30. Questo per farmi perdonare

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Due giorni dopo, arrivata in camera dal lavoro, mi buttai sul letto e mi misi le mani davanti agli occhi. Che giornataccia, pensai. Ero ancora profondamente incazzata con Eco per il suo comportamento irrispettoso nei miei confronti, ma da un lato capivo il suo punto di vista per quanto riguardava Jack. Non potevo abbandonare Nicolas ma al tempo stesso non potevo fare un torto del genere ad Eco.
"Per te valgo meno di zero, è questa la verità". Questa frase mi rimbombava in testa continuamente.
Entrò ad un tratto Mike, che mi svegliò dal mio assortimento nei miei pensieri.
«'Sta sera sarete soli te e Philipe. Io e Maggie ceniamo fuori, arrangiatevi con quel che c'è in frigo» disse col suo solito tono di voce basso e svogliato.
«Ok» risposi.
Fece per uscire dalla stanza ma poi rientrò. «Ah, Billie, la ragazza mi ha lasciato un pacco per te»
«Chi?» domandai. Subito pensai a Drew, e mi venne una fitta allo stomaco.
«La figlia dell'imbianchino» disse, e allora capii che si trattava di Eco.
«La nipote di Andrew, Eco, intenti dire»
«Seh» rispose come a suo solito, «È in cucina, sul tavolo»
«Quando è venuta?»
«Bah, che ne so. L'altro ieri, alle 14 forse».
Appena uscì mi fiondai in cucina, dove vidi Philipe che aveva in mano il cellulare, seduto al tavolo. Notai il pacchetto su una mensola e senza nemmeno salutarlo lo presi e tornai in camera quasi correndo. Chiusi la porta che sbatté e mi misi dalla scrivania ad aprire il pacco. Subito vidi un foglio di carta chiuso a metà. "Questo per farmi perdonare", vi era scritto nella prima facciata. Nella parte interna era disegnata a matita la Fata Turchina, però con le mie sembianze e i miei tratti somatici. Le mani mi tremarono. Sotto al biglietto c'era un diario, mezzo strappato, mal combinato e con qualche macchia di caffè. Il diario della terapia di Eco.

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