1 month later.
"Grazie per essere venuta qui." disse Sergio non appena mi aprí la porta d'ingresso e gli porsi gentilmente una bottiglia di vino costosissima.
L'afferrò sgranando gli occhi e mi tolsi il capotto mostrando il mio vestito scollato.
"Pensi che i soldi siano un problema per me? Ma per favore." dissi rassicurandolo e il mio amico scoppiò a ridere.
Tokyo mi raggiunse e sorrisi notando che si era vestita perfettamente, avevamo deciso di fare una festa in tema natalizio per stare tutti insieme.
"Devi assolutamente vedere le decorazioni, siamo da una settimana che stiamo allestendo tutta la villa." disse stringendomi la mano e mi trascinò nella varie stanze.
Sorrisi sfiorando le varie lucine posizionate lungo la rampa di scale e in soggiorno c'era un albero grandissimo con tantissimi regali sotto.
"Avete pensato a tutto, vedo." dissi ridendo leggermente e mi appoggiai nello stipite della porta guardando la cucina.
"Ci siamo divertiti, tanto eravamo in pochissimi perché gli altri sono andati in vacanza e sono tornati tutti ieri." disse Tokyo sorridendomi e annuii pensando subito a Zulema.
Dopo aver finito di fare un tour della casa ci recammo in sala da pranzo e parlai di tantissime cose alla mia migliore amica.
Dalla più insignificante alla mia più importante, avevo deciso anche io di prendermi del tempo per pensare.
Ovviamente.
La ragazza davanti a me continuava a parlare ma ad un certo punto la porta d'ingresso si aprì e subito i miei occhi furono sulla figura slanciata e perfetta di Zulema in tutto il suo splendore.
Mi leccai il labbro lentamente e notai che aveva perso un po' di peso ma il suo atteggiamento era cambiato notevolmente, era più rigida e più fredda.
Mi guardò per alcuni secondi senza nessuna espressione in viso e serrò la mascella sedendosi tranquillamente in una sedia e incrociando le gambe.
Era a dir poco bellissima e non le staccavo gli occhi di dosso, incominciò a scherzare con Saray e inarcai un sopracciglio confusa perché mi stava evitando alla grande senza nemmeno guardarmi più di tanto.
"Mi stai ascoltando?" disse Tokyo cercando di attirare la mia attenzione ma la verità era che quella donna come al solito doveva mandare a puttane tutto quanto.
"No." ammisi continuando a guardarla e la gitana mi fece un cenno sollevando il bicchiere che aveva tra le mani.
Zulema rimase impassibile davanti a quel gesto e incominciò a giocherellare con il cellulare sorridendo di tanto intanto.
Boccheggiai per il suo atteggiamento menefreghista e mi portai una sigaretta alle labbra fumando in ansia.
Berlino mi raggiunse abbracciandomi calorosamente e mi scoccò un lungo bacio sulla guancia.
Vidi Zulema guardarci velocemente con uno sguardo abbastanza duro ma dopo mezzo secondo continuò a comportarsi come se niente fosse.
"Zulema! Com'è andato viaggio?" disse Sergio raggiungendola e mi irrigidii come una statua, era da quasi un mese che non la vedevo ma nessuno non aveva mai osato dirmi dove si trovasse.
"Divinamente, più tardi ci sei? Vorrei farti vedere alcune cose." disse accennando un sorriso e mi incantai osservandola, era a dir poco stupenda ed era cambiata un pochino.
Il suo sguardo si spostò sul mio e notò subito i miei occhi sognanti su di lei, inarcò un sopracciglio confusa e distolsi lo sguardo mordendomi il labbro.
"Smettila di mangiartela con gli occhi, si nota tantissimo Maca." sussurrò Tokyo ridendo e feci un lungo respiro profondo cercando di placare il mio battito cardiaco accelerato.
"Non pensavo di trovarla così.." dissi bloccandomi non riuscendo a trovare le parole adatte e sbuffai innervosendomi.
"Più bella del solito?" disse la mia migliore amica con un sorrisetto malizioso e annuii realizzando che aveva ragione.
Mi alzai sgranchendomi i muscoli e mi sistemai la scollatura del vestito, gli occhi del mio scorpione furono su di me e come al solito mi fece sentire maledettamente sua.
Successivamente tutti gli altri ci raggiunsero e mi sedetti al mio solito posto con Zulema al mio fianco, a capo tavola.
Non mi degnò di uno sguardo e mangiò lentamente parlando con Saray, mi sentivo strana fisicamente e volevo attirare la sua attenzione in qualche modo.
Tossii leggermente e mi legai i capelli lanciando un'occhiata a Tokyo che capí subito le mie intenzioni.
Continuai a mangiare facendo finta di niente e guardai con la coda dell'occhio Zulema che aveva la mascella contratta e la sua gamba si muoveva freneticamente.
