2 weeks later.
Settembre era alle porte e il mio sguardo era puntato fuori dalla finestra nel mentre che guardavo le goccioline scendere lungo il vetro, mi metteva una sorta di tranquillità guardarle con attenzione e in un certo senso il mio corpo si rilassava.
Stava piovendo da giorni ormai.
"Hey, tu." disse Denver raggiungendomi e appoggiai sul tavolo il libro che stavo leggendo, ultimamente non vedevo quasi nessuno ed ero rintanata in biblioteca estraniandomi dal mondo intero.
"Che cazzo vuoi?" dissi continuando a guardare fuori e non appena appoggiò la mano sopra alla mia mi allontanai bruscamente.
La mia testa scattò verso di lui e lo vidi sospirare pesantemente per il mio solito comportamento.
"Non possiamo andare avanti così, dobbiamo collaborare cazzo. Vuoi uscire da qui? Dimmelo." disse brusco e inarcai un sopracciglio confusa.
L'unica che poteva arrabbiarsi ero solo ed esclusivamente io e basta.
"Certo che voglio uscire da qui." risposi con un tono abbastanza palese e Denver fece un piccolo sorriso sollevato.
"Primo, non farti fare nessun richiamo dalle guardie e seconda cosa devi ascoltare attentamente ogni cosa che ti dirò, non è semplice muoversi all'interno di questo carcere dato che è sempre monitorato." disse serio e annuii non vedendo l'ora di sentire l'adrenalina scorrere impetuosa nelle mie vene.
Mi stavo annoiando parecchio e dovevo per forza distrarmi in qualche modo, sennò sarei uscita presto fuori di testa.
"Quando incominciamo?" domandai impaziente e il mio amico si guardò attorno abbassando subito la voce.
"Sergio sta finendo di sistemare alcune cose che serviranno per il piano, ancora non lo so di preciso però molto presto." disse rassicurandomi e sbuffai serrando la mascella.
Rimanemmo in silenzio e non dissi nessuna parola aspettando che il ragazzo davanti a me se ne andasse via subito ma non fu così dato che mi stava fissando.
"Che c'è?" dissi alzando le braccia sentendomi a disagio e Denver scosse la testa guardandomi serio in viso.
"Non ti riconosco più, davvero." disse lentamente e notai i suoi occhi diventare lucidi ma rimasi impassibile.
"Se sono diventata così c'è una motivazione e ancora non ho capito che cazzo è successo negli ultimi anni." dissi appoggiando i gomiti nel tavolo e chiusi gli occhi afferrandomi la testa tra le mani.
"Non ti ricordi tutto, vero?" disse cauto e scossi la testa più volte, cercando di fare mente locale ma la testa mi faceva male da morire ogni qualvolta che mi sforzavo.
Era un processo troppo lento e dovevo essere paziente affinché tutto ritornasse come prima, non era sicuramente una passeggiata la mia.
Però ero vicina al traguardo.
"Che cosa è successo?" dissi voltandomi verso di lui e gli strinsi il braccio praticamente implorandolo.
"Hai aperto il tuo cuore, ecco cosa è successo ed è strano che tu non ricordi l'unico tassello importante del puzzle." disse con voce esile e sgranai gli occhi per le sue parole.
"Io non ho aperto proprio un cazzo invece, rivedere Kabila qui dentro è stato un colpo abbastanza grande." sbottai toccandomi i miei capelli lunghi.
"Tanto non la rivedrai ancora per molto, uscirà presto anche lei dato che le nostre società sono unite. Forse questo dettaglio ti è sfuggito." disse il mio amico accennandomi un sorriso e feci un sospiro di sollievo.
Giusto, non mi ricordavo di tutto.
Una cosa positiva, finalmente.
"In ogni caso di lei, non me ne frega altamente un cazzo e non ho intenzione di rincorrere più nessuno." dissi con la mascella contratta ed ero terribilmente arrabbiata.
"Ne sei così sicura? Io non credo." disse Denver con un sorrisetto del cazzo stampato in viso e il mio istinto era quello di spaccargli la faccia.
"Perché non vuoi dirmi le cose? Chi ti blocca, mhm?" azzardai provocandolo e mi avvicinai puntando il mio sguardo contro il suo.
"Penso che se dovessi dirti qualcosa le mie palle salterebbero in aria." disse alzandosi e sussultai, perché avevo come una sensazione nel corpo famigliare?
Mi alzai a mia volta e lo guardai quasi con odio perché mi sentivo maledettamente esclusa e presa in giro.
"L'unica cosa che posso dirti però è che non appena uscirai da qui, ogni tuo riconoscimento sarà premiato e non hai idea di quello che ti aspetta." disse facendomi l'occhiolino e sorrisi appena scuotendo la testa.
"Spero che sia vero tutto quello che mi stai dicendo perché se in tal caso non fosse così, le palle te le faccio saltare in aria io." dissi furiosa e me ne andai con passo sicuro e veloce nella mia cella.
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revival
Action➸ Sequel, Escape. (gxg) "Impara a giocare la carta dell'indifferenza. È la più scaltra delle vendette. Perché vi sono molti di cui non avremmo saputo nulla se qualche loro nemico noto non ne avesse parlato. Non vi è vendetta come l'oblio, che se...