54. Helen

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Mi chiudo in bagno e scivolo a terra. Trascorro i successivi cinque minuti abbracciandomi le ginocchia e pensando, mentre le lacrime mi rigano il viso.

Dio, non riesco a crederci.

Alla fine, mi alzo, le mie ginocchia sono così deboli ma in qualche modo riesco ad andare al gabinetto.

Sento bussare leggermente alla porta. «Piccola, stai bene?» chiede Harry a bassa voce.

Annuisco, ma poi mi rendo conto che non può vedermi. «Sì, aspetto il risultato» mormoro.

Cammino avanti e indietro, preoccupata e angosciata. Mi arrotolo nervosamente ciocche di capelli tra le dita.

Quando guardo ancora una volta il test, finalmente vedo qualcosa.

Sento subito un'esplosione di emozioni dentro di me. Metto le mani sulla pancia e inizio a singhiozzare.

Non so come sentirmi al riguardo.

Parte dell'amore della mia vita sta crescendo dentro di me, e ne sono così dannatamente felice perché siamo noi due in una sola persona. Ma poi penso che sia troppo presto, non ci siamo ancora nemmeno laureati, stiamo ufficialmente insieme da appena due settimane...

Ci amiamo così tanto, però.

Prendo tra le mani l'oggetto con scritto Incinta ed esco dal bagno.

Harry è seduto sul divano, muovendo freneticamente la gamba, ma appena mi vede si alza di scatto. «Allora?»

Lo guardo, perdendomi nei suoi profondi occhi blu. Annuisco lentamente e gli passo il test.

Lo guarda solo per un secondo e poi mi abbraccia così forte che mi sento come se fossimo un corpo unico. «Cosa farai adesso?» dice, con la voce rotta.

Mi allontano di qualche centimetro per guardarlo; le lacrime gli bagnano le guance. «Tu lo vuoi?» gli chiedo, sperando che dica di sì.

Sorride, e penso che sia il sorriso più bello che abbia mai visto sul suo viso. «Dio, Helen, sì. Voglio tutto con te.»

Altre lacrime scendono sul mio viso, ma ora sono lacrime di gioia. «Bene. Prometti che non ci lascerai mai?» Voglio che il nostro bambino pensi: Cavolo, i miei genitori sono così innamorati.

«Sì, lo prometto» dice con fermezza, guardandomi negli occhi.

Sorrido più ampiamente. «Prometti di essere il miglior papà di sempre?» dico, ridacchiando un po'.

«Mostrerò a quel figlio di puttana come essere un vero papà, piccola.» Per figlio di puttana, intendeva suo padre.

«Prometti che ci trasferiremo in California?» Scherzo, ma in fondo no.

«Diavolo sì, sono stufo di questo posto.»

«Perfetto.» Prendo le sue mani e le bacio. «Prometti che invecchieremo insieme?»

«Te lo prometto, Helen.»

«E per ultimo... mi ami?» So che lo fa, ma voglio sentirglielo dire per la milionesima volta perché non ne ho mai abbastanza.

«Ti amo così tanto, piccola» sussurra, e si tuffa per baciarmi appassionatamente.

Dio, mi sento molto meglio ora. Il mio mondo sembra così perfetto, anche se molte cose non lo sono, ma per me... questo è il meglio che potrei chiedere.

Non ho visto nulla di tutto questo arrivare, ma eccoci qui. Così innamorati, così felici ed emozionati per tutto ciò che ci aspetta.

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