi.
Come il mio cuore.
"Ecco cosa succederà, ti è piaciuto? Vuoi che lo provi subito su di te così la facciamo finita?" dissi provocandola e si alzò di scatto afferrandomi la pistola e stracciandola dalle mie mani, le diedi una spallata non riuscendo a starle vicina ma mi tenne bloccata con forza.
"L'abbiamo fatto per il semplice fatto che stavamo andando incontro ad una cosa più grande di noi, svegliati bionda." disse Zulema cercando di afferrarmi il braccio ma l'allontanai completamente schifata.
"Non toccarmi, non ne hai il diritto." dissi con alcune lacrime che mi rigavano il viso e notai il suo sguardo addolcirsi un minimo, gliel'avrei fatta pagare alla grande.
Intanto vidi Will raggiungermi con tutte le mie cose in un borsone e feci un sospiro di sollievo perché così me ne sarei andata al più presto da questa villa.
Guardai ancora una volta Zulema che non staccava lo sguardo dal mio e guardò intensamente le mie labbra con una bellezza nuova per me, facendomi uscire per l'ennesima volta fuori di testa.
Maledetta.
Le riservai un'occhiataccia ferita e senza replicare mi allontanai da lei inspirando il suo profumo andandomene via con passo veloce e sicuro.

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revival
Action➸ Sequel, Escape. (gxg) "Impara a giocare la carta dell'indifferenza. È la più scaltra delle vendette. Perché vi sono molti di cui non avremmo saputo nulla se qualche loro nemico noto non ne avesse parlato. Non vi è vendetta come l'oblio, che se...