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Il giorno della rapina era finalmente arrivato e mi ero ripresa alla grande, mi preparai infilandomi degli stivali altissimi con le auto-reggenti in modo tale da infilare dei coltelli e una pistola in esse.
Per il sopra avevo optato indossando un top con una scollatura abbastanza profonda ma non troppo, faceva risaltare tantissimo il mio seno e le mie clavicole.
Mentre per il sotto una semplice gonna a vita alta stretta in vita che coprisse le mie calze, era una festa seria e se mi fossi vestita in modo normale ci sarebbero potuti essere dei sospetti.
"Pronta?" disse Tokyo affiancandomi e scossi la testa ricoprendo le mie labbra con un rossetto rosso, anche il trucco era molto pronunciato e sembravo letteralmente un'altra persona.
"Qualcuno sarà geloso da morire." disse squadrandomi dalla testa ai piedi e misi il mascara rendendo le mie ciglia lunghissime.
Infilai una giacca abbastanza lunga per il freddo e misi l'auricolare coprendolo con i capelli che ci permetteva di essere sempre in contatto con gli altri e con Sergio, consigliandoci varie cose.
Impugnai un'altra pistola mettendola nella cintura e lasciai i capelli ricadere lungo le mie spalle, i miei muscoli si erano nuovamente ristabiliti e mi sentivo molto meglio con il mio corpo, ero più forte.
Andammo in sala e i miei tacchi riecheggiavano per il pavimento, i miei uomini si alzarono vestiti in giacca e cravatta ed erano circa una decina.
Mi guardavano con occhi sognanti mentre io rimasi impassibile squadrandoli dalla testa ai piedi, mi avvicinai ad Ethan che aveva la mascella contratta e in lontananza notai Zulema arrivare affiancata con Saray, anche loro avevano alcune guardie del corpo e percepii l'adrenalina aumentare nelle vene.
"Respira, stai con me." sussurrai al ragazzo davanti a me che non si mosse di un millimetro e mi avvicinai ancora di più mettendogli a posto il colletto.
"Da me non ti avvicini?" disse Will divertito e scossi la testa alzando gli occhi al cielo, si leccò il labbro guardandomi con desiderio ma Zulema mi precedette.
"Chiudi quella cazzo di bocca." disse furiosa e sorrisi per il suo tono geloso, non la considerai e feci alcune telefonate nel mentre che gli altri ci raggiungevano.
" stiamo arrivando, gli inviti sono già tutti lì?" dissi nel mentre che in sala regnava il silenzio, per ascoltarmi.
Continuai a parlare per una decina di minuti raccogliendo più informazioni possibili delle persone di quel posto.
Terminai la chiamata e serrai la mascella guardando velocemente gli altri.
"Okay, possiamo andare." dissi afferrando alcune cose nel mentre che gli altri lasciavano la stanza e improvvisamente sentii la presenza di qualcuno dietro di me.
Zulema mi afferrò per la vita facendomi sbattere contro al suo petto e la mia schiena era incollata al suo corpo.
"Stai attenta e non fare cazzate, chiaro?" disse contro al mio orecchio e mi morsicai il labbro annuendo.
"Sto lavorando da mesi per questo colpo, puoi stare tranquilla." mormorai voltandomi verso di lei e la guardai costatando che era a dir poco stupenda.
Aveva un tubino stretto che faceva risaltare il suo corpo alla perfezione e volevo terribilmente stracciarglielo di dosso e farla mia tantissime volte.
Per le scarpe invece aveva optato dei tacchi altissimi e nonostante li avessi anche io era comunque molto più alta di me, il trucco era pesante mentre i capelli erano sciolti lungo le sue spalle scoperte.
Non ci parlavamo per settimane e aveva innalzando i suoi muri di nuovo a causa mia, perché non sapevo nemmeno io cosa volevo.
Avevo paura di tantissime cose.
Non appena fece per andarsene le afferrai il braccio e la guardai lanciandole un'occhiataccia, facendole inarcare un sopracciglio abbastanza confusa.
Abbassai lo sguardo sulla sua scollatura e mi abbassai passando la lingua sul suo seno destro e glielo morsicai per marchiarglielo con forza e possessione.
"Bionda." mi richiamò stringendo i miei capelli e mi staccai dopo alcuni secondi soddisfatta nell'averle lasciato un segno violaceo evidentissimo.
Le sollevai il vestito coprendo un po' la sua scollatura e sbuffò divertita per la mia gelosia tanto evidente.
"Sono sicura che tutti ti guarderanno quindi non è meglio avvisarli che sei già proprietà di qualcun altra?" dissi schioccando la lingua sul palato e spalancò la bocca incredula.
"Non sfidarmi, ti devo forse ricordare quello che è successo l'ultima volta? Sei così bella quando mi implori di scoparti." sussurrò nel mentre che mi incamminavo e la sentivo dietro di me con il suo fiato caldo che mi solleticava il collo facendomi ansimare.
"Stai zitta, lurida figlia di puttana." dissi sbuffando e raggiunsi la mia macchina, era parcheggiata affianco alla sua e gli altri aspettavano noi per partire.
"Zittiscimi tu." sussurrò attaccandomi contro lo sportello e notai Saray ridere guardandoci divertite ed estasiata.
Mi leccai il labbro e volevo divorarmi la sua bocca dipinta da un rossetto rosso accesso, mi stava provocando alla grande ma ormai conoscevo i suoi punti deboli e volevo farla impazzire tanto.
"Ci vediamo alla festa, Zulema." dissi sorridendole e mi guardò accigliata intrappolandomi con il suo corpo e percorrendo il mio collo con il suo labbro inferiore lentamente.
"Ci vedremo nel mio letto molto presto, ne sono tanto sicura." sussurrò senza staccare gli occhi dai miei e serrai la mascella guardandola decisamente male per il suo solito atteggiamento.
Si allontanò di poco per squadrarmi ancora una volta e si leccò piano le labbra per poi farmi l'occhiolino.
Entrai in macchina con la mascella contratta e Tokyo scoppiò a ridere per i nostri giochetti e le nostre provocazioni.
"Io la uccido." dissi mettendo in moto e non appena feci per uscire dalla villa Zulema accelerò e mi sorpassò facendomi il dito medio dal finestrino.
Scossi la testa divertita e alle mie spalle vidi tutte le altre macchine dei nostri soci affiancandoci, sfrecciai ad alta velocità ed era notte fonda.
Il freddo era pungente ma nonostante questo notai tantissimi locali aperti con una miriade di persone all'interno, la nostra tensione era alle stelle e in macchina regnava il silenzio assoluto.
"Svolta a destra, siamo arrivati." disse Rio preparandosi e parcheggiai nel retro nella villa, sembrava un castello dall'esterno e notai già alcune persone nell'enorme giardino festeggiare.
Mi guardai un ultima volta nello specchietto e feci un cenno a Will di procedere, entrò dentro mostrando dei documenti ovviamente falsi e scesi dalla macchina nascondendo per bene le armi.
"Non ti perderò di vista, bionda." sussurrò Zulema dietro di me nel mentre che ero in fila e mi morsicai il labbro facendo vedere i miei documenti.
Il bodyguard mi guardò per alcuni secondi squadrando il mio corpo e annuì facendomi passare senza problemi.
Sorrisi vittoriosa e lanciai la mia giacca in un divano a caso e afferrai subito il primo drink bevendolo tutto d'un fiato.
"Vacci piano, stiamo lavorando." disse Zulema affiancandomi e mi avvicinai appoggiando il bicchiere vuoto nel bancone.
Le leccai il collo lentamente e la sentii ansimare piano per questo mio gesto, non mi interessava se ci stavano guardando perché tanto era veramente pieno di persone d'affari, di ogni tipo.
"Ritenta la prossima volta, amore." sussurrai afferrando un'altro bicchiere e la vidi scuotere la testa divertita, misi in atto il piano e mi guardai attorno riconoscendo già vari volti che avevamo studiato.
Sussultai sentendo Sergio parlarci dall''auricolare e feci finta di niente continuando a camminare, osservando alcuni quadri famosi esposti.
"Siete nel bel mezzo della festa, ho già individuato alcuni sicari tramite le telecamere esposte per tutta la casa. Juan de Jáuregui è appena entrato, stategli il più lontano possibile, ha alcuni uomini armati nei parcheggi." disse dandoci alcune raccomandazioni e subito feci un cenno ad Ethan di seguirmi, dovevamo andare nel piano superiore per poter afferrare le chiavi della cassaforte depositate dietro ad un quadro con un codice.
Zulema mi affiancò con la mascella contratta e salimmo le scale nel mentre che mi stringeva la vita possessivamente, non opposi resistenza e volevo assolutamente concludere questo colpo.
Il corridoio era deserto e notammo alcuni uomini davanti ad una porta, con in mano una pistola.
"Vai biondina." sussurrò il mio scorpione sottovoce e sorrisi fingendo finta di sentirmi male.
"Cazzo, la pancia!" urlai dimenandomi fino ad accasciarmi a terra e facevo finta di avere il fiatone, con alcuni conati.
"Hey amico, potresti aiutarci? La mia ragazza deve aver bevuto qualcosa di strano, è da alcuni minuti così." disse Ethan mettendomi una mano sulla fronte e uno di quei due uomini si avvicinò inarcando un sopracciglio stranito.
"Perché non la porti in camera mia? Sono sicuro che si sentirà subito meglio, cazzo che bellezza." disse divertito e il suo amico scoppiò a ridere avvicinandosi, non appena fece per toccarmi afferrai il coltello che avevo nella coscia e gli sgozzai la gola subito.
Zulema sorrise orgogliosa per il mio gesto e sparò l'altro dritto in testa, misi istintivamente le mani nelle orecchie per il rumore ma non si sentì quasi nulla.
"Soppressore, novellina." disse facendomi l'occhiolino e subito Will ci raggiunse trascinando i cadaveri in una stanza e ripulendo velocemente il sangue, non dovevamo creare nessun sospetto sennò eravamo nella merda.
Ethan entrò dentro quella stanza e subito individuò il quadro smanettando con alcuni strumenti per sbloccarlo.
"Ecco il computer bionda." disse Zulema porgendomelo e mi sedetti, eravamo letteralmente nel centro di controllo di questo posto e mi affrettai a cancellare le registrazioni dalle telecamere e a sospenderne alcune.
Lasciai accese solamente quelle che puntavano verso l'ingresso, altrimenti se ne sarebbero accorti.
"Fate silenzio." sussurrò Ethan appoggiando l'orecchio nella cassaforte e le mani del mio scorpione furono sulla mia vita, ma ero incredibilmente tesa percependo un'adrenalina assurda.
Se qualcosa fosse andato male eravamo letteralmente fottuti tutti quanti.
"Non perdere la concentrazione, mai." disse la donna alle mie spalle spostando i miei capelli da un lato e sfiorò il mio collo con le sue labbra rosso fuoco.
Avanzò verso Ethan e li fece cenno di guardare cosa stava per fare, mosse la rotella incastrando alla perfezione i numeri stando in assoluto silenzio e chiuse gli occhi sbloccando la cassaforte.
Bingo.
Sgranai gli occhi sorpresa ed era incredibile quanta esperienza avesse in questo campo, sapeva fare tutto.
