12. Mi devi un favore, ricordi?

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Billie

Il giorno dopo uscii da lavoro alle quindici e l'appuntamento con Kim era alle sedici. Mangiai al volo un muffin e arrivai con la bici davanti al centro di Kim. Puntuale, suonai il citofono e la receptionist mi aprì, raggiante come sempre. Mi avviai in sala d'attesa e aspettai che Kim uscisse dalla porta dello studio e mi venisse a chiamare. Una volta entrata nel suo studio mi abbracciò, poi ci posizionammo sulle apposite poltrone e Carla si sdraiò di fianco a me.
Parlammo del più e del meno per un'ora e mezza, ma Eco non la nominai neppure. Le spiegai di Jack, del nuovo lavoro e del fatto che non lavorare mi faceva sentire inutile, ma allo stesso tempo non mi piaceva affatto lavorare con lui. Le chiesi di Berlino e lei disse che ne rimase affascinata. Parlammo ancora della mia strana sensazione che mi pervadeva ogni giorno. Mi chiese se fosse migliorata, ma non era così. Solo quando mi trovavo a meno di un metro da Eco riuscivo a sentirmi reale e non in una simulazione. Ma non volevo parlarle di lei. Non so perché, ma anche questa sensazione mi spaventava. Odiavo non esistere, ma esistere troppo mi terrorizzava. E non capivo il perché poi mi importasse così tanto della mia vicina di casa. Sapevo solo che quando pensavo a lei tutto sembrava esistere davvero.

Magari è solo bella, tutto qui. È una bella ragazza infatti, davvero molto bella, e forse ne sono solo gelosa. Non ne sono attratta, magari confondo la gelosia con l'attrazione. Vero, Billie, che è così?
Pensai tornando a casa.

Ma forse la cosa migliore era proprio non pensarci. Forse, se avessi smesso di pensare ad Eco, avrei capito che di lei non me ne fregava granché. Anche perché lei non pensava a me come io pensavo a lei. Lei non pensava ai miei occhi come io pensavo ai suoi ogni giorno. Lei non si imbarazzava a parlare con me come facevo io. Lei non si faceva mille film mentali. Lei viveva la sua vita, come avrei dovuto fare anche io. Basta pensare ad Eco. Non sarebbe successo nulla con lei, era solo la bella vicina di casa popolare che non si sarebbe mai calcolata una diciassettenne imbranata e noiosa come me. Un cliché.
Ok Billie, ora vai in camera, ti ascolti un po' di musica e ti rilassi per i fatti tuoi, senza pensare a nessuno. Solo tu, te e te stessa. Dissi tra me e me aprendo con le chiavi la porta di casa. Feci un respiro profondo e convinta di essermi dimenticata per sempre di quella ragazza, entrai.

«Sono a casa!» esclamai poggiando le chiavi sulla mensola. Nessuno rispose, ma dal bagno sentii il suono di una canzone incomprensibile.
«Mamma!» la chiamai, ma ancora non ricevetti risposta.

Mi diressi lentamente in bagno e la musica si fece sempre più chiara: era Smells Like Teen Spring dei Nirvana. Allungai la mano alla maniglia della porta ma non feci in tempo ad aprirla che questa si spalancò di colpo verso l'interno, e la persona che mi ritrovai davanti era l'ultima che avrei voluto vedere in quell'istante.

«Fata! Cazzo, sei tu! Credevo fosse tua madre» disse Eco abbassando il volume della musica nello stereo.

«D- dov'è mia madre?» chiesi confusa e imbarazzata. Lei sorrise dando un morso ad un sandwich appoggiato sopra un piatto nel lavandino, con le mani macchiate di bianco.

«È dovuta scappare. L'hanno chiamata a lavoro e mi ha lasciata qui da sola, così mi sono fatta un panino. Guarda com'è venuto bene il bagno! Ho ricoperto la crepa con lo stucco e ho riverniciato le pareti, poi ho aggiustato la porta della doccia. Chissà come ha fatto a rompersi...» disse entusiasta indicandomi la crepa e le macchie ormai sparite.

«Wow, è davvero fantastico, ma come-»

«Ah e aspetta, aspetta!» disse tappandomi la bocca con un dito. «Tua madre mi ha anche detto che volevi apportare qualche modifica alla cameretta, così guarda cosa ho aggiunto...» continuò poi entusiasta prendendomi per le spalle e guidandomi verso camera mia. Mi lasciò sulla soglia e lei entrò dentro, dirigendosi verso l'interruttore della luce. Schiacciò un pulsante e subito la stanza divenne completamente azzurra. Rimasi a bocca aperta.

Girl ~Billie Eilish~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora