31. Harry

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Odio il modo in cui è andata la serata di ieri. Non il modo in cui abbiamo scopato, quello no, ma il modo in cui ci siamo lasciati davanti al suo condominio.

Stava andando tutto bene fin quando non si è svegliata e ha deciso di voler tornare a casa alle due di notte.

Che le è preso? Cosa le ha fatto cambiare idea?

Non lo so, ma ho bisogno di risposte da parte sua. Non può farmi passare alcune delle notti più belle e poi andarsene così.

Dovrebbe essere a Vancouver adesso, ma non sarò sereno fin quando non ne sono sicuro.

Decido di mandarle un messaggio, sperando che mi risponda: Helen, sei arrivata a Vancouver?

Inviato.

Il tempo passa: non ha ancora risposto. Nel frattempo sono stato in palestra ad allenarmi, subito dopo ho preparato uno snack veloce e sano per ricaricare un po' le mie energie.

Sono le otto, i ragazzi sono rientrati a casa dall'allenamento con la squadra. Ceniamo mentre ci aggiorniamo a vicenda di come è andata la nostra giornata.

Nessuna risposta da Helen.

Le scrivo un altro messaggio: Ascolta, mi dispiace per come è andata ieri. Non capisco che ti è preso...

Guardo un episodio già visto di Peaky Blinders mentre aspetto in una risposta.

Niente.

Ma che cazzo le è successo? Perché non dovrebbe rispondermi? Mi odia, okay, però potrebbe anche dirmi di essere sana e salva.

Senza rifletterci troppo, clicco sul suo numero di telefono e la chiamo.

Squilla.

«Pronto?» dice una voce maschile sconosciuta dall'altra parte del telefono.

«E tu chi cazzo sei? Voglio parlare con Helen se me lo permetti.» Sono confuso... chi è questo tipo?

La sua voce è profonda e rauca, ma intuisco che sia più o meno un mio coetaneo. «È in bagno. Tu chi sei?» mi chiede, con tono sospettoso.

Sbuffo. «Fammi parlare con lei.»

«Ti ho già detto che—» Viene interrotto.

Quando la voce dolce di Helen arriva alle mie orecchie mi sento sollevato. «Harry?»

Mi schiarisco la voce. «Ehi, ti ho scritto. Sei a Vancouver?»

«Sì, perché?»

«Volevo essere sicuro che fossi arrivata sana e salva, tutto qui.»

Mentre parlo è distratta. Ridacchia alle parole di quell'imbecille.

Poi lo sento dire «Oh piccola, sei così sexy» e impazzisco.

«Con chi sei?» sbotto.

Ride. «Con un amico. Ti dà fastidio?» biascica. Merda, è ubriaca.

Mi alzo subito dal letto e cerco dei vestiti. «Dimmi cosa e quanto hai bevuto» esigo.

«Mhm...» emette un lamento. «Non lo so, ma ho bevuto tanto, sì» dice sempre ridacchiando.

Mi infilo le scarpe e scendo le scale in tutta fretta. «Dammi l'indirizzo di dove sei ora.»

Non pensa lucidamente, quindi me ne dà uno. Speriamo sia quello giusto. Chiudo la telefonata senza nemmeno dirle ciao.

«Ehi, ehi,» dice Evan quando mi vede di fretta «dove vai?» chiede curioso.

Prendo le chiavi della macchina e di casa. «A recuperare una cosa, urgente.» Ho sparato una cazzata, ma sto andando a recuperare davvero una cosa, anzi, una ragazza.

Non riescono a farmi ulteriori domande perché in due secondi sono già uscito di casa.

Salgo in macchina e appena esco dal parcheggio spingo il piede sul pedale d'accelerazione. Ci vogliono due ore per arrivare a Vancouver, sarò lì per le undici e mezza.

Non ci sono mai andato ma la mia macchina è ben attrezzata di navigatore, non dovrei avere problemi.

Prendo l'autostrada, e i rumori delle auto che sfrecciano mi ipnotizzano. Sorpasso più che posso e raggiungo la velocità massima, senza però andare oltre.

Chi era quel ragazzo al telefono? E se volesse farle del male mentre è ubriaca? E se fosse il suo ragazzo di Vancouver senza avermi detto niente?

Oh merda, Harry, concentrati.

Helen forse non ha capito che anche se mi odia, ci urliamo in faccia a volte, lei è mia, cazzo. E se lo vuole io sono suo, non me ne fotte un cazzo degli altri.

Da quella prima volta in cui ci siamo baciati a casa mia credevo che non sarebbe stato niente di speciale. Insomma... le persone si baciano di continuo senza sentire niente.

Ho baciato e scopato con un sacco di ragazze solo per divertimento, senza sentire niente. Ma ogni volta che mi baciava lei sentivo quella cosa che chiamano... farfalle nello stomaco? Io stesso sono rimasto sorpreso quando me ne sono reso conto la prima volta. E amo quando finge di non volermi, anche se poi è evidente il contrario.

È come se non riuscissi a passarci sopra. Questa ragazza mi sta facendo impazzire, sta entrando in ogni mia cellula come un parassita, l'unica cosa è che non voglio farla andare via.

Helen è come una dipendenza: ogni volta che mi offre la minima parte di lei mi sento meglio e ne voglio sempre di più, anche se tutti mi dicono che dovrei smetterla.

Quella prima volta che c'è stata al primo anno è stato normale. Era una ragazza semplice e carina, ci siamo ritrovati insieme e siamo finiti a letto. Ma quando la mattina non era più con me non mi sono tormentato i nervi per capire che fine avesse fatto o perché se ne fosse andata. L'ho superata.

Adesso è bellissima, intelligente, conosce il suo valore, sa quello che vuole dalla vita, è una donna. Non c'è niente di più attraente di tutto questo.

La sua mente mi intriga, ci sono un miliardo di cose che vorrei sapere su di lei, ma so che se continuo a comportarmi da stronzo non mi permetterà mai di conoscerla a fondo.

Il problema è che lei vorrà lo stesso in cambio, è solo che non voglio che lei mi conosca troppo bene. Mi odia già e non voglio che lo faccia ancora di più.

Vorrei che non fosse tutto così complicato. Sembra che il mondo sia tutto contro di noi, che siamo soli a combattere qui.

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