"89365, facile no?" disse divertita e Ethan scosse la testa incantato e afferrò quella piccola chiave e una chiavetta usb che affrettò a mettere nel pc, per trasferire alcuni dati nel nostro server.
"Andate, vi raggiungo tra poco." disse il ragazzo indicando la porta e annuii uscendo velocemente, Tokyo ci aspettava al piano inferiore insieme a Berlino e dovevamo percorrere un bel tragitto.
"Scendete la prossima rampa di scale, i lingotti d'oro sono nei sotterranei." disse Sergio tramite l'auricolare e serrai la mascella guardandomi attorno e notando le luci colorate illuminare l'intera sala, le persone ballavano tra di loro senza fermarsi un attimo e in alcuni tavoli certi sicari stavano giocando a poker con una quantità di soldi smisurata.
Questo era il nostro mondo, per davvero.
"Miguel Atienza, nel tavolo a destra." disse Zulema ordinando due alcolici e mi spinse contro al bancone coprendomi.
Mi voltai nella sua direzione guardando oltre le sue spalle ed essendo più alta di me riusciva a coprirmi alla grande.
Bevvi lentamente sentendo l'alcool bruciare in tutta la mia gola e il suo sguardo era puntato sulle mie labbra.
La musica era veramente assordante e tutti sembravano presi a ballare e a strusciarsi negli angoli più remoti della villa senza nessuna preoccupazione.
"30 anni figlio di Alfonso Atienza, è un grandissimo figlio di puttana e se potessi lo ucciderei in questo preciso istante, conficcandogli una pallottola in testa. Però ha due figli e per me i bambini sono sacri, non si devono toccare." disse vicinissima alle mie labbra e sussultai per le sue parole, la sua mano si fece strada lungo la mia coscia e mi morsicai il labbro non appena sfiorò la mia cintura con il mio coltello.
"Devi stare lontana il più possibile da lui, è stato accusato più volte di stupri e traffico di droghe pesanti." disse stringendo la mia coscia e un piccolo gemito fuggii dalle mie labbra facendola sorridere per la mia reazione.
"Stai al mio fianco, andiamo a prenderci questi cazzo di soldi." disse afferrandomi delicatamente la gola e mi sfiorò la guancia dirigendosi in un corridoio abbastanza affollato, la seguii mischiandomi tra le gente e subito afferrò la mia mano trascinandomi con lei.
"Dove state andando, bellezze?" disse un uomo alle nostre spalle e Zulema si fermò di scatto, senza lasciare la mia mano che strinsi possessivamente.
"Perché ti interessa, mhm?" disse avvicinandosi con un tono di voce palesemente falso e l'uomo la guardò con occhi sognanti, era impossibile non cedere davanti ad una come lei.
Era di una bellezza disumana e il modo in cui era truccata faceva risaltare i suoi lineamenti e i suoi occhi pronunciati tantissimo, ipnotizzandoti alla grande.
"Vieni con me, ci divertiamo." disse l'uomo cercando di toccarle il fianco ma scattai mettendomi in mezzo.
"Perché non ti levi dal cazzo? Divertiti con me, sono sicura che ti piacerebbe tantissimo." dissi con un tono di voce minaccioso e Zulema soffocò una risata per il mio atteggiamento protettivo.
"Scusa bellezza." disse alzando le mani e si avvicinò con cautela a Zulema che si irrigidì come una statua pronta a colpirlo ma fui più svelta e il mio pugno colpii in pieno la sua mascella facendolo cadere a terra dolorante.
"Coglione." dissi dandogli un calcio nella
pancia e l'uomo imprecò, iniziai a camminare e Zulema scoppiò a ridere.
"Mi ecciti da morire quando sei gelosa, non ne hai idea Macarena Ferreriro." disse al mio fianco e le feci il dito medio scendendo la rampa di scale sotto indicazione di Sergio.
Aprimmo una porta blindata e Zulema mi passò una tessera che subito aprì la serratura, la chiudemmo alle nostre spalle silenziosamente ed era buio.
Accesi la torcia del telefono sentendo la paura invadermi ma la presenza di Zulema mi rendeva assolutamente sicura.
Tokyo ci fece un fischio da lontano e ci avvicinammo con passo veloce, la porta si aprì di nuovo ed Ethan corse verso di noi con la chiave tra le mani.
"Eccomi, incidente di percorso." disse imbarazzo non appena notai la sua camicia sporca di rossetto e aveva i capelli scompigliati, risi divertita ma ritornai subito seria e autoritaria.
"Novellino prima i soldi, dopo puoi divertirti quanto vuoi promesso." dissi dandogli una pacca sulla spalla e Zulema sbuffò afferrando la chiave aprendo la porta subito dopo a dir poco estasiata.
Entrammo ed era incredibile quanti lingotti d'oro ci fossero, mi guardai attorno e subito Helsinki entrò con un'altra decina di uomini infilando tutto in dei borsoni.
"Luridi pezzi di merda." disse Zulema furiosa ma aveva un'espressione del volto soddisfatta.
Inarcai un sopracciglio confusa e osservai cosa stava guardando tra le mani, si voltò verso la mia direzione e mi fece un cenno di guardare più attentamente.
"Riconosci qualcosa, bionda?" disse indicandomi un'incisione nel lingotto e sgranai gli occhi sconvolta.
Zulema Zahir.
"Sono tutti tuoi?" sussurrai notando gli scaffali vuoti e il mio scorpione annuì, serrando la mascella tesissima.
"La società in questione è la Endesa Consumer Industry, nulla di che però sotto contratto da parte di Hanbal sono riusciti a rubare quella che un tempo, era la mia eredità da parte di Castillo. Come vedi, sono riuscita a prendermi tutto indietro, tutti questi lingotti valgono circa 30 milioni di euro." disse facendo un cenno anche ai suoi uomini e finirono di depositare il tutto in delle valigie grandi e uscire da una porta secondaria che dava sul retro.
Zulema afferrò la mia mano e vari uomini attrezzati tantissimo dalla testa ai piedi depositarono altri lingotti, palesemente falsi al loro posto, cancellando le prove.
"Cazzo, che genialità." dissi scuotendo la testa incredula e Zulema cinse la mia vita da dietro nel mentre che Tokyo mi faceva l'occhiolino finendo di depositare l'ultimo lingotto nello scaffale.
Non ci arrivò e Rio la prese in braccio facendola ridere, le lasciò un bacio sulle labbra e mi irrigidii come una statua.
"Loro ora crederanno che i loro soldi sono al sicuro ma la verità è che me li sono ripresa tutti quanti io, Sergio ha fatto fabbricare quelli falsi per oltre due mesi, incredibile vero? Ottengo sempre le mie vendette." disse Zulema portandosi una sigaretta alle labbra e un uomo le parlò subito in arabo, il mio scorpione gli rispose autoritaria e subito lui salì in macchina sfrecciando ad alta velocità con i borsoni pieni zeppi.
Chiudemmo nuovamente la porta blindata e camminai con i miei amici alle mie spalle, ero felice del lavoro svolto.
"Hey, bravissimo." dissi sorridendo ad Ethan che ricambiò e mi aprì elegantemente la porta per lasciarmi passare, Zulema lo guardò intensamente facendolo tremare e salimmo nuovamente le scale senza dare all'occhio ma nessuno si accorse di nulla.
"Ottimo lavoro ragazzi, potete buttare gli auricolari nei bagni così non ci sarà alcuna traccia." disse Sergio ad un certo punto e misi la mano sul cuore sussultando impaurita dalla sorpresa.
"Che spavento, cazzo." disse Tokyo ridendo e la seguii nel primo bagno a caso, gettammo il tutto all'interno del water e gettammo lo scarico.
Mi voltai e guardai Zulema tramite lo specchio nel mentre che si sistemava il trucco e i capelli, lungo le spalle nude.
"Ci vediamo a casa dopo, ok?" disse la mia migliore amica lasciandomi un bacio veloce sulla guancia e Rio strinse amorevolmente il mio braccio sorridendomi e salutandomi anche lui.
Uscirono velocemente lasciandoci da sole e mi lavai le mani per poi scoprire la mia coscia lunga e tonica.
Mi sistemai per bene la cintura e mi guardai un ultima volta allo specchio per poi uscire, Zulema mi afferrò saldamente per un polso e mi spinse contro alla porta.
"Mi fai uscire fuori di testa vestita in questo modo, Macarena." disse afferrando i miei polsi e mettendoli sopra alla mia testa possessivamente.
"Ah ?" dissi sogghignando divertita e mi porsi verso di lei afferrandole il labbro inferiore con i denti, volevo baciarla ma ogni volta si ritraeva come non mai.
"Vai a casa, non voglio che nessuno ti guardi altrimenti dovrò fare un'uccisione di massa qui dentro." disse furiosa contro al mio collo e scoppiai a ridere liberandomi dalla sua presa forte e autoritaria.
Mi sistemai i miei lunghi capelli e uscii da quel bagno abbassandomi un pochino il top scoprendo una buona parte del mio seno, volevo divertirmi e provocarla.
"Macarena ti ho detto che non mi devi sfidare, potresti pentirtene." disse alle mie spalle e la guardai con la coda dell'occhio nel mentre che ritornavo al piano inferiore mischiandomi con la miriade di gente, andai al bancone e il barista boccheggiò guardandomi.
"Gin tonic." ordinai guardandomi attorno e sembrava tutto tranquillo anche perché la stanza era buia e i volti si notavano a stento, individuai il mio gruppo di amici e alzarono il bicchiere salutandomi.
Ricambiai divertita e incominciai a bere tutto il liquido all'interno del mio bicchiere.
"Finito?" disse Zulema ordinando un drink abbastanza forte e sorrisi chiudendo gli occhi e lasciandomi trasportare dalla musica, scossi la testa facendole un cenno e mi morsicai il labbro piano.
Incominciai a ballare senza pensare a nulla e la vidi squadrare il mio corpo bevendo il suo drink attentamente, anche se c'erano tantissime persone io mi sentivo incredibilmente sua e il suo sguardo di fuoco mi fece avvampare.
Notai alcuni uomini guardarmi e la mia regina araba alzò gli occhi al cielo tenendomi d'occhio come un cecchino.
Mossi i fianchi sensualmente e la vidi sedersi su uno dei divanetti posizionati ai lati della sala, Saray era seduta al suo fianco parlando animatamente con una ragazza fregandosene di tutto quanto.
Anche loro avevano concluso il lavoro in un modo impeccabile e grazie al cielo nessuno ci stava guardando.
Eravamo delle semplice persone che si stavano divertendo ad una festa, ma ovviamente il resto delle persone non sapeva l'esistenza dei narcotrafficanti.
Feci scivolare un dito lungo il mio collo chiudendo gli occhi e Zulema si leccò il labbro guardandomi con desiderio, mi avvicinai a lei piano e appoggiai le mani ai lati della sua testa, inchinandomi.
Il suo sguardo si depositò sulla sua scollatura profonda ma rimase ferma.
"Ti piace quello che vedi?" sussurrai avvicinandomi tantissimo a causa della musica e Zulema rise divertita.
"Amo guardare quello che è mio." sussurrò facendo scorrere le dita lungo le mie braccia toniche tatuate e notai la mia pelle ricoprirsi di brividi a causa sua.
"Dimostrami che sono tua." dissi guardandomi attorno e le feci un cenno facendole notare che tutti praticamente avevano lo sguardo su di me e sul mio corpo esposto.