Bevvi un goccio di vino e mi leccai le labbra parlando con Berlino che era seduto alla mia destra.
Passai l'indice lungo il mio collo incoscientemente e Saray ridacchiò nel vedere Zulema mordersi il labbro con una forza disumana.
La stavo provocando alla grande e sapevo che prima o poi me l'avrebbe fatta pagare ma non importava.
Volevo vedere la sua reazione.
"Quindi dove sei stata per tutto questo tempo, bionda?" mi domandò la gitana ad un certo punto e subito incrociai le gambe scoprendo la mia coscia tonica.
Per poco il mio scorpione non si strozzò con il vino ma riprese subito il suo autocontrollo, glaciale come sempre.
"Sono stata un po' ad Ibiza per degli affari abbastanza importanti e successivamente a Fuerteventura." dissi sorridendole e finii il mio pasto sentendomi incredibilmente sazia ma la verità era che avevo lo stomaco chiuso perché avevo Zulema al mio fianco.
E la tensione che stavamo provando entrambe era a dir poco grande, la vidi giocherellare con gli anelli che portava nelle dita nervosamente e la sua mascella era contratta da morire.
"Che affari?" disse Saray notando la sua migliore amica trattenersi e appoggiai i gomiti nel tavolo sfiorando con la mia gamba la caviglia del mio scorpione.
Sussultò sorpresa ma si allontanò di scatto come se si fosse ustionata.
"Economici, sono riuscita ad accedere ad un conto in banca e a versare automaticamente una somma di dieci milioni di euro, tutto in regola." dissi fiera e Saray sgranò gli occhi sorpresa.
"Non male bionda, vedo che hai imparato in fretta o sbaglio?" disse maliziosamente e Zulema incrociò le braccia al petto toccandosi i capelli.
"Sì, le mie prestazioni sono migliorate notevolmente, si nota la differenza." dissi schioccando la lingua sul palato e a quel punto Zulema mi guardò dritta negli occhi, facendomi tremare come una foglia sotto al suo sguardo penetrante.
I suoi occhi erano diventati ancora più potenti, più autoritari e scuri del solito.
Ricambiai lo sguardo eccome e Saray era a dir poco estasiata nel vederci così.
Posai lo sguardo sulle sue labbra perfette e non avevo pienamente il controllo di niente, mi stavo facendo guidare dal mio istinto ma lei non voleva cedere.
"Voglio vedere le dimostrazioni però." sussurrò Zulema facendo scorrere lo sguardo in tutto il mio corpo e mise la testa di lato guardandomi intensamente.
Gli altri stavano ridendo e scherzando tranquillamente ignari di tutto e Saray si alzò afferrando il telefono a causa di una telefonata urgente.
Eravamo io e lei, da sole.
La sua voce sentita così da vicina mi stava facendo letteralmente tremare e mi porsi di più a lei facendola sorridere in un modo strafottente da farmi gelare il sangue.
Era cambiata, troppo e si vedeva.
"Impaziente?" sussurrai usando il suo stesso tono di voce e presi ad accarezzarle i tatuaggi nel braccio con le dita provocandole dei brividi assurdi.
"Curiosa, come sempre." disse avvicinandosi anche lei e chiusi gli occhi gustandomi il suo profumo meraviglioso che quasi mi fece piangere.
"Buono a sapersi." dissi sensualmente e mi morsicai il labbro volendo terribilmente farla mia senza nessun timore ma non potevamo perché entrambe eravamo orgogliose e terribilmente rancorose, legate al passato.
"Mi pare che qualcuno qui, sta giocando un po' troppo con il fuoco o sbaglio?" disse arrivando ad un soffio dal mio viso e sgranai gli occhi perché la sua mano si posizionò sul mio ginocchio.
Saray arrivò felice ma fece subito dietrofront portandosi dietro il cameriere con una bottiglia di spumante per lasciarci la giusta privacy.
"Credevo che il fuoco ti piacesse." dissi togliendole una ciocca ribelle dal viso e la sua mano andò sempre più in alto facendomi ansimare leggermente.
Mi misi di lato in modo tale che gli altri non potessero vedere nulla e Zulema sogghignò divertita, ma manteneva comunque il suo atteggiamento distaccato e glaciale.
"Mai detto il contrario, non sei stanca di bruciarti Macarena mhm?" disse alzandomi il vestito e automaticamente aprii le gambe stringendo il bordo del tavolo con forza.
Feci per chiuderle ma il mio scorpione me lo impedì come se niente fosse, era incedibile la sua forza che ogni volta nei miei confronti cresceva a dismisura.
"Non mi stanco mai di niente." mormorai facendo un piccolo gemito e rise leggermente incominciando a massaggiare da sotto al tavolo il mio punto sensibile, come se niente fosse.
