37. Helen

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Sento un solletichino sul collo. Apro gli occhi lentamente e mi ritrovo con la testa sul braccio di Harry, lui che guarda fuori dalla grande finestra e gioca con i miei capelli. Non si è accorto che sono sveglia, quindi richiudo gli occhi.

Vorrei stare così per sempre. Nei momenti come questo è come se quell'odio che proviamo l'uno per l'altra si trasformasse in qualcos'altro. È strano, ma mi fa stare bene, pensate che forse c'è un pizzico di speranza per noi. Non mi sarei mai immaginata che—

«Ellie, sei tornata?»

Oh merda, papà.

«Cazzo, Helen. È tornato tuo padre?» Harry mi chiede, preoccupato.

Annuisco mentre rispondo a papà. «Sì, sono qui!» Mi alzo immediatamente e trascino Harry giù dal letto. «Nasconditi, subito!»

Si guarda attorno terrorizzato. «Dove?»

Gli indico l'armadio, è abbastanza spazioso per lui. «Qui, e non fiatare!»

Una volta ben nascosto, apro la porta della mia camera e mi ritrovo mio padre davanti... «Ciao, papà!» gli dico allegramente.

«Con chi stavi parlando?» mi chiede facendomi un sorriso, ma so che è sospettoso.

Poggio entrambe le mani sui margini della porta, così da bloccargli il passaggio. «Ehm... stavo parlando con Jade.»

Si sente un rumore che è probabilmente Harry. Faccio finta di non sentirlo.

Papà si acciglia. «Hai sentito? Cos'è stato?»

«Mhm? Cosa? Non ho sentito niente!» faccio spallucce.

Sposta le mie braccia ed entra in camera mia, scannerizzando ogni centimetro della stanza. Le scarpe di Harry sono sotto al letto, non si vedono, i suoi vestiti in mezzo ai miei e non si notano. Non dovrebbe esserci nulla di strano.

Si sofferma ad osservare il letto. Lo tocca dal lato in cui era sdraiato Harry. «Tesoro... chi c'era qui?» mi chiede.

«Nessuno! Chi ci sarebbe dovuto essere?» rispondo immediatamente.

«Tu dormi sempre e solo da una parte del letto... qui c'è una sagoma di qualcuno, Helen.» Posa lo sguardo su ogni angolo della camera, e poi sull'armadio. Cazzo.

Raggiungo papà e lo prendo per le braccia cercando di tirarlo verso di me con scarsi risultati. «Papà, davvero credi che abbia nascosto qualcuno nel guardaroba?» La mia risatina nervosa mi tradisce.

Apre le ante... e boom!

«Che diavolo... Helen!» mi urla contro quando vede Harry nascosto tra i miei vestiti.

Harry esce dall'armadio, indossa i pantaloni di tuta e basta... «Salve, signor Scott.» Gli tende la mano. «Be', forse non è il miglior modo per presentarsi ma—»

Mio padre lo interrompe. «So chi sei, Henry Davis. Anche tu sai chi sono io...» dice gesticolando verso se stesso.

Dopo qualche secondo sul viso di Harry appare un'espressione di realizzazione... ha appena realizzato di essere nella merda.

«Oh... sì. Avvocato Scott...» dice lentamente massaggiandosi la nuca.

Papà gli fa un sorriso falsissimo. «Non ti vedo da molto tempo» inizia pacatamente, poi il suo tono di voce si alza «e guarda caso ti ritrovo nascosto nell'armadio di mia figlia!» Mi lancia una breve occhiata.

Harry sposta lo sguardo tra me e mio padre, senza sapere cosa dire o fare— non l'ho mai visto così.

Mi piazzo tra i due rivolgendomi a mio padre. «Papà, ascolta, non è colpa sua. È passato a prendermi da Bryan... stamattina, ed è rimasto qui, fine» più o meno è la verità.

Lui si acciglia. «Che ci faceva qui? So che vive a Seattle, Ellie!»

«Be'... lui...» non riesco a trovare una scusa prima che mi interrompa.

Prende la mia mascella con una mano e mi fa voltare la testa. «Cosa sono questo segni sul collo?!» alza la voce.

Harry avanza e gli prende il braccio, facendoglielo abbassare. «Non la tocchi.»

Mio padre ride ironicamente. «Non la tocchi? Chi, io? E tu? Tu non la tocchi?»

Oh mio dio...

«Papà! Ti prego...»

«Che intende?» Harry gli chiede.

«Tu non la tocchi con le mani? O con un coltello per esempio?» So dove vuole andare a parare.

«Papà, stai esagerando! Per favore basta!» gli dico alzando la voce a mia volta. Tutto quello che sta per dire farà stare male Harry... deve fermarsi.

«Perché è mezzo nudo nella tua stanza? Ha cercato di entrarti nelle mutande?» Non ci posso credere. «La gente come lui non ti merita. È come suo padre, devi stargli lontano... Guarda sua madre... e guarda lui

«Non le metterei una mano addosso! Mai!» risponde Harry. «Tu lo sai, Helen...»

«Proprio quello che disse tuo padre durante il processo, mentre tua mamma si distruggeva in mille pezzi lentamente...»

«Papà... non posso credere a quello che hai appena detto...» Sento le lacrime salirmi agli occhi e quando batto le palpebre mi ricadono pesanti sulle guance.

Mio padre esce fiero dalla mia stanza e Harry ha iniziato a recuperare le sue cose con impazienza e rabbia.

Gli vado incontro cercando di guardarlo negli occhi. «Harry, entrambi sappiamo che non sei come lui... giusto?» la mia voce si spezza.

Mi ignora, come se non fossi nemmeno qui con lui.

«Harry, voleva solo ferirti—»

«Ti prego, lasciami in pace!» mi urla contro, facendo un passo verso di me.

Inciampo sui miei stessi piedi per lo spavento.

Adesso sembra deluso. Si passa una mano tra i capelli e poi sul viso. «Scusami, non volevo...»

Non credevo che mi avrebbe toccata, so che non lo farebbe, ma mi ha spaventata. «Tranquillo, non è niente.»

Una volta che prende le sue cose si dirige verso la porta e la apre.

«Harry...» Cammina veloce, cerco di stargli dietro. È quasi davanti al portone di casa ora. «Harry, aspetta!»

«Lasciami stare, Helen! Te lo chiedo per favore!» e se va infuriato da casa mia.

«Mi dispiace...» dico sussurrando, anche se so che non può sentirmi.

Stava andando tutto a gonfie vele... ma sapevo che fosse troppo bello per essere vero.

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