La musica aumentò e mi morsicai piano il labbro allontanandomi dal suo corpo, non staccò per nessuna ragione al mondo lo sguardo dal mio e si alzò dopo un paio di minuti finendo di bere, era furiosa.
Sgranai gli occhi sorpresa e la provocai ricominciando a ballare sensualmente, il mio scorpione assecondò i miei movimenti posizionando le mani sulla mia vita stretta e mi strinse contro al suo corpo da dietro, facendomi gemere piano.
Tutti avevano gli occhi sognanti su di noi e Saray ci fece alcune foto e video estasiata da quello che stavamo facendo.
"Guarda come siamo interamente fuoco, insieme e unite." disse Zulema al mio orecchio e fece scorrere la mano lungo la mia coscia sollevandomi piano la gonna, mi voltai cingendole il collo con le braccia e per me non esisteva nessun altro all'interno di quella villa.
Solo lei.
Volevo averla per davvero.
"Che c'è?" disse leccandomi tutta la gola facendomi portare la testa all'indietro e strinse ancora con più forza i miei fianchi.
"Immagina se fossimo da sole, questo vestito volerebbe in aria Zulema." dissi avvicinandomi al suo orecchio e incominciai a baciarle il collo sensualmente facendola rilassare.
"Non sfidare mai la pazienza, piccola." disse attaccandomi al suo corpo possessivamente davanti a tutti e fece un cenno al cameriere che stava servendo tequila in degli shottini, in un vassoio.
"Guarda e impara." sussurrò mettendomi in bocca un pezzo di limone che morsicai solamente dalla parte della buccia, sgranai gli occhi capendo cosa stesse per fare ed ero letteralmente senza parole e il cuore mi scoppiò dal petto facendomi mancare il fiato.
"Vai Zule!" urlò Saray divertita e mantenni lo sguardo fisso su Zulema che spostò i miei capelli da un lato leccandomi il collo con una sensualità unica, era incredibile il fuoco che mi provocava all'interno.
Il cameriere le porse del sale e lo mise nel mio collo che aveva precedentemente leccato provocandomi dei piccoli brividi, morsicai con forza il limone tra i denti e si avvicinò sogghignando e leccando via tutto il sale velocemente e bevendo con un sorso solo la tequila.
Si avvicinò alle mie labbra e strappò solamente la polpa del limone e nel farlo le nostre labbra si sfiorarono dopo tanto tempo, come colpo di grazia.
Rimase per alcuni secondi attaccata alle mie labbra per poi leccarsele sensualmente togliendosi quasi del tutto il rossetto, alcune persone applaudirono euforiche da ciò che aveva appena fatto ed era incredibile quanto fosse bella.
Buttai la buccia del limone leccandomi le labbra e mi sentivo il suo profumo addosso come non mai prima d'ora.
"Piaciuto? Ti ricordo che ci siamo divertite anche nel mio ufficio usando l'alcool, in altri modi però." disse facendomi l'occhiolino e arrossii ricordando quell'avvenimento.
Non sapevo cosa dire perché ero incantata dalla sua bellezza mozzafiato, aveva fatto ovviamente un gesto che mi aveva lasciato completamente senza parole come al solito.
Fece per andarsene ma l'afferrai per la gola sotto gli occhi di tutti e la baciai infilandole la lingua in bocca con forza.
Saray urlò sovrastando la musica per poi scoppiare a piangere, sicuramente l'alcool stava amplificando le sue emozioni e tutti erano sconvolti.
La mia regina araba ricambiò il bacio intrecciando subito la lingua con la mia e percepii il sapore dell'alcool nella sua lingua, facendomi gemere contro la sua bocca completamente eccitata.
Le luci della stanza cambiarono colore in un blu più acceso intensificandosi e divorai la sua bocca leccando e mordendo il suo labbro inferiore.
"Macarena." mi richiamò e sapevo che stava perdendo la sua forza di autocontrollo ma non mi interessava.
Le persone ballarono con più foga attorno a noi e l'attirai a me baciandola ancora senza stancarmi mai.
"Mi sono mancate, da morire." sussurrai baciandole ripetutamente le labbra e sorrise mostrandomi i suoi denti perfetti, subito le baciai quel sorriso.
"Se tu non fossi così orgogliosa a quest'ora non saremo in questa situazione maledettamente difficile che odio da morire cazzo, perché ti amo." disse furiosa afferrandomi per la mascella e strinse saldamente il mio viso, forte.
"Fanculo Zulema, davvero." dissi staccandomi dalla sua presa e andai al bancone per richiedere altro alcool.
Il barista mi porse l'ennesimo bicchiere di tequila e guardai il mio scorpione percorrere un piccolo corridoio.
Squadrai il suo corpo perfetto e senza proferire parola la raggiunsi, conoscevo bene quelle stanze e subito l'afferrai per un polso spingendola dentro con forza.
"Che fai, bionda?" disse furiosa ma le misi le mani sul petto spingendola in un divano non troppo grande e chiusi la porta a chiave.
Eravamo da sole, e la volevo terribilmente tanto che stavo uscendo fuori di testa come non mai prima d'ora.
La stanza non era grandissima ed era circondata da alcuni divani e un tavolo con degli alcolici, mentre davanti a noi c'era uno specchio enorme.
Ovviamente c'erano le luci a led rosse a rendere l'atmosfera ancora più eccitante.
Mi tolsi la cintura con le mie armi e le gettai nel divano affianco, seria in viso.
Zulema sbuffò nervosa e mi misi a cavalcioni sopra di lei appoggiando le labbra sulle sue e baciandola con tanto amore.
"Non farmi incazzare." dissi mordendole il labbro e la musica si sentiva tantissimo facendomi rilassare un pochino e dandomi una scarica di adrenalina assurda che mi fece acquistare forza.