Il suo sguardo era incollato al mio solo che spalancai la bocca soffocando un gemito.
"Zulema." la richiamai gemendo e affondai le unghie sul suo braccio nel mentre che stuzzicava sempre di più una delle mie parti più sensibili e vogliose del suo tocco esperto e possessivo.
"Hai difficoltà a parlare, bionda?" disse porgendosi al mio orecchio e i suoi movimenti erano lenti e precisi facendomi quasi urlare per tutto il piacere.
Con l'altra mano strinsi il suo polso sperando che smettesse ma continuò facendomi tremare sul posto.
"Sei una stronza." dissi piagnucolando gemendo leggermente e le vene del mio collo erano evidenti, avevo una forza di autocontrollo assurda e sussultai non appena aumentò leggermente il ritmo.
"Stai forse parlando con me?" disse prendendomi in giro e avevo una voglia matta di afferrarle il labbro tra i denti e morderglielo fino a farla urlare.
"Cazzo." dissi abbassando la testa gemendo e i muscoli del mio addome erano contratti da morire trattenendomi nell'assecondare i movimenti delle sue dita esperte con il mio bacino.
"Supplicami e ti ritroverai subito nel mio letto senza che tu te ne accorga, vedrai." disse provocandomi ma non dovevo cedere con una come lei.
"Quella che dovrebbe supplicarmi sei tu e lo farai molto presto, Zulema." dissi avvicinandomi al suo viso e quasi mi uscii un gemito nelle sue labbra.
"Questa è bella cazzo." disse allungando ancora di più il braccio per darmi più piacere e stritolai il suo polso.
"Mi sottovaluti troppo, davvero." ansimai guardandola negli occhi e si morsicò il labbro lentamente nel vedermi godere sotto al suo tocco.
Gli altri non si erano accorti di niente e coprii ancora di più la visuale aprendo leggermente le gambe per darle più acceso.
Il suo tocco mi era mancato da morire e al solo pensiero i miei occhi diventavano tantissimo lucidi.
"Sei tu che lo fai con me, ti limiti ad avere mille mura davanti ma sono sicura che se le abbattessi tutte mi guarderesti con occhi diversi." disse non smettendo di stuzzicarmi e feci una fatica enorme a rimanere con gli occhi aperti.
"Sei una grandissima figlia di puttana e me la pagherai cara." dissi con tono minaccioso ma aumentò di scatto il ritmo mettendomi subito l'altra mano in bocca per evitare che il mio urlo riecheggiasse per tutta la sala.
Gemetti guardandola attentamente e il mio petto si alzava e riabbassava perché ero letteralmente senza fiato a causa sua.
"Ah sì, bionda?" disse mordendomi piano le mascella e chiusi automaticamente gli occhi arrivando quasi all'apice del piacere.
Annuii quasi esausta e i suoi occhi brillavano di sfida ed erano letteralmente vendicativi nei miei confronti.
"So di esserlo, grazie infinte." disse togliendo di scatto la mano tra le mie gambe e sgranai gli occhi sorpresa.
Negandomi ovviamente l'orgasmo.
Rise leggermente e non appena tentai di afferrarle la mano scosse la testa arricciando le labbra a dir poco furiosa.
Avevo la bocca spalancata e la vidi guardarsi il braccio sfiorando i segni delle mie unghie nella sua pelle.
"Mi spieghi che cazzo stai facendo?" dissi con un tono minaccioso ma Zulema fece spallucce guardandosi attorno.
"Niente." disse innocentemente e mi abbassai il vestito rossa in viso.
Mi versai del vino e lo bevvi tutto d'un fiato sentendo le gambe tremarmi a causa sua.
Zulema si alzò un secondo dopo e il mio sguardo si posò sulle sue gambe lunghe e slanciate, fasciate da dei jeans stretti a vita alta rendendola ancora più alta.
Una dea.
Venne verso di me e si inchinò alle mie spalle soffiando leggermente sul mio orecchio e con molta calma fece scorrere il suo labbro inferiore lungo il mio collo esposto.
"Ti ricordi quando siamo già state in questa posizione tempo fa?" mi provocò sciogliendomi i capelli e mise la mia testa di lato in modo tale da avere un libero accesso sul mio collo.
"Vaffanculo, Zulema." sibilai a denti stretti e l'istinto era quello di darle uno schiaffo fortissimo.
"Riprenditi bionda, in tutti i sensi." disse mordendomi piano il lobo e prima che potessi sfiorarla scappò via lasciandomi con mille pensieri addosso.
Ma mi era mancata.
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revival
Action➸ Sequel, Escape. (gxg) "Impara a giocare la carta dell'indifferenza. È la più scaltra delle vendette. Perché vi sono molti di cui non avremmo saputo nulla se qualche loro nemico noto non ne avesse parlato. Non vi è vendetta come l'oblio, che se...