24.

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In sostanza chiedevo un letargo, un anestetico, una certezza di essere ben nascosto.
Non chiedevo la pace del mondo, chiedevo la mia.


L'indomani mattina mi alzai sgranchendomi le gambe e notai che ero nel mio letto con una felpa abbastanza larga addosso.
Ieri notte ero tornata abbastanza tardi e avevo bevuto tantissimo affinché mi dimenticassi di ciò che era successo con Zulema, ovviamente non era servito.
Mi ricordavo tutto quanto e nonostante avessi incontrato degli sconosciuti non era servito assolutamente a niente.
Il sole mi colpii in pieno e cercai il mio telefono trovandolo completamente scarico, lo misi a caricare sbuffando e filai dritta in doccia togliendomi ogni residuo di trucco possibile dal mio viso.
Non appena uscii mi misi una mano sul petto sorpresa e afferrai subito il post it posizionato nel mio specchio.
Impossibile non riconoscere la sua scrittura ordinata e perfetta.

"Non appena ti ho baciata ho ripreso a respirare dopo tanto tempo e spero vivamente che non sia la nostra ultima volta, buongiorno."

Sbuffai con le lacrime gli occhi e lo conservai in una scatola dove ovviamente avevo conservato tutti gli altri che mi aveva scritto in passato, era una sua particolarità che tanto amavo.
Guardai l'orario ed erano le dieci e mezza, decisi di prepararmi in modo semplice e fuori faceva incredibilmente freddo dato che eravamo quasi a metà Dicembre e le temperature erano basissime.
Mi truccai senza esagerare e i capelli li lasciai lisci senza fare nessuna piega.
Indossai gli occhiali da sole e saltai in macchina dirigendomi nella villa, volevo vedere Tokyo e capire cos'era successo.
In radio tramisero alcune canzoni di natale e alzai il volume nel mentre che vari flashback colpirono la mia mente facendomi sorridere in un modo malinconico.
Nessun membro della mia famiglia si era preso la briga di chiamarmi per sapere come stessi e questa era una cosa che mi faceva terribilmente arrabbiare.
Svoltai velocemente a destra e parcheggiai nei nostri parcheggi privati scendendo dalla macchina.
In lontananza notai gli altri organizzare una piccola festa usando il barbecue e feci semplicemente un cenno entrando dentro.
Mi portai una sigaretta alle labbra e l'accesi cercando con lo sguardo la mia migliore amica, sbuffai gironzolando nelle sale deserte e mi recai in cucina per bere un bicchiere d'acqua ma mi bloccai.
Zulema era seduta nel tavolo usando il computer e mi appoggiai nello stipite della porta fissandola incantata, era truccata perfettamente e la sua faccia concentrata la rendeva ancora più bella e affascinante.
"Finito di mangiarmi con gli occhi, bionda?" disse ad un certo punto e sussultai non credendo che potesse notarmi ma come al solito aveva dei riflessi incredibili.
Alzò lo sguardo su di me sfregandosi le mani dal freddo e la guardai un ultima volta prima di recarmi davanti al frigorifero e afferrare una bottiglia di acqua.
Ieri notte avevo bevuto tantissimo e mi sentivo incredibilmente disidratata.
"Quella felpa, è il doppio di te." disse il mio scorpione indicandomi e alzai gli occhi al cielo bevendo l'acqua fresca e subito mi sentii meglio.
"Qualche problema?" sbottai acida e sbuffai guardando il suo sorrisetto divertito.
Ovviamente doveva sempre trovare il pretesto di prendermi in giro come non mai, si divertiva proprio.
"Nessuno, mi piaci di più quando ti vesti così e sei ancora più bella." disse facendomi un sorriso e mi morsicai il labbro nascondendo la mia felicità nel sentire quelle parole tramite il bicchiere.
La vidi alzarsi e istintivamente indietreggiai quasi impaurita dal suo atteggiamento sicuro e forte.
"Non fare l'acida solamente perché hai perso la sfida ieri, rilassati biondina." disse alzando gli occhi al cielo e spalancai la bocca incredula dalle sue parole.
"Che? Sei tu che mi hai baciata." dissi quasi offesa e scoppiò a ridere mostrandomi i suoi denti perfetti.
"Hai ricambiato, beh devo ammettere che ci è voluto un pochino prima che ti staccassi da me, ma ti capisco perché la mia bellezza non è per tutti." disse toccandosi i capelli e per poco non svenni a quella vista, aveva c'entrato in pieno come al solito ma non le avrei mai dato la ragione perché avrei ingigantito il suo ego più del previsto.
"Ma stai zitta, che cazzo." dissi scoppiando a ridere divertita e le sue mani si intrufolarono subito sotto alla mia felpa per accarezzarmi i fianchi.
"Se vuoi, possiamo perdere la sfida un'infinità di volte." sussurrò piano contro al mio orecchio e appoggiò la testa sulla mia spalla essendo più alta di me.