"Vuoi cercare di dominarmi? Ah bionda quanto cazzo sei ingenua." disse ridendo divertita e abbassai il suo vestito lungo la spalla, facendola sussultare e rise divertita per il mio spirito di iniziativa ancora sconosciuto per lei.
Mi riattaccai alle sue labbra e per farla dannare un pochino mossi involontariamente il bacino contro il suo dando delle leggere spinte, sgranò gli occhi e gli chiuse serrando la mascella posizionando poi le mani sui miei fianchi assecondando i miei movimenti.
"So come farti uscire fuori di testa e mi divertirò abbastanza con te, no?" dissi provocandola e baciai il suo collo con baci umidi e caldi, strinse le mie cosce da sotto alla gonna e la baciai con molta più passione facendola gemere tantissimo.
"Fermati." disse ansimando ma continuai a muovermi in modo lento e deciso contro la sua intimità, sicuramente voleva che continuassi e mi abbassai sul suo corpo leccandomi il labbro eccitata.
"Perché dovrei? Si legge dai tuoi occhi che vuoi che ti faccia mia, Zulema." dissi facendo scorrere le mani nelle sue gambe nude e con mossa veloce le feci scivolare gli slip lentamente.
Mi stava lasciando un pochino di controllo perché anche lei stessa voleva avermi in un modo impeccabile e sdogavamo la nostra rabbia così, donandoci a noi.
"Per te non è nient'altro che sesso e non hai ancora capito che per me non è così da molto tempo ormai. Ma tu continui a non accettarlo e sono sicura che dentro di te hai un segreto enorme che ti sta logorando tanto." disse stringendo i miei capelli nel suo pugno e sgranai gli occhi incredula.
Era così evidente? Cazzo.
Notava sempre tutto.
Anche il minimo particolare.
"Vuoi litigare in questo preciso istante? Perché ho intenzione di fare altro Zulema e , scoparti in un modo talmente forte da farti urlare tanto." dissi inginocchiandomi e sbuffò incredula scuotendo la testa per le mie provocazioni che avevano lo scopo di farla uscire fuori di testa.
"Se fai tutto questo è perché io te lo permetto e credimi, se mi alzo da questo divano per te è finita sul serio." disse minacciandomi e mi leccai il labbro sentendo un'eccitazione invadermi fino a farmi tremare le gambe sotto di lei.
"Sono proprio curiosa, allora." dissi strafottente e dal suo sguardo capiva che non stava scherzando ma era seria.
Voleva giocare? Bene.
Ma non avrei mai ceduto con lei.
Così come lei con me.
Le aprii le gambe afferrandola per la vita e la trascinai fino al bordo facendola sussultare, alzai lo sguardo e le spostai il vestito in un modo tanto arrogante.
"Che faccia da cazzo, Dio mio." disse furiosa e le morsicai la coscia facendola quasi urlare dalla sorpresa.
Ovviamente doveva insultarmi anche in un momento in cui era vulnerabile.
"Sei solo mia, porca puttana." dissi innervosendomi e mi afferrò il viso saldamente per guardarla negli occhi.
Mi tolsi dalla sua presa e mi legai i capelli velocemente facendole sgranare gli occhi, si inchinò per baciarmi ma la misi al suo posto sentendola borbottare.
La torturai un pochino incominciando a baciarle l'interno coscia e la vidi sistemarsi meglio nel divano chiudendo gli occhi e appoggiando la testa all'indietro, era a dir poco stupenda.
Arrivai al suo punto sensibile e leccai lentamente facendola gemere di scatto, mise le mani sui miei capelli spingendomi ancora più vicina e mugugnai gustandomi il suo sapore che mi era mancato da morire.
Entrai definitamente dentro di lei ed era impossibile sentirci dato che la musica all'esterno era assordante, i suoi gemiti mi erano mancati da morire e mantenni comunque un ritmo lento facendole gustare ogni minimo movimento grazie alla mia lingua esperta.
"Maca, ." ansimò senza fiato incitandomi a darle di più e la penetrai con due dita continuando ad assaporarla.
"Cazzo, bionda." mormorò dopo alcuni secondi chiudendo le gambe ma con l'altra mano libera le aprii ancora di più mentre le portavo sopra alle mie spalle per andare ancora più in profondità.
Rilasciò dei gemiti strozzati lasciandosi andare un pochino e gemetti piano anche io vedendola in questo stato a causa mia.
Aumentai le spinte con le mie dita e Zulema spalancò la bocca stringendo i miei capelli in una morsa ben salda, mugugnai dal dolore ma non mi arresi e la toccai ancora con più forza facendola praticamente urlare dal piacere.
Tremò come una foglia e aggiunsi un'altro dito mordendole delicatamente quel fascio di nervi pulsanti solamente per me, affondai le unghie tenendola ferma e inarcò la schiena aprendo la bocca.
Ad ogni spinta che facevo la sentivo sempre più vicina al culmine e notai che non aveva mai goduto così tanto in tutta la sua vita grazie a me, perché le stavo facendo capire che nonostante tutto era la donna che volevo più di ogni altra cosa al mondo, nonostante il mio orgoglio.
Interruppi i movimenti con la mia lingua e mi leccai il labbro salendo verso al suo corpo continuando a penetrarla, volevo guardare il suo viso contrarsi dal piacere grazie a me, me lo meritavo come lei meritava di provare un piacere unico.
Le afferrai saldamente le gola obbligandola a guardarmi e gemette ad alta voce assecondando i miei movimenti con il suo bacino, cercando ancora più piacere, più forza, più vitalità, più amore.
"Non fermarti, caz-" disse buttando la testa all'indietro e venne un secondo dopo urlando il mio nome estasiata.
Ma non mi fermai e la inchiodai contro al divano facendola mia, la feci sedere sopra alle mie gambe e la guardai dal basso nel mentre che si mordeva il labbro, rientrai dentro di lei, come se ormai fosse vitale farlo per sentirsi più viva e un sorrisetto incorniciò il mio viso.
Le sue cosce circondarono la mia vita stretta e si mosse sopra di me ansimando ancora con più forza, le graffiai il fianco e assecondai i suoi movimenti regalandole un piacere unico nel mentre che nella stanza si sentivano le canzoni di The Weekend riecheggiare nell'aria.
Che serata, cazzo.
"Sei bellissima." sussurrai guardandola dal basso nel mentre che godeva e abbassai il suo vestito scoprendo il suo seno che marchiai con i miei denti.
Succhiai uno dei suoi capezzoli strappandole un urlo e mi guardò con gli occhi lucidi nel mentre che mi stringeva al suo corpo ardente e voglioso di amore.
Mi lasciai scappare un gemito estasiata nel vederla in questo modo e dopo alcuni minuti venne una seconda volta stringendo il mio polso con forza dato che si era depositato nella sua gola stringendola possessivamente e forte.
Aveva il fiatone e si appoggiò nella mia spalla esausta nel mentre che uscivo da lei senza più fiato in corpo anche io.
"Senti come sei buona." sussurrai percorrendo le sue labbra con ancora i suoi umori e leccò le mie dita guardandomi dritta negli occhi, facendomi uscire letteralmente fuori di testa a causa del suo sguardo ancora scosso dal piacere.
"Dio, Zulema." sussurrai guardandola con desiderio e mi baciò intrecciando la lingua con la mia facendomi gemere contro la sua bocca.
"Non so se ringraziarti per avermi scopata in un modo impeccabile o dirti semplicemente che ti amo tantissimo." disse furiosa riprendendosi un pochino e aveva tutto il trucco colato così come il mio a causa sua ma non importava.
Rimase sopra di me e la baciai con forza mordendole il labbro inferiore dolorante.
"Stai zitta, non sei nella posizione di parlare dopo aver urlato così." dissi prendendola in giro e alzò gli occhi al cielo baciandomi ancora e ancora.
"Faccia da cazzo il doppio, allora." disse mugugnando contro la mia bocca e sussultai non appena si alzò sistemandosi un minimo davanti allo specchio, era bellissima e mi misi comoda guardandola con attenzione.
Mi porse la mano dolcemente e mi regalò uno dei suoi tanti sorrisi amorevoli, inarcai un sopracciglio confusa per il suo cambio d'atteggiamento e mi alzai.
"Vieni, piccola." sussurrò ancora scossa e le sue gambe tremavano leggermente facendomi scappare una risata.
Prima che potessi parlare un ghigno malefico le attraversò il viso e mi spinse contro lo specchio con una forza disumana facendomi sbattere il viso.
Credevo che ad una certa il vetro si ruppe ma non fu così fortunatamente, l'impatto era stato talmente violento da farmi gelare il sangue come il ghiaccio.
Sgranai gli occhi e tirò i miei capelli posizionandosi alle mie spalle e facendomi quasi urlare per il dolore.
Eccola, la sua forza nel dominarmi.
Non poteva mai cedere del tutto.
"Zulema." la richiamai sconvolta e morsicò il mio collo togliendomi gli slip, spalancò le mie gambe nude e mi piegò di poco penetrandomi subito con arroganza facendomi mancare il respiro.
Chiusi gli occhi e schiacciò ancora di più il mio viso facendomi infrangere il dolore con il piacere, sentirla dentro di me mi faceva sentire completa e mi fece sua senza nessuna preoccupazione e pietà.
"Dimentichi sempre il mio ruolo, che in questo caso è più forte del tuo." disse tirandomi ancora i capelli con più forza e mi fece urlare come non mai in vita mia.
Stavamo facendo l'amore dolorosamente e affondai le unghie sul suo braccio nel mentre che aumentava le spinte.
"Zulema, per favore." la ripresi sperando che allentasse la presa ma morsicò la mia spalla facendomi imprecare e abbassò il mio top ancora.
"Io cosa? Ancora non hai capito che non mi devi nascondere niente biondina, perché scopro tutto." disse contro al mio orecchio e aggiunse un terzo dito facendomi toccare il paradiso.
Portai gli occhi all'indietro nel mentre che che guardavo il mio riflesso nello specchio e urlai il suo nome in preda ad un piacere mai provato in vita mia.
"Non ti sto nascondendo nulla." dissi serrando la mascella e alcune lacrime mi rigarono il viso nel mentre che mi scopava senza nessuna preoccupazione.
"Cazzate bionda sei strana, tanto." disse mettendomi la mano sulla bocca soffocando i miei ansimi per poi scendere nella mia gola stringendola saldamente per tenermi ferma davanti a lei.
La richiamai in estasi e mi fece voltare nella sua direzione per poterla guardare bene negli occhi, alzò la mia coscia mettendola nel suo fianco e aderì la mia schiena nuda contro lo specchio freddo dietro di me spingendo ancora più forte.
Gemetti con forza percependo le sue labbra leccarmi la gola e continuò provocandomi degli spasmi involontari.
"Ti piace così tanto spezzarmi il cuore? Perché ormai è polverizzato."disse furiosa contro le mie labbra e scossi la testa portando gli occhi all'indietro e gemendo il suo nome.
"Ennesima cazzata, non mentire." disse morsicando il mio collo e sicuramente mi avrebbe lasciato tantissimo il segno, la figlia di puttana.
Chiusi gli occhi percependo il mio corpo tremare e venni dopo alcuni minuti urlando il suo nome esausta, non avevo mai provato nulla di questo genere e Zulema mi fece assaporare ancora un pochino l'orgasmo e uscì da me.
