Tamburellai le dita sul volante e svoltai subito una curva a destra accelerando nel traffico immenso di Madrid.
Mi focalizzai nell'osservare le persone e mi chiedevo come sarebbe stato se fin dall'inizio avessi avuto una vita normale.
Non avrei mai incontrato Zulema e non sarei mai stata la persona che sono ora, quindi da una parte ne ero maledettamente felice.
Ma cosa si provava a non avere paura nell'essere uccisi costantemente?
Assurdo.
Arrivai nella villa giusto in tempo e subito la mia guardia del corpo mi affiancò guardandosi attorno con il mitra stretto attorno al braccio.
Ultimamente avevo richiesto più protezione da entrambe le parti, più attenzione e sicurezza.
Senza aver paura di niente.
Volevo proteggere il mio scorpione ma sapevamo entrambe che le prime da proteggere eravamo unicamente noi stesse, senza nessun tipo di problema.
"Piaciuta la riunione?" disse Will ridendo non appena mi vide e alzai gli occhi al cielo sorridendogli.
Erano le nove di sera ed ero vestita troppo elegante per i miei standard, a Zulema le avrebbe fatto sicuramente piacere vedermi così.
"Noiosa come sempre, gli essere umani sono tutti così fottutamente stereotipati. Che mondo noioso il mio, davvero." sbuffai congedandolo con un gesto della mano e percorsi il corridoio arrivando in sala da pranzo.
"Noi abbiamo finito di cenare poco fa, se vuoi ti faccio preparare qualcosa." disse Sergio amorevolmente ma scossi la testa sorridendogli e recandomi verso l'ufficio del mio scorpione.
Tutti avevano lo sguardo sognante su di me ma non mi interessava minimamente, volevo quella donna maledettamente bella e provocatrice.
Bussai al suo ufficio e non appena mi diede il consenso entrai in tutto il mio splendore facendole sgranare gli occhi.
"E questa chi è? Cazzo." disse un uomo squadrandomi dalla testa ai piedi e subito un senso di nausea mi pervase.
Zulema fece per rispondere ma avanzai con lo sguardo fisso su di lui, mi tolsi il capotto e la mia scollatura profonda si risaltò come niente.
"Una che ti fa saltare in aria le palle se non la smetti di fissarmi in quel modo, coglione." sbottai sistemandomi i capelli e l'uomo fece un sorrisetto riconoscendomi subito.
"Macarena Ferreiro, impossibile non riconoscere una bellezza come la tua." disse toccandosi il colletto della camicia e Zulema serrò la mascella nervosa.
"Davvero? Non avevo dubbi." dissi camminando verso di loro e mi misi dietro al mio scorpione che non perse tempo, senza farsi vedere strinse la mia coscia nuda possessivamente e mi morsicai il labbro inferiore.
Non ci eravamo viste tutto il giorno e mi mancava terribilmente la sua presenza.
"Vorrei sapere se una come te, prende impegni con qualcuno." disse con un sorriso da idiota sulle labbra e il mio scorpione aumentò la presa facendomi sussultare dal dolore.
"Sì, ma sicuramente non con una persona come te." dissi facendogli l'occhiolino strafottente e l'uomo spalancò la bocca incredulo dalle mie parole.
Zulema si infuriò per il mio tono di voce e decisi di allontanarmi lasciando la stanza.
Ma chi diavolo si credeva di essere?
Fumai nervosamente raccontando quello che era successo agli altri e Saray mi intimò di mantenere la calma.
"Bionda consiglio da amica, non intrometterti mai negli affari di Zulema perché se non vanno a buon fine esce fuori di testa. Devi stare al tuo posto." disse leggermente impaurita e annuii appoggiandomi nel tavolo e fumando ancora senza neanche calmarmi.
La vidi arrivare con le labbra serrate e mi lanciò un'occhiataccia facendomi tremare, l'uomo si fermò davanti al portone per poi voltarsi verso di me.
"E comunque i tuoi genitori mi avevano avvisato del tuo caratterino, Leopoldo non si smentisce mai vedo." disse ridendo e spalancai la bocca incredula, scattai verso di lui come una furia ma Zulema si mise in mezzo senza lasciarmi passare.
"E tu, che cazzo ne sai?" urlai con le lacrime agli occhi e Denver mi afferrò per la vita allontanandomi.
"Fossi in te, starei attenta Ferreiro." disse quello sconosciuto con un sorriso soddisfatto sulle labbra e se ne andò.
Ringhiai dal nervoso e diedi un colpo al tavolo creando un fracasso enorme, Zulema tentò di afferrarmi per i fianchi ma la spinsi facendola solamente arrabbiare.
"Calmatevi." disse Berlino mettendosi in mezzo e mi allontanai camminando nervosamente cercando di respirare.
"Chi era, Zulema?" urlai facendola sussultare e fece spallucce incredula.
"Non lo so bionda, è venuto per degli affari e stavamo semplicemente discutendo tutto qui, calmati cazzo." disse alzando le mani e delicatamente mi afferrò il viso sotto lo sguardo di tutti.
"Giuro che se mi menti di nuovo, non mi vedrai mai più cazzo e sono seria." dissi guardandola dritta negli occhi e sostenne il mio sguardo per poi fissarmi le labbra mordendo le sue.