Una scarica di brividi mi colpii in pieno e le sue mani fredde a contatto con la mia pelle calda mi mandava a puttane tutto quanto all'interno della mia anima.
"Zulema, quello che è successo ieri è stato uno sbaglio a dir poco enorme." dissi appoggiando le mani sopra alle sue ma non staccò la presa e mi strinse possessivamente.
"Come devo farti capire che ti voglio più di ogni altra cosa al mondo?" disse accoccolandosi nell'incavo del mio collo e la lasciai fare accarezzandole con cautela il suo braccio tatuato.
"Posso baciarti?" disse un secondo dopo facendomi voltare nella sua direzione e misi la testa di lato perché non riuscivo a sostenere il suo sguardo.
"Dimmi la verità, perché l'hai fatto?" tentai guardandola dall'alto e sbuffò incominciando ad accarezzarmi con cautela la guancia.
Si morsicò lentamente il labbro pensando a cosa dirmi e aspettai che mi rispondesse, da una parte la volevo con tutta me stessa mentre dall'altra volevo allontanarla dalla mia vita per il male che mi aveva fatto.
"Maca, non posso." disse avvicinandosi al mio viso e chiusi gli occhi sentendo il suo labbro inferiore sfiorare il mio.
" che puoi, ma non vuoi." dissi facendo spallucce e appoggiò la fronte sulla mia prendendomi il viso tra le mani.
"Non voglio perderti, mai più." disse baciandomi la guancia e respirai a fatica lasciandole un pochino di controllo.
Le circondai la vita con le braccia e sorrise non appena la strinsi al mio corpo.
"Voglio riaverti mia, Maca." disse afferrandomi per la nuca e la guardai dritta negli occhi nel mentre che il suo sguardo si posava nelle mie labbra.
"Non possiamo, Zulema." dissi aumentando la presa sulla mia vita e la vidi infastidita come non mai.
"Allora perché non mi lasci?" disse provocandomi ed era incredibilmente bella nel mentre che mi guardava con quegli occhi grandi e provocatori.
Sbuffai abbassando lo sguardo ma lo rialzai subito dopo afferrandola per la gola con forza e baciandola con passione.
Le scappò un piccolo gemito e intrecciò la lingua con la mia facendo dei movimenti lenti facendomi uscire fuori di testa.
"Lo sai anche tu." dissi baciandola ancora fino a consumarmi le labbra e non volevo stare da nessun altra parte se non qui con lei.
Le sue mani scesero lungo il mio ventre e ansimai buttando la testa all'indietro nel mentre che mi divorava il collo.
"Voglio scolpire nuovamente il tuo nome nel mio letto, non ne hai idea." disse seria e notai l'eccitazione invadere il suo volto, era a dir poco stupenda.
Le morsicai il labbro gemendo il suo nome contro la sua bocca e si staccò un attimo guardandosi attorno.
"Che?" sussurrai ricercando le sue labbra e mi accontentò lasciandomi un lungo bacio su di esse.
"Ora sei tu che hai perso la sfida." disse divertita e per non farla staccare da me strinsi i suoi glutei spingendola verso al mio corpo facendola sussultare.
"Silenzio, figlia di puttana." dissi stringendole i capelli e ancora una volta ci lasciammo trasportare da un bacio fatto di tanto dolore ma anche di tanta speranza, dipendeva tutto da noi.
"Vieni in camera mia, forza." disse intrecciando le dita con le mie cercando di trascinarmi ma mi staccai da lei.
"Zulema, no." dissi con le lacrime agli occhi perché la volevo terribilmente ma il mio istinto mi diceva di non cedere.
Mi spinse con forza ma non riuscivo a liberarmi dalla sua presa, era determinata nel volermi e imprecai staccandola con forza dopo vari tentativi.
"Bionda basta fingere, dillo che mi vuoi anche tu cazzo!" esclamò spazientita e per l'ennesima volta stavamo litigando per tutto il nostro passato.
"Non riusciamo ad avere un punto d'incontro nemmeno noi Zulema, sono bloccata perché ogni secondo penso a quanto dolore mi hai causato." dissi asciugandomi alcune lacrime e diede un pugno alla porta dal nervoso.
Piansi silenziosamente vedendola veramente arrabbiata e imprecò dal dolore dandone subito un'altro.
"Sai benissimo che quando voglio una cosa lotto fino a diventare pazza per ottenerla ed io voglio te. Ma bionda, non pensare minimamente che io possa inseguirti per tutta la vita perché sbagli di grosso, ragiona cazzo!" esclamò arrabbiata e la guardai dritta negli occhi nel mentre che una lacrima veloce rigava il suo viso ma fu sveltissima nell''asciugarla.
All'altezza del suo tatuaggio.
"Non hai capito un cazzo di me." disse con un tono abbastanza deluso e uscì dalla stanza sbattendo la porta con forza.
Scoppiai a piangere prendendomi il volto tra le mani e realizzai che ancora una volta per colpa sua c'ero dentro fino alle ossa, senza nessuna via di scampo.

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