Baciò ogni centimetro del mio viso e mi calmai un minimo avvicinandola a me e stringendole con forza i capelli.
"Odio amarti così tanto, ma non mi arrenderò con te perché sto lottando da praticamente tutta la vita per averti tra le mie braccia per sempre." disse trascinandomi nel divano e sospirai appoggiando la testa sulla sua spalla riprendendo fiato.
"Zulema, per favore." dissi afferrandole delicatamente il viso tra le mani e mi baciò facendomi distendere lungo il divano di pelle un'altra volta.
"Dimmi che mi ami." sussurrò posizionandosi in mezzo alle mie gambe spalancandole e le nostre intimità combaciavano perfettamente facendomi inarcare la schiena sentendola eccome.
Ero sua, nel vero senso della parola.
"Non mi sento ancora pronta." dissi gemendo non appena incominciò a muoversi a ritmo lento e affondai le unghie nella sua schiena con forza.
Gemette contro le mie labbra e anche io, non ci stancavamo mai di fondere i nostri corpi in una cosa sola.
"Per queste cose devi essere pronta Macarena, non devi esitare e facendo così mi fai capire che di me, non te ne frega un emerito cazzo." disse aumentando di poco le spinte con il fiato corto e gemetti ad alta voce con alcune lacrime che mi rigavano il viso.
Marchiò il mio collo a piacimento e i nostri corpi si muovevano all'uniscono facendomi dimenticare tutto quello che stava accadendo nelle nostre vite.
"Non lasciarmi." dissi serrando la mascella e ansimò contro al mio collo intrecciando poi le mani con le mie per tenermi un minimo bloccata ma era impossibile, volevamo provare entrambe piacere e mischiarlo con i nostri corpi.
"Amore mio." mi richiamò non appena circondai la sua vita con le mie cosce e mi morsicai il labbro cercando di non scoppiare a piangere.
Le strinsi i capelli e ci scappò un gemito ad entrambe non appena aumentammo la velocità dei nostri movimenti, il piacere che stavo provando grazie a lei era unico e mi abbassò di poco il top per marchiare il mio seno con la sua lunga.
Buttai la testa all'indietro e lacerai forte la sua schiena facendola tremare ma non si bloccò aumentando sempre di più.
Era bellissima guardarla dal basso e vederla in mezzo alle mie gambe mi faceva sentire la donna più fortunata del mondo intero perche nessuna era come lei, infatti la tenni stretta al mio corpo.
"Ti amo, bionda." disse guardandomi dritta negli occhi e la baciai nel mentre che mi rubavo i suoi gemiti con la mia bocca e la baciavo con tanto amore.
La forza dell'orgasmo ci colpí ad entrambe dopo alcuni minuti di pura estasi e Zulema mi tenne stretta al
suo corpo scosso dai tremori.
Non avevamo mai provato nulla del genere e mi sentivo incredibilmente stanca a causa di tutte le miriade di sensazioni provate a causa sua.
"È stato, wow cazzo." sussurrai guardando la donna sopra di me che era ancora infilata tra le mie gambe, si mosse involontariamente strappandomi un piccolo gemito e le baciai il viso con molta cautela facendola rilassare ancora di più.
"Cazzo, bionda." sussurrò ancora senza fiato e mi baciò il collo dolcemente, le strinsi saldamente la vita e chiusi gli occhi riprendendomi del tutto.
Dopo alcuni minuti di totale silenzio Zulema si tolse da sopra di me e si mise nuovamente gli slip con la mascella contratta, cambiando umore.
Eravamo sconvolte entrambe e le mia gambe non cessavano di tremare.
"Hey, rimani qui con me." dissi afferrandole un braccio e la feci risedere, cercai di recuperare fiato e tesi i muscoli appoggiando poi la testa sulle sue cosce.
Zulema mi guardava dall'alto con le lacrime agli occhi e sbuffò accendendosi una sigaretta per rilassarsi ancora di più.
"Ti è piaciuto, mhm?" dissi alzandole di poco il vestito e le lasciai un piccolo bacio sulla sua coscia nuda e perfetta.
"Da morire, con te è sempre più bello." mormorò spostandomi una ciocca ribelle dal viso e le sorrisi afferrando la sua mano e baciandola ripetutamente.
Lo rifarei altre mille volte? Si.
Sfiorai con le labbra ogni sua singola nocca e me la portai all'altezza del cuore per farle sentire i miei battiti accelerati.
"Guarda, cosa mi fai." sussurrai leccandomi la labbra gonfie e doloranti e il mio scorpione mi passò la sigaretta.
Mi misi seduta e fumai silenziosamente per poi ripassargliela, vidi il mio intimo a terra e mi alzai indossandolo nuovamente aggiustandomi poi nello specchio.
Tramite esso vidi Zulema guardarmi intensamente e i nostri sguardi si incrociarono varie volte, incredibile quanto fossimo rotte entrambe.
"Sei bellissima." disse inspirando lentamente e sorrisi per quanto fosse meravigliosa con tutti i capelli scompigliati e il trucco leggermente colato.
"Tu lo sei, da morire." dissi voltandomi e mi misi a cavalcioni su di lei un'altra volta.
Le sue mani si depositarono nuovamente sulla mia vita stretta e poi scesero a stringere i miei glutei possessivamente.
"Dimmi la verità, pensi che non me ne sia accorta che mi stai nascondendo qualcosa da molto tempo? Perché tu mi ami bionda, anche tanto." disse afferrandomi per la mascella e guardai intensamente i suoi occhi neri.
Abbassai la testa evitando il suo sguardo ma lei me lo rialzò impedendomi di scappare un'altra volta, ero intrappolata.
E ora?

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