23.

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Alcune ore passarono e dopo essermi lavata e vestita con abiti aderenti mi misi davanti allo specchio e incominciai a truccarmi per andare da Tokyo.
Ad una certa bussarono al campanello e spalancai la bocca incredula trovandomi Zulema davanti, era a dir poco bellissima e aveva dei pantaloni strettissimi che le fasciavano le gambe in un modo impeccabile.
"Stai andando da lui?" disse una volta che la feci entrare e chiusi la porta alle mie spalle abbastanza stranita.
"Lui chi?" dissi vedendola gironzolare nel mio soggiorno enorme e sgranai gli occhi non appena tirò fuori una pistola.
Era una pazza psicopatica e un senso di ansia mi pervase facendomi tremare.
"Non prendermi per il culo cazzo." disse lanciando il suo capotto nel divano e per poco non svenni alla vista del suo body che faceva risaltare tantissimo il suo seno e la sua vita stretta.
Questa donna era a dir poco perfetta.
"Zulema, hey." dissi avvicinandomi e mi guardò male impugnando la pistola con molta forza.
"Te lo sei scopato." disse dando un colpo al tavolo dal nervoso e tremai perché non l'avevo mai vista così arrabbiata in tutta la mia vita.
"Anche tu l'hai fatto con Raven ma nessuno ti ha detto qualcosa." sbottai acida e il suo sguardo scattò verso di me.
Si calmò del tutto e un sorrisetto malizioso spuntò sulle sue labbra non appena sentì il mio tono di voce.
"Sei gelosa." disse mettendo una mano sul suo fianco destro e mi scrutò attentamente con un sorrisetto sulle labbra.
"Non me ne frega un cazzo di te." dissi sorridendole e ritornai in camera mia nel mentre che il mio scorpione appoggiava la pistola sul tavolo togliendo il caricatore.
Continuai a truccarmi e la vidi gironzolare in camera mia guardando alcune mie foto nelle mensole di qualche anno fa.
"Prima eri bellissima ma ora lo sei ancora di più, il destino è solamente un gioco enigmatico che fa brutti scherzi se non lo sai controllare." disse avanzando e la guardai tramite lo specchio nel mentre che finivo di mettermi il mascara nelle mie ciglia lunghe.
Chiusi gli occhi e mi mancò il fiato per la sua solita filosofia perfetta.
"Tu il mio lo hai rovinato." dissi guardandola con odio e ripresi a truccarmi ma sussultai non appena le sue mani strinsero la mia vita da dietro.
La sua cintura premeva nella mia coscia scoperta facendo pressione e mi morsicai l'interno guancia cercando di trattenere un gemito.
"Ti distraggo per caso?" disse stuzzicandomi e mi maledii mentalmente perché la mano mi tremava assai.
Ogni qualvolta che lei era vicino a me il mio controllo andava a puttane.
"Sei irrilevante, davvero." dissi facendo spallucce e si avvicinò ancora di più sollevandomi leggermente il vestito e attaccandomi contro al tavolo.
"Oggi mi hai fatto molto incazzare." sussurrò sensualmente al mio orecchio e me lo morsicò ansimandomi leggermente.
"Chiudi quella fogna." dissi acida e la sua mano salì lungo il mio addome per depositarsi nel mio seno che strinse facendomi portare la testa all'indietro.
"Tu ami il mio tocco, perché sennò mi avresti respinto sempre ma no. La bionda deve cercare di fare la dura per dimostrarmi che non mi vuole." disse spostandomi i capelli da un lato e mi baciò dolcemente il collo.
"Io sono forte tanto quanto te." dissi facendola ridere divertita e mugugnò alzandomi ancora di più il vestito spingendomi ancora con più forza.
Un calore nel basso ventre mi fece tremare e la sua mano era sul mio interno coscia, mi abbassò leggermente gli slip ma scossi la testa voltandomi verso di lei.
"Scordatelo." dissi furiosa e mi afferrò per la gola riprendendo a baciarmi il collo in modo lento, la sua era una tortura mai vista prima d'ora.
"Non ho mai sottovalutato la tua forza, unita con la mia è un qualcosa di grandioso che solo in pochi possono capire." disse ad un certo punto sollevandomi il mento e i suoi occhi neri si scontrarono con i miei verdi.
Guardò intensamente le mie labbra e notai la sua forza di autocontrollo andare letteralmente a puttane.
"Non potrò mai perdonarti per tutto quello che mi hai fatto, quindi puoi anche smetterla con le tue provocazioni del cazzo." dissi furiosa e sgranò gli occhi sorpresa.
"Perché tu cosa hai fatto scusa? Ti sei baciata quel coglione davanti a me e per poco non te lo scopavi pure. Volevi che ti facessi un video nel mentre che cantavo in sottofondo?" disse sarcastica e le vene pulsavano a dismisura nel suo collo magro e perfetto.
