epilogo.

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16 Marzo 2021.


Mi svegliai di soprassalto con la fronte leggermente sudata e feci dei lunghi respiri profondi cercando di calmarmi.
Guardai l'orario ed erano appena le 9 del mattino, avevo pochissime ore di sonno e da quando Zulema se n'era andata dalla mia vita gli incubi erano riapparsi.
Privandomi della mia stessa vita.
Sbuffai filando in bagno e mi feci una doccia rigenerante che mi fece sentire subito meglio, mi preparai indossando abiti comodi e mi truccai un pochino facendo risaltare i miei occhi verdi ormai spenti.

MESSAGGIO DA: saray.
è da quasi una settimana che è rinchiusa in casa sua e non mi parla, fai qualcosa, non ce la faccio più.

Questo è quello che lessi non appena afferrai il telefono e presi un lungo respiro profondo cercando di cacciare indietro le lacrime, piangevo e basta ultimamente perché il senso di colpa che provavo era troppo grande.
Mi stavo lacerando l'anima in due da sola, volevo vederla perché ero sicura che si era rinchiusa nuovamente in se stessa e non potevo lasciarla così.
Nonostante mi odiasse.
Provai a chiamarla ma ovviamente mi chiuse la chiamata in faccia facendomi innervosire quindi sarei andata a casa sua.
Afferrai le chiavi nel mentre che mi portavo una sigaretta alle labbra e salii in macchina guardandomi attorno e alzandomi il cappuccio della mia felpa enorme, non mi fidavo ciecamente di uscire allo scoperto così quindi prestai molta più attenzione.
Sfrecciai ad alta velocità superando varie macchine e il cielo era tremendamente grigio in procinto di piovere.
Non appena arrivai davanti a casa dopo una buona mezz'ora di viaggio scesi chiudendo lo sportello con forza.
Suonai al campanello svariate volte ma ovviamente non mi aprì, mi morsicai il labbro notando la finestra del suo soggiorno semi chiusa e riuscii a sgaiattolare dentro senza fare nessun rumore, speravo tanto che non mi uccidesse ma dovevo vederla.
Percorsi lentamente la sua cucina e il suo profumo riecheggiava nell'aria facendomi tremare per quanto mi era mancato, tutto era perfettamente in ordine e salii le scale non trovandola nel suo ufficio.
Un singhiozzo lontano mi fece paralizzare sul posto e lentamente aprii la porta di camera sua, notai che era appena socchiusa ed entrai dentro trovandola rannicchiata nel suo letto con un piumone enorme addosso.
Il cuore mi si ruppe in mille pezzi trovandola in questo stato e cercai di mantenere la calma senza farla stare male ulteriormente.
"Zulema, hey." sussurrai nel buio e non si mosse di un millimetro, il suo corpo era rigido e mi tolsi le scarpe sorpresa dal fatto che ancora non mi aveva mandato via.
"Vai via, non voglio vederti." sussurrò dopo alcuni secondi con la voce spezzata dal pianto e non si voltò.
"Sh, non me ne vado." mormorai soffocando un singhiozzo e salii nel suo letto per poi alzare il piumone avvicinandomi al suo corpo troppo esile.
Sicuramente era esausta anche per discutere e con cautela l'abbracciai da dietro facendola sussultare.
Subito cercò di allontanarmi priva di forze ma la strinsi a me affondando il viso nei suoi capelli e inspirando il suo profumo meraviglioso che mi fece subito uscire fuori di testa.
"Sono qui, amore." la richiamai lasciandole un piccolo bacio sulla spalla e riprese a piangere silenziosamente facendomi sentire malissimo.
Le circondai la vita con il mio braccio forte e feci combaciare la sua schiena nel mio petto in modo tale da proteggerla da tutto.
Era stanca di soffrire.
Di stare male.
Di non essere amata neanche un po'.
Ma volevo cambiare le cose.
Ascoltai tutti i suoi singhiozzi in silenzio e non appena tremava la mia presa aumentava fino a farle mancare il fiato.
Poi ad una certa si voltò e avevo il suo viso ad un centimetro dal mio, la sofferenza era ben segnata nei suoi lineamenti e alcune lacrime incominciarono a rigarmi il viso.
"Vederti mi fa stare male, vai via." disse accoccolandosi contro al cuscino ma scossi la testa intrecciando le gambe con le sue e mi porsi di più a lei incominciando a lasciarle dei piccoli baci sulla guancia, facendola rilassare un pochino grazie al mio tocco delicato.
Le baciai le lacrime e il tatuaggio che aveva sotto all'occhio più volte ma mise il viso di lato come se fosse schifata.
"Sono stanca di stare male, bionda." disse ad una certa incatenando il suo sguardo contro al mio e affondai il viso nell'incavo del suo collo dolcemente.
Le posai dei piccoli baci e mi misi in mezzo alle sue gambe senza staccare le labbra dalla sua pelle, terribilmente fredda e ricoperta dai brividi.
"Fai l'amore con me." sussurrai continuando a baciarla e scesi con i baci arrivando al suo seno ma mi bloccò.
"No, mai più." mormorò con la voce tremolante e risalii lungo il suo corpo appoggiando la fronte con la sua, piangendo silenziosamente.
"Lasciami spiegare, ti scongiuro." dissi lasciandole un piccolo bacio sulle labbra e prese un lungo respiro profondo afferrandomi il viso tra le mani, la baciai piano ma subito cercò la mia lingua.
Gemetti contro le sue labbra nel mentre che mi baciava con rabbia e sembrava che stesse per lasciarmi definitivamente.
