Dopo essere uscite dall'ufficio di Zulema cercai la sua mano e me la portai alle labbra baciandola piano, il corridoio era deserto e non riuscivo a togliermi il stupido sorriso che avevo sulle labbra.
"Che?" sussurrò cingendomi la vita con il braccio e scossi la testa continuando a camminare.
Non appena arrivammo in sala da pranzo il mio scorpione mi lasciò un bacio veloce sulle labbra e andò a sedersi nel solito posto trascinandomi quasi con lei.
"Dov'eri? Ti stavo cercando." disse Tokyo sorridendomi e mi legai i capelli perché erano letteralmente scompigliati.
Zulema fece un colpo di tosse e risi leggermente lasciandola perdere.
"Stavo facendo giardinaggio, sì." dissi facendo spallucce e bevvi lentamente un bicchiere d'acqua nervosa.
"Certo biondina, ci crediamo tutti non vedi?" disse lanciando un'occhiataccia al mio scorpione che ricambiò inarcando un sopracciglio confusa.
"Ok Tokyo, ho scopato poco fa." dissi divertita e Zulema per poco non si strozzò con il vino sentendo la mia affermazione.
"Hai la camicia sporca di rossetto." disse indicandomi il colletto e sgranai gli occhi dando uno schiaffo sul braccio al mio scorpione che mi guardava sconvolta alzando di poco le braccia incredula.
"Che cazzo hai bionda?" disse quasi offesa mettendo il broncio apposta e mi trattenni nel baciarla davanti a tutti.
"Figlia di puttana, guarda qui." dissi indicando la camicia e la vidi soffocare una risata insieme a Saray.
Appoggiò la mano sulla mia coscia possessivamente da sotto al tavolo e sussultai dalla sorpresa, il suo tocco era amorevole e appoggiai la mano sopra alla sua accarezzandole le nocche piano.
Fece un piccolo sorriso nel mentre che parlava con la gitana e non staccò la presa incominciando a mangiare.
Parlammo del più del meno e una volta finito Denver mi porse del caffè che accettai subito.
"Tutto bene?" disse abbracciandomi piano e ricambiai sospirando, mi era mancato da morire e lo sapeva bene.
"Sì, comunque ti volevo chiedere scusa per come ti ho trattato mesi fa in carcere e davvero, non te lo meriti." dissi tristemente ma il mio amico mi fece un sorriso tranquillizzandomi subito.
Mi raccontò alcune cose sue e di Monica e finii il caffè appoggiando la tazza nel lavello e ascoltandolo più attentamente.
"Sono felice per te, davvero." dissi sorridendogli e mi voltai cercando Zulema con lo sguardo per monitorarla.
Boccheggiai leggermente non appena vidi Raven sbraitare contro di lei e un senso di gelosia mi pervase.
"Maca, fermati." disse Denver afferrandomi per un braccio ma lo spinsi furiosa dirigendomi verso di loro.
"Ancora non hai capito un cazzo!" urlai facendo spaventare Zulema ma il mio sguardo di fuoco era puntato nella ragazza al suo fianco che mi guardava terrorizzata.
"Ti ha solamente usata ma l'unica che vuole sono solamente io, non tu." disse con un tono di sfida e in sala calò il silenzio, il mio scorpione soffocò una risata per il mio atteggiamento geloso ma le lanciai un'occhiataccia facendola smettere subito.
"Chi cazzo ti credi di essere?" dissi avanzando verso di lei con il mio sguardo di fuoco e indietreggiò impaurita.
Zulema mi afferrò da dietro per bloccarmi ma la spinsi furiosa non riuscendo più a controllarmi.
"Non è tua." disse Raven impaurita ma scattai afferrandola per la gola e inchiodandola contro il muro.
"Macarena, lasciala perdere!" disse Zulema cercando di staccarmi ma era impossibile perché in questi casi avevo una forza al di fuori dal normale.
"Se tu provi solamente a ritoccarla ti spacco la faccia, cazzo." dissi lasciandola cadere a terra dolorante e sbuffai dal nervoso allontanandomi.
"Ti devi calmare." disse il mio scorpione cercando di afferrarmi il viso ma la scansai sedendomi nel divano furiosa.
Le mani mi tremavano e mi presi la testa tra le mani facendo dei respiri profondi, non avevo mai provato questa paura disumana che un'altra potesse portarmela via dato che ora la nostra situazione era ben diversa.
Ero spaventata a morte.
"Hey." disse Zulema sedendosi al mio fianco sotto lo sguardo di tutti ma alcune lacrime rigarono il mio viso facendola irrigidire subito come una statua.
"Vattene, non voglio farti del male perché sono incazzata da morire." dissi asciugandomi il trucco colato ma ovviamente la mia regina araba mi tirò per un braccio e fui vicinissima al suo viso perfetto.
Mi abbracciò stringendomi forte e la strinsi a me calmandomi del tutto, mi sciolse i capelli e li accarezzò piano facendomi chiudere gli occhi.
"Siete incredibili, davvero." disse Sergio ridendo leggermente e Raquel lo seguì a ruota divertita.
"Vi amo, non posso farcela." disse Saray asciugandosi una lacrima e sorrisi affondando il viso nell'incavo del collo del mio scorpione che scoppiò a ridere.
Raven intanto si diresse fuori e mi guardò male, inarcai un sopracciglio confusa e le feci il dito medio alzandomi ma ovviamente il mio scorpione mi bloccò.
"Mi verrebbe voglia di portarti a letto quando ti incazzi così, sei bellissima." sussurrò Zulema al mio orecchio e mi morsicai il labbro estasiata.
"Tu, sei mia." dissi furiosa guardandole le labbra e sorrise emozionandosi un minimo, strinse la mia vita con forza però era ancora troppo presto per farci vedere così dagli altri.
Mi alzai portandomi una sigaretta alle labbra e uscii fuori sedendomi nella poltrona a bordo piscina.
C'era una pioggia leggera e un venticello freddo mi fece rabbrividire ma avevo bisogno di placare il fuoco che portavo dentro che mi stava facendo soffocare.
Sentii una presenza al mio fianco e sapevo benissimo che si trattava di Zulema perché il suo sguardo tagliente potevo riconoscerlo da ogni angolo remoto del mondo.
"A me di quella non mi interessa nulla, lo sai vero che ho occhi solo per te?" disse cercando la mia mano e sospirai con lo sguardo perso nel vuoto più totale.
"Guardami, per favore." disse piano e lentamente voltai il viso nella sua direzione.
"Io ti amo, tantissimo." sussurrò accarezzandomi il viso e buttai la cicca in terra per poi mettermi a cavalcioni sopra al suo corpo perfetto.
La baciai con passione e alcune lacrime rigarono il mio viso perché erano sentimenti troppo forti i nostri.
Percepii le sue mani sulle mie cosce e non mi staccai dalle sue labbra fino a quando non ebbi più fiato in corpo.
"Ho paura di perderti, ora." mormorai appoggiando la fronte contro la sua e le sfiorai il labbro inferiore piano.
"Non mi perderai mai." disse afferrandomi la mia mano e se la portò al petto, all'altezza del cuore in modo tale che potessi sentire i suoi battiti.
Sorrisi con le lacrime agli occhi e placai la mia rabbia accoccolandomi nell'incavo del suo collo nel mentre che il mio scorpione rideva perché sembravo una bambina piccolissima.
Inspirai il suo profumo e mi rilassai grazie anche al calore del suo corpo che si incastrava perfettamente con il mio.
Alzai di poco la testa e senza farmi vedere da nessuno le diedi un piccolo bacio sulle labbra facendola ridere.
"Cazzo, sei incredibile." disse accarezzando la mia schiena e risi contro il suo collo per poi dargliene un'altro veloce facendola sorridere tantissimo.
"Un'altro." borbottò il mio scorpione e alzai gli occhi al cielo guardandola e costatando ancora una volta che questa donna era assolutamente perfetta.
Con l'indice tracciai piano ogni suo lineamento possibile e mi sorrise lasciandomi un po' di controllo.
Percorsi i suoi zigomi mettendo la testa di lato e continuai verso il contorno delle sue labbra che aprì appena abbastanza seria in volto senza staccare gli occhi dai miei.
"Sono innamorata di te, Zulema." dissi emozionandomi un minimo e la vidi sgranare gli occhi incredula, mi misi le mani sul viso e mi morsicai forte il labbro liberandomi di un peso grandissimo.
Anche se lo sapeva già sapevo che dirlo così apertamente la rendeva molto felice.
"Sei sicura di esserlo?" sussurrò afferrandomi le mani e annuii guardandola amorevolmente negli occhi.
Mi lasciò un tenero bacio sulle labbra e le circondai il collo con le braccia per tenerla stretta a me, senza farla scappare più.
Stavamo aprendo il cuore per davvero.
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revival
Action➸ Sequel, Escape. (gxg) "Impara a giocare la carta dell'indifferenza. È la più scaltra delle vendette. Perché vi sono molti di cui non avremmo saputo nulla se qualche loro nemico noto non ne avesse parlato. Non vi è vendetta come l'oblio, che se...