Billie
Arrivammo in un piccolo parco, lo stesso parco giochi che dieci anni prima aveva fatto incontrare per caso me e Zoe nella sabbiera. Alcuni bambini correvano, i genitori passeggiavano, altri portavano a spasso il cane. Ci dirigemmo verso il chiosco di ciambelle ed altre sfiziosità nella piazzetta, ed Eco prese un frullato per me ed uno per lei, due ciambelle per noi ed una per il fratellino. Nonostante ci fossero numerose panchine, decidemmo di mangiarle sedute a gambe incrociate sopra un muretto poco distante dai giochi. Le voci lontane dei bambini creavano un sottofondo piacevole e la luce dei lampioni illuminava il lato sinistro del suo viso. La luna, poi, assomigliava al sorriso dello Stregatto. E tutto questo era lei.
«Grazie per il frullato, ma non dovevi. Avrei dovuto pagare io, sono io che ti devo un favore» dissi bevendo un sorso.
«Il favore è stato uscire con me» affermò lei. «Sarebbe stata una serata orribile, questa, ma Luke è fuori con il suo ragazzo e gli altri miei amici sono ad una festa in una villa a Lower Slaughter, quindi non avevo altre scuse per evitarla se non uscire con te.»
«Ah» dissi leggermente offesa. «E perché non sei andata anche tu alla festa?»
«Non avevo voglia, ti dico la verità. Preferisco di gran lunga bere un frullato insieme ad una bella ragazza con i capelli argentati, che mette solo tute e scarpe da ginnastica, odia e dico ripudia i vestiti di seta e le borse, non è mai andata a scuola, ha attacchi d'asma, problemi di pressione bassa e che stavo per investire con l'auto, piuttosto che andare ad una stupida festa» disse sorridendo tenendo il conto con le dita.
Ha detto che sono bella?
Sorrisi imbarazzata e guardai altrove.«A proposito... non volevo darti della barbona, quella sera» dissi poi ridendo.
«Però lo hai fatto, signorina O' Connell!» esclamò ridendo pure lei.
«È mia madre che dice così, giuro! Non mi permetterei mai di offendere nessuno e io amo vestirmi con le tute! Guarda, ho proprio una tuta adesso!» mi giustificai ridendo nonostante quello che stessi dicendo fosse la pura verità. Eco mi guardò divertita.
«Va bene, ti credo»
«Non ti giudicherei mai, sono l'ultima persona che può farlo. E tu staresti bene anche col vestito più brutto nell'universo» affermai ridendo, senza pensarci. Lei cessò di ridere, però non smise di sorridere.
«Anche tu staresti bene con tutto» disse.
Alzai gli occhi al cielo. Non era vero. «Perché quella faccia?»«Perché se mettessi una minigonna, ad esempio, mi starebbe male» pronunciai.
«Chi ti ha detto questa stronzata?»
«Io. È vero, non sono molto alta e non ho quelle gambe snelle delle modelle, come hai tu.»
Lei sospirò.«Io invece credo che saresti molto figa con una minigonna» disse, e il mio cuore accelerò. «Appena mi hai aperto la porta con quel vestito credevo che fossi una di quelle ragazze snob, all'inizio. Una di quelle a cui non va mai bene nulla» pronunciò.
«Be' ti sei sbagliata e di grosso. Faccio anche volontariato, in verità» risposi.
«Ah, non lo sapevo» disse sorridendo. «Sei una brava ragazza, allora.»
«Lo sono, anche se non lo sembro. Chi ha i capelli colorati di solito si droga o è un delinquente, secondo il ragionamento del compagno di mia madre» dissi. Lei rise.
«A me piacciono i drogati e i delinquenti.»
Sorrisi sperando che in qualche modo continuasse il discorso, anche se non era affatto imbarazzante stare in silenzio con lei.
«Quando hai deciso di tingerli?» domandò poi sorseggiando il frullato.
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Girl ~Billie Eilish~
Fiksi PenggemarBillie è una ragazza di diciassette anni che ha sempre vissuto nell'ombra. Dopo la morte del padre, il fidanzamento della madre e la perdita delle sue due uniche migliori amiche, Billie non si sente parte di questo mondo e sfoga i suoi malesseri par...