23. Helen

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Sono tre giorni che non riesco a concentrarmi su nulla, né sullo studio né sulla canzone o su me stessa... niente. L'unica cosa che mi passa per la mente di continuo è quello che è successo martedì con Harry.

Ancora non riesco a spiegarmi perché ha detto quelle cose, quali guai intende, perché non riesce a fermarsi... Non può essere che il motivo sia io, non sono così importante per lui. Ci conosciamo da tanto ma a nessuno dei due è mai importato qualcosa dell'altro. Perché questo dovrebbe essere cambiato adesso? Lui mi odia, io lo odio. Ha ferito la mia migliore amica, e l'odio è il primo sentimento che dovrei provare nei suoi confronti. Ma adesso... mi sento sento confusa e presa in giro. Non ha lasciato i miei pensieri per giorni e questo mi sembra così strano, non capisco perché mi sto tormentando così tanto su di lui. Sono sicura che non appena avrò delle risposte non ci penserò più. Ci siamo divertiti un po', fine.

Una parte di me, però, vorrebbe scoprire di più su di lui, vorrebbe fargli mille domande, ma non posso andare oltre. Lui non vorrà mai, lo conosco, so com'è fatto da quel punto di vista. Michael è il suo migliore amico, ma sul suo conto sa solo quello che lui vuole fargli sapere. Grace una volta ci ha raccontato che Michael aveva fatto una domanda personale a Harry e lui ha risposto che non erano affari suoi, che certe cose preferisce tenerle private. Michael ha insistito e alla fine Harry ha dato di matto. Grace non è andata oltre.

Comunque lui non mi parla, mi guarda, ma la parola non me la rivolge, neanche ciao. Ed io non ho intenzione di farlo, a meno che non sia costretta. Non sono arrabbiata, è solo che non so come comportarmi, perché so che lui è incazzato nero con me.

E come ciliegina sulla torta di tutta questa situazione, oggi è sabato e come tutti i sabati c'è una festa, e Jade mi costringe ad andarci. Le ho ripetuto mille volte che non me la sentivo, ma ha insistito e ho ceduto.

«Helen! Vuoi iniziarti a prep— Helen...» entra nella mia stanza e quando mi vede stesa sul letto con le mani accanto ai fianchi mi guarda con compassione. «Ehi, che hai?» Si siede accanto a me.

Scuoto la testa e mi schiarisco la voce. «Niente.»

Sospira e mi accarezza una spalla. «Avanti, preparati.» Ho giustificato la mia distrazione di questi giorni con un mal di testa, è per questo che è così comprensiva.

«Mhm... non voglio andarci» mi lamento.

«Dai! Non è possibile che hai ancora mal di testa! Se è così ti porto al pronto soccorso» mi guarda con un sopracciglio alzato.

Scoppio a ridere vedendo la sua espressione. «No, sto bene, tranquilla. Ma non voglio andarci comunque.»

Mi tira dai polsi e mi fa sedere. «Ma perché?» mi chiede, disperata.

Prendo un respiro profondo e tutto d'un fiato dico: «Non ne ho voglia.»

Ridacchia. «Impossibile, non rifiuti mai quando ti si propone di andare a una festa.»

Vero, ma non voglio vedere Harry Davis, vorrei dirle, ma non lo faccio.

Continua a insistere e alla fine riesce a farmi alzare. «Va' a farti i capelli e a truccarti, so già cosa puoi mettere.»

Annuisco e vado in bagno. Accendo l'arricciacapelli — oggi voglio fare dei boccoli naturali — e mentre aspetto che so riscaldi mi trucco, non molto — solo illuminante, mascara e lucida labbra. Una volta pronta torno in camera per vestirmi.

Rimango sorpresa dall'outfit che ha scelto. «Merda, Jade, questo? Non l'ho mai messo.» È un vestito bordeaux, stretto, con la scollatura a cuore e le spalline sottili, ricoperto di pallets. E poi i tacchi abbinati a questo vestito. È veramente un outfit da bomba, persino troppo per stasera forse.

«È stupendo, e non lo metti mai. Guarda, non ti capisco» dice scuotendo la testa. «In ogni caso, stasera lo metti, punto.»

Ridacchio e le dico di stare calma, che lo metterò.

Pochi minuti dopo lo indosso e — wow — è davvero bello, mi sta benissimo. La mia autostima si è alzata rispetto a poco fa, mi sento molto meglio.

«Vedi? Stai sfilando, guardati» Jade mi guarda con ammirazione. «Dio, perché non mi hai fatta così?» dice guardando in alto e con le mani giunte; scoppio a ridere.

«Andiamo?» le chiedo dopo aver messo il profumo e aver preso la borsetta.

Annuisce e spegne tutte le luci della casa, poi usciamo e saliamo in macchina.

Durante il tragitto sento l'ansia tornare, muovo freneticamente una gamba e tormento una pellicina sul labbro inferiore con i denti, fin quando non sento il sapore del sangue.

«Ferma con quella gamba» Jade mi dice mentre è concentrata a guidare. Come ha fatto a vederlo? «Mi distrai.»

«Scusa» e la fermo, ma poi inizio a muovere le mani.

«Sei nervosa?» mi chiede lanciando un'occhiata veloce verso di me.

Scuoto subito la testa e la mia gamba riprende a muoversi.

Jade ridacchia, divertita. «Lo sei, perché?»

Non posso dirle che è per Harry, proprio non posso. «Non lo so.»

Fa spallucce. «Dimmelo quando lo saprai» e lascia correre. Menomale.

Quando arriviamo alla casa della confraternita Grace ci viene incontro come al solito.

Usciamo fuori, sul retro, dove ci sono i soliti divanetti, e seduto sulla poltrona della volta scorsa c'è lui. I nostri occhi si incrociano per un istante, poi io distolgo lo sguardo, ma ho la sensazione che lui mi stia guardando ancora.

Io e Jade ci sediamo vicine su uno dei divanetti — alla sua destra c'è anche Evan, e alla mia sinistra ci sono Grace e Michael... sto facendo la terza incomoda qui, ma non posso andare da nessun'altra parte.

Mentre non mi guarda, lancio un'altra occhiata a Harry. Oh merda... ha le nocche delle mani fasciate, e le bende sono per giunta macchiate di sangue.

Si accorge che lo guardo e ci guardiamo negli occhi per qualche secondo. So di avere un'espressione interrogativa in viso, è per questo che lui scuote la testa e poi guarda altrove.

Non so perché, ma in qualche modo credo di centrare con le sue mani spaccate.

Cosa è successo?

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