Le morsicai il labbro dolcemente e afferrai i suoi polsi inchiodandoli contro la testata del letto per immobilizzarla con il mio corpo forte, legò le gambe attorno alla mia vita stretta e presi a giocherellare con l'elastico dei suoi slip ma non appena feci per entrare in lei mi bloccò con forza.
"Hey." mormorai baciandole dolcemente il collo e le sue labbra erano gonfissime a causa mia e dei miei morsi.
Era rigida come una statua e lentamente mi rimise di lato facendomi sbuffare leggermente, si alzò debolmente e mi spaventai per quanto era dimagrita.
"Zulema, sono preoccupata per te." sussurrai mettendomi subito seduta e rise slegandosi il suo chignon ormai sfatto.
"Dovevi pensarlo prima, invece mi hai trattata come se non valessi nulla." disse con le lacrime agli occhi e mi scansò entrando in doccia.
Mi ributtai sul letto sentendo l'acqua calda scorrere e abbracciai il suo cuscino affondando il viso contro, nel mentre che vari flashback colpirono la mia mente facendomi quasi urlare dal nervoso.
"Fanculo." sussurrai alzandomi e decisi di prepararle un the, così si sarebbe rilassata un pochino.
Mi raggiunse dopo alcuni minuti e addosso aveva una felpa enorme con tutte le gambe scoperte, era a dir poco stupenda ma l'avevo persa per sempre.
Non era più mia.
"Tieni." dissi porgendole la tazza fumante e nemmeno mi ringraziò, se la portò alle labbra e bevve lentamente.
"Siediti, devo parlarti." sussurrò indicandomi il tavolo e improvvisamente un senso di panico mi assalii.
La guardai innamorata come non mai e mi morsicai il labbro non appena i suoi occhi stanchi si posarono sui miei.
"Ho pensato molto a cosa fare per la nostra situazione e sono arrivata ad una conclusione dato che, da tutta la vita ti ho confessato che Fatima è sempre stata il mio dolore più grande. Ma tu, non hai capito niente di me quindi per quanto io ti am-" incominciò ma improvvisamente si bloccò soffocando un singhiozzo e mi vennero le lacrime agli occhi subito.
"Ho deciso di mettere un punto alla nostra relazione una volta per tutte, per il mio bene ma anche per il tuo. Non ce la faccio a starti vicina, a vederti, a sentire la tua voce, il tuo profumo e mi sto trattenendo nel sbatterti nuovamente nel mio letto. Ma vedi, quello che mi stai facendo passare è come se fossero dieci lame che mi lacerano il cuore in due e sono stanca di stare così a causa tua." disse alzandosi e afferrò una busta che era precedentemente depositata sopra al cammino con un fuoco enorme.
"Zulema, no." dissi alzandomi di scatto ma lei mi lanciò un'occhiataccia facendomi perdere letteralmente il controllo delle mie emozioni.
Sapevo cosa stava per fare.
"Qui c'è un biglietto per Los Angeles con solo andata, vacci e non tornare. Non voglio vederti mai più dico davvero, riparti da zero, costruisciti la tua cazzo di vita e dimentica tutto quello che c'è stato tra di noi perché per quanto possa avermi fatto bene ho bisogno di ripartire da zero. E anche tu, ne abbiamo bisogno entrambe perché insieme ci facciamo solo del male, quindi vai e dimostrami che sei una donna a tutti gli effetti." disse porgendomi la busta con le lacrime che mi rigavano il viso e serrai la mascella percependo la testa girarmi.
"Non puoi farmi questo." sussurrai avanzando fino ad appoggiare la fronte contro la sua e la baciai senza darle nemmeno il tempo di replicare, piansi disperatamente nel mentre che la baciavo per l'ultima volta e singhiozzai togliendole tutto il fiato che aveva in corpo ma ormai non avrebbe cambiato idea.
"Lasciami vivere, Macarena." disse staccandosi e mi accarezzò con cautela il viso, stava ancora mettendo me stessa al primo posto e forse un cambio radicale nella mia vita mi avrebbe fatto bene.
"Appena arriverai lì in aeroporto ci sarà uno dei miei uomini ad aspettarti, avrai un auto e una casa di lusso che mi sono presa la briga di scegliere. Voglio che lavori sulla tua persona, L'America ti offre un'infinità di possibilità per vivere e sono sicura che troverai anche una persona che ti sappia amare nei dovuti modi." sussurrò lasciandomi un lungo bacio sulle labbra e il suo profumo mi colpii come mille schiaffi sul viso.
"Voglio te, cazzo." dissi afferrandola per la mascella e il mio scorpione scosse la testa appoggiando le mani sui miei fianchi, abbassò lo sguardo e lo rialzò subito dopo regalandomi un sorriso.
"Se tu mi avessi voluta veramente, non avresti fatto tutto questo. Ti sto offrendo la possibilità di ricominciare da zero, a partire da te stessa quindi se sei innamorata di me lasciami andare per davvero." disse guardandomi amorevolmente e scoppiai a piangere accoccolandomi nell'incavo del suo collo e singhiozzando forte.
Il mio scorpione mi strinse con forza e sapevo che questa decisione era stata presa con saggezza, non era stato tanto facile per lei e sapevo già che d'ora in poi avrei subito le pene dell'inferno.
"Ti amerò, per sempre." disse dopo alcuni minuti di totale silenzio e la baciai non riuscendo ancora una volta a confessarglielo.
Infatti Zulema sperò fino all'ultimo che ricambiassi ma fece un sorriso rassegnato e girò il viso di lato afferrando la mia mano e appoggiando il mio biglietto di prima classe, che partiva tra poche ore senza darmi nemmeno il tempo di metabolizzare tutto quanto.

"Addio bionda, ci rivedremo forse."

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