"Magari bionda, era un'affermazione solamente per rimarcare il suo ruolo no? Sappiamo come sono fatti gli uomini e alcuni sono dei coglioni." disse Saray creando una risata generale per smorzare la tensione ma non smettevo per un attimo di guardare Zulema seria in viso, dritta negli occhi.
"Non pensare minimamente che potrei mentirti, lo sai quanto sono stata male per te Macarena, non farmi questo." sussurrò furiosa in modo tale che la sentissi solamente io e sospirai annuendo decidendo di lasciar perdere l'orgoglio.
Non avevo più voglia di litigare con lei, mi allontanai dalla sua presa fredda e la sentii sbuffare innervosendosi subito per i muri che avevo innalzato.
Gli altri ripresero a fare quello che stavano facendo mentre io mi accesi un'altra sigaretta e mi sistemai il mio vestito aderente lungo la vita.
"E comunque bionda, la prossima volta stanne fuori dai miei affari. Sono cose più grandi di te e non voglio metterti in mezzo, intesi?" disse Zulema alle mie spalle e Saray fece spallucce facendo una faccia come per dire "te lo avevo detto."
"D'accordo, mi farò i cazzi miei." dissi facendo spallucce e sbuffai afferrando un bicchierino di tequila che bevvi tutto d'un fiato sotto al suo sguardo.
L'alcool mi bruciò la gola e me ne versai subito un'altro, bevendolo veloce.
"Perché cazzo stai facendo così?" sussurrò mettendosi dietro di me e mi strinse i fianchi possessivamente.
Mi morsicai il labbro e la sua mano vagò sotto al mio vestito facendomi gemere ma non mi feci vedere da nessuno.
"Non sto facendo nulla, ora lasciami bere in santa pace cazzo." dissi bevendo ancora e percorsi il corridoio deserto volendo raggiungere il balcone ma ovviamente Zulema mi inseguì.
Mi afferrò per i capelli e mi inchiodò al muro con forza, facendomi male.
"Non usare quel tono con me." disse contro al mio orecchio e subito tentai di liberarmi dalla sua presa forte.
"Altrimenti?" mormorai voltandomi nella sua direzione e la sua mano strinse il mio collo baciandomi con passione.
Nel mentre afferrò il bicchiere e mi spinse dentro al sul ufficio chiudendo la porta a chiave come niente.
"Altrimenti questo, ti faccio stare zitta io e lo sai che sono capacissima di farlo perché non hai ragione bionda." disse furiosa e scossi la testa incredula appoggiandomi nel tavolo seria in viso.
"Hai sentito tu stessa cosa mi ha detto, perché cazzo non dovrei avere ragione? Dimmelo!" urlai facendola innervosire e avanzò verso di me infilandosi tra le mie gambe nude.
Tentai di spingerla via ma versò un po' di alcool lungo il mio collo cogliendomi di sorpresa, era veramente incredibile.
"Zulema che caz-" dissi sconvolta ma gemetti non appena leccò via il tutto con la sua lingua, facendomi tremare.
"Finito di fare la bambina? Mhm?" sussurrò sensualmente afferrandomi per la mascella e avevo il fiatone.
Allontanai la sua mano e rise leggermente non appena tentai di afferrarle il bicchiere ma me lo impedì.
"Non ci vediamo da ieri, mi sei mancata da morire e stiamo veramente litigando quando l'unica cosa che vorrei è baciarti e poi fare l'amore con te? Cazzo bionda, sono forse un'idiota se penso che vorrei stringerti fino a non lasciarti più andare?" mormorò dolcemente e la rabbia passò subito.
Mi morsicai il labbro abbassando lo sguardo e l'attirai a me baciandola con tutto l'amore del mondo, con forza.
"Scusa, non volevo reagire così." dissi tra un bacio e l'altro strappandomi dei piccoli gemiti di piacere.
Sogghignò divertita e afferrò nuovamente il bicchiere, abbassò quasi del tutto la mia scollatura e ancora una volta fece cadere un po' di vodka nel mio seno.
Si abbassò leggermente e lo marchiò a suo piacimento facendomi ansimare come non mai in vita mia.
Le strinsi i capelli avvicinandola ulteriormente e mi morsicò un lembo di pelle lasciandomi subito un livido viola.
"Zulema." la richiamai mordendomi il labbro e gemetti sentendo le sue labbra attaccarsi nuovamente al mio collo.
"Dimmi tutto." disse divertita lasciandomi un bacio sulle labbra e mi fece distendere lungo il legno freddo.
Tremai guardandola dal basso e dal suo sguardo potevo notare tutta la sua potenza nell'avermi ogni secondo.
Si inchinò aprendomi la cosce e tremai spingendola verso la mia intimità, incominciò a lasciarmi una scia di baci umidi e caldi nel mio interno coscia e inarcai la schiena.
Strinsi il bordo della scrivania e le accarezzai piano i capelli, si risollevò e cercò subito le mie labbra.
"Non potrei mai tradirti, ti amo troppo per lasciarti cadere nuovamente nel vuoto più totale Macarena." sussurrò accarezzandomi il viso e annuii fidandomi ciecamente di lei.
Insieme eravamo una forza al di fuori dal normale.

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revival
Acción➸ Sequel, Escape. (gxg) "Impara a giocare la carta dell'indifferenza. È la più scaltra delle vendette. Perché vi sono molti di cui non avremmo saputo nulla se qualche loro nemico noto non ne avesse parlato. Non vi è vendetta come l'oblio, che se...