"Non sono andata a letto con lui, ci ho già pensato con altre persone a dir la verità." le confessai senza nessuna bugia ed era vero, in tutti questi giorni dove non ci eravamo viste mi ero divertita con altre persone ma non avevo risolto nulla perché Zulema era il mio cazzo di pensiero fisso ogni secondo.
"Complimenti bionda, l'hai fatto per constatare che non sono come loro? Molto nobile da parte tua, davvero." disse sfottendomi ma non potevo non notare la rabbia che stava provando in ogni cellula del suo corpo.
"Sei gelosa, come biasimarti." dissi schioccando la lingua sul palato e mantenne lo sguardo fisso su di me.
Sbuffò pesantemente e mi voltai nuovamente verso lo specchio tracciando una linea di eye-liner perfetta in entrambi gli occhi.
"Dove devi andare, bionda?" disse con un tono omicida e la sua mano era nuovamente sulla mia coscia scoperta.
La scansai dopo essermi messa il profumo e non mi staccava gli occhi di dosso squadrandomi dalla testa ai piedi.
I miei tacchi facevano un rumore assordante risuonando in tutto il mio attico e soffocai una risata guardando la pistola appoggiata nel tavolo.
"Quindi sei venuta qui, per uccidermi? Non ti è bastato quello che mi hai fatto passare per cinque anni?" dissi incredula e chiusi gli occhi cercando di trattenere le lacrime, avevo ancora tantissima rabbia e dolore da sfogare.
E vederla in casa mia, non mi aiutava.
"Se tu fossi rimasta con me, probabilmente saresti morta per davvero e inoltre il coma non era programmato. Non puoi darmi la colpa anche su questo Macarena! Io volevo proteggerti perché la situazione si stava aggravando sempre di più." disse alzando la voce e si avvicinò pericolosamente vicino al mio viso.
Trattenni il fiato per la troppa vicinanza ed era veramente arrabbiata, fuori controllo.
Una lacrima mi rigò il viso ma non appena fece per asciugarmela mi allontanai un'altra volta scuotendo la testa e alzando una mano spaventata.
"Mi stai nascondendo qualcosa, Zulema c'è altro sotto e non me lo vuoi dire ne sono più che sicura." dissi serrando la mascella e istintivamente il mio scorpione arretrò quasi impaurita dalle mie parole, come eravamo simili.
"Lo sapevo che mi avresti odiato." sussurrò mordendosi il labbro e la voglia di baciarla era tanto alta.
"Hai scelto il momento migliore nel dirmelo mentre ero nuda sopra di te. Dimostrandoti che ti volevo più di ogni altra cosa al mondo, mi hai spezzato il cuore in due e mi maledico da sola." sbottai andandomene ma la sua mano afferrò saldamente il mio braccio inchiodandomi subito contro la porta.
"Se potessi ritornare indietro nel tempo, giuro che quella notte ti avrei stretta ancora più forte e col cazzo che ti avrei lasciata andare così." disse afferrandomi il viso tra le mani ma mi tolsi dalla sua presa scoppiando a piangere.
"Cazzo, quanto ti odio." sussurrai guardandola dritta negli occhi e mi asciugai velocemente il trucco sbavato.
"Non mi odi, perché nonostante tutto sei qui con me, al mio fianco come sempre." disse sorridendomi e il suo profumo mi colpii come mille schiaffi.
"Mi stai dicendo una marea di stronzate ed io non le voglio sentire mai più perché tanto è tutto inutile. Non mi interessa un cazzo se l'hai fatto per proteggermi o per chissà quale assurdo motivo, se mi avessi voluta veramente non avresti fatto questo, mandandomi quasi all'altro mondo!" urlai con una rabbia disumana e le vene mi pulsavano a causa di tutta la tensione accumulata per cinque lunghi anni interi.
"Cazzo Zulema, ti ho confessato i miei sentimenti mettendo da parte l'orgoglio e tu, mi fai una cosa del genere? Avremmo potuto trovare altre soluzioni insieme ma hai deciso di nascondermi tutto quanto." aggiunsi abbassando la voce e la vidi serrare la mascella mettendo la testa di lato.
Guardai il suo profilo perfetto e ancora non realizzavo che tempo fa questa donna era assolutamente mia.
"Ho sbagliato è vero, ma non avevo tempo per decidere altre alternative quando l'unica cosa che volevo era metterti al sicuro da Hanbal. Sai quanto cazzo è stato difficile per me prendere questa decisione e portare un peso enorme per tutti questi anni? Macarena come al solito non capisci un cazzo!" urlò a sua volta e alzai subito una mano per colpirla, ero pronta a farle una sfuriata più grande di lei ma afferrò entrambi i miei polsi inchiodandoli sopra alla mia testa e le sue labbra furono sulle mie.
Sgranai gli occhi sorpresa e ricambiai il bacio in un modo tutt'altro che amorevole intrecciando la lingua con la sua sentendo il cuore uscirmi dal petto.
Le sue labbra avevano la solita morbidezza, sapore, e come al solito Zulema era brava da morire nel baciarmi e farmi capire che mi desiderava.
Avevo ripreso a respirare.
Mi sentivo più leggera.
Mi sentivo viva e per tutto questo tempo mi ero immaginata uno scenario del genere, anche nei miei incubi.
La sua mano si serrò attorno alla mia gola per bloccarmi del tutto e nel silenzio della casa si sentiva il rumore delle nostre lingue lottare contro di loro.
Le morsicai il labbro inferiore gemendo contro la sua bocca e alzò la mia coscia nuda per metterla lungo la sua vita stretta che strinsi con rabbia.
"Non sai quanto desideravo farlo, quando ti arrabbi diventi ancora più bella e mi fai uscire fuori di testa." disse baciandomi ancora e mi arrabbiai ricambiando il bacio e circondando il suo collo con le mie braccia per tenerla stretta ma era tutto sbagliato purtroppo.
Tentai di staccarmi ma le sue labbra erano incollate alle mie e per staccarla avrei dovuto usare una forza di volontà assurda che purtroppo non possedevo del tutto quando si trattava di lei.
"Non uscire, rimani qui con me." disse accoccolandosi contro al mio collo per riprendere fiato e le labbra mi facevano male talmente me le aveva morse.
"Zulema, lasciami stare." dissi appoggiando la testa nella porta e strinse più saldamente la mia coscia accarezzandomela piano.
"Potrei uccidere veramente qualcuno se osano guardarti o peggio ancora toccarti." borbottò cercando nuovamente la mia bocca per baciarmi ma le misi l'indice sulle labbra per bloccarla.
L'afferrò lasciandomi un piccolo bacio sopra di esso e sbuffai non appena le sue labbra furono sulle mie un'altra volta.
"Mi sono mancate, tanto." disse lasciandomi altri piccoli baci e mi vennero nuovamente le lacrime agli occhi perché anche per me era la stessa cosa.
I suoi baci erano la mia cosa preferita al mondo, ma in questo momento non mi sembrava giusto dirglielo.
Era tutto sbagliato.
"Zulema, cazzo." dissi gemendo non appena incominciò a marchiarmi il collo e un gemito rumoroso mi scappò senza poterlo controllare.
Mi staccai allontanandola con forza e mi toccai il collo dolorante nel mentre che afferravo la borsa con il mio telefono.
Mi infilai il capotto e un senso di nausea mi pervase perché avevo tremendamente i sensi di colpa.
"Vengo anche io, al locale." disse decisa ma la fulminai con lo sguardo sistemandomi i capelli.
Andai nuovamente davanti lo specchio e imprecai perché il mio collo aveva dei segni violacei a causa sua.
"Mi hai stancata, Zulema!" esclamai piagnucolando e cercai del fondotinta abbassandomi il vestito.
Sorrise compiaciuta e mi spostò i capelli di lato nel mentre che baciava il mio collo nuovamente stringendomi la vita.
Cercai di non farci caso e coprii quelli sul seno che fortunatamente non si videro.
Zulema mugugnò qualcosa coprendomi la scollatura con il capotto e cercò per l'ennesima volta le mia labbra, mi baciò con passione a la lasciai fare chiudendo gli occhi e intrecciando la lingua con la sua per alcuni minuti infiniti.
"Vattene." dissi contro la sua bocca ma scosse la testa come una bambina e mi baciò ancora cercando di trascinarmi a letto ma la feci sedere allontanandola.
"Stiamo facendo un errore più grande di noi, perché non lo capisci?" dissi scuotendo la testa e mi tolsi tutto il rossetto sbavato a causa sua.
"Vieni qui." sussurrò afferrandomi il braccio e mi fece sedere a cavalcioni sopra di lei nonostante le mie infinite proteste, non potevo cedere dato che era molto più forte di me.
Mi afferrò il volto tra le mani e mi baciò stringendomi la vita possessivamente, mi lasciai andare ed era incredibile per come il mio corpo reagiva sotto al suo tocco.
"Rimani con me, per favore." disse mordendomi il labbro e mi scappò un piccolo gemito facendola sorridere.
Scossi la testa e alcune lacrime rigarono il mio viso perché mi teneva stretta in un modo impeccabile.
La sua mano era sulla mia coscia e la strinse facendomi sussultare, pensai bene a cosa fare per scappare da questa situazione e la feci sdraiare nel letto alle sue spalle, mordendole con forza il collo e facendola ansimare sotto di me.
A quella vista andai in iper ventilazione e mi trattenni nel strapparle i vestiti di dosso e farla mia, era a dir poco stupenda.
Cercò di baciarmi un'altra volta ma mi alzai di scatto e percorsi il corridoio fino a raggiungere l'uscita ma ovviamente mi raggiunse e la sua voce fredda mi bloccò.

"Abbiamo perso entrambe la sfida."

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