30. Helen

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Alle dieci di mattina arrivo già a Vancouver, essendo partita all'alba.

Quando arrivo a casa mamma e papà mi accolgono con gioia— non li vedevo da un bel po'. Parliamo di questo e quest'altro mentre facciamo una colazione un po' più abbondante del solito.

Quando cala un momento di silenzio mi viene in mente di chiedere a papà come mai mi hanno chiesto di venire così d'improvviso.

Lui e la mamma si guardano per un momento, esita e poi risponde: «Volevamo parlarti di una cosa, di presenza.»

Solo per questo? Non ci credo.

Chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo. Se mi hanno fatta venire fin qui deve essere importante. «Okay.»

Papà intreccia le dita delle mani e lancia un'ultima occhiata alla mamma, che annuisce, prima di iniziare a parlare. «Tesoro, non ci parli mai di ragazzi, hai conosciuto qualcuno in questi mesi?» mi chiede.

Oh dio, so già che la discussione sarà molto imbarazzante.

Alzo gli occhi al cielo e ridacchio. «Papà, perché me lo stai chiedendo? Mi avete fatta venire fin qui per questo?» dico, già innervosita.

Scuote la testa. «No, Ellie. La questione è molto più seria di così.» Quanto tempo che non mi chiamava Ellie... Cole lo faceva sempre.

Sospiro, devo rassegnarmi, e sono curiosa di capire cosa vogliono sapere. «Be', ne conosco di nuovi di continuo, ma sono solo amici o niente di serio.»

Papà e mamma si scambiano un'occhiata. Mi sento come se fossi ancora al liceo, è assurdo... «Sicura?»

Annuisco convinta. Per un momento ho pensato a Harry, ma poi ho ricordato che non c'è niente di serio tra noi.

«Allora perché hai incontrato la madre di un certo Davis?» papà mi chiede, con un tono di accusa.

Come diavolo fa a saperlo?

«Papà, che significa? È solo un ragazzo che suona la chitarra con me e Jade, chi credi che—»

«Conosco sua madre. L'altra sera mi ha telefonato, mi ha detto che sei stata da lei. È vero?» mi guarda intensamente negli occhi.

Se c'è un problema che ho con mio padre è che non riesco a mentirgli. Sospiro, rassegnata. «Sì... e quindi?»

«Ti vedi con suo figlio?» Questa è la domanda che non volevo sentire.

Ci metto troppo tempo a rispondere e da questo papà intuisce che il mio "no" è una bugia.

«Helen, devi essere sincera con noi. Se te ne sto parlando è per il tuo bene.» Solita frase da genitori.

Sono frustrata e infastidita da questa discussione. «Solo qualche volta, basta.» È la verità più o meno. «È stato solo divertimento, non c'è stato niente tra noi.» A dire questo mi fa male il cuore, perché anche se non c'è niente di serio qualcosa c'è stato. Lo so io e lo sa lui.

«Sua madre era innamorata degli sguardi che vi siete lanciati ed era felice perché suo figlio Harry le ha fatto conoscere una ragazza per la prima volta... per essere arrivata al punto da telefonarmi avrà dovuto notare qualcosa di evidente.»

Oddio... «Perché avrebbe dovuto chiamarti per dirti questo? Quant'è che non la sentivi?»

Papà lancia un'occhiata alla mamma. «Anni, tesoro. Il mio numero l'avrà trovato facilmente visto che sono uno dei migliori avvocati di qua.» Allunga le mani e prende le mie. «Questo è per farti capire che non è normale. Ci sono problemi seri in quella famiglia. Suo padre era... violento e possessivo a tal punto da aver quasi—»

«Lo so» lo interrompo con voce tremolante.

Si acciglia. «Lo sai? Come fai a saperlo?»

Sento le lacrime salirmi agli occhi. «Me lo ha raccontato Harry.» Al solo pensiero di lui mentre ricordava quei momenti terribili e di lui che scoppiava a piangere tra le mie braccia... Ed ecco che ho iniziato a singhiozzare e piangere a dirotto.

La mamma si alza immediatamente dalla sedia e mi abbraccia. «Vieni qui...» Mi accarezza la schiena.

«Vedi? È per questo che devi stargli lontano» dice papà. «Harry potrebbe essere esattamente come suo padre, e tu ti stai fidando di lui, Helen.»

Cosa? È andato fuori di testa?

Mi stacco dalla mamma e mi alzo. «Papà, non sai quello che dici, nemmeno lo conosci!» sbotto.

«Perché, tu sì, vero?»

«Di sicuro meglio di te!» Prendo un respiro per calmarmi un attimo.

«Lo conosco da quando è successa quella storia. Sono l'avvocato di sua madre, Helen! Ricordo quando non voleva dire niente mentre Kate era in stato di shock!»

È pazzesco... «Era un bambino di soli 10 anni, cosa volevi che facesse? Raccontare quell'orrore davanti a degli avvocati? Per favore papà. Non ti rendi conto di quello che stai dicendo...» Faccio per salire le scale e andare in camera mia.

Mentre salgo sento mio padre dire: «Stagli lontano. Sei ingenua, Ellie, e te ne accorgerai.»

* * *

Chiudo la porta della mia camera alle mie spalle con forza e mi butto subito sul letto.

È folle come tutto sembra mettersi contro di me.

Però è giusto. Ho bisogno di stargli lontano. La mia migliore amica darebbe di matto se scoprisse quel poco che abbiamo fatto. E la mia famiglia? Non potrei tollerare che i miei genitori se la prendessero con me per uno come Harry. Non ne varrebbe semplicemente la pena.

Non so cosa sappia mio padre, ma è ovvio che per essere arrivato al punto da parlarmene e far nascere una discussione ha intuito che c'è qualcosa di serio.

Ma il punto è che non c'è, perché non può esserci. So che è solo un passatempo per lui, ha sempre fatto così con le ragazze. Ci divertiamo.

È solo che è strano. Prima di conoscerlo avrei potuto trovare un ragazzo diverso a ogni festa, ma adesso non ci riesco. Non vedo nessuno avvicinarsi e provarci con me, il che è insolito.

Questo mi spaventa. Ho paura che il motivo sia lui, che i miei occhi riescono a incrociare solo il blu dei suoi.

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