«Siediti» mi ordinò indicando uno sgabello piuttosto rovinato. Feci come aveva chiesto. Lui non mi guardò nemmeno e si sedette sulla sedia su cui si era stazionato precedentemente, allungando le gambe fino a toccare quasi i miei piedi. Fece per dire qualcosa, ma ad un tratto il telefono del negozio squillò.
«Un attimo, ragazzina» disse alzando la cornetta. Annuii. «Sam's Variety Store, chi parla?... Ah, sei tu piccola... Sì, il tuo pacco è arrivato ieri sera... lo vieni a ritirare oggi?... adesso?... Ok, a tra poco... ciao» finì attaccando la chiamata.
«Scusami, ragazzina. Vediamo, facciamo un resoconto... ti sei presentata senza preavviso interrompendo la mia lettura, hai dei capelli grigi molto discutibili, ti sei permessa di dirmi a che ora devo aprire il mio negozio e hai rotto il cazzo insistendo di voler entrare. Direi che mi devi spiegazioni.»«Immagino sia più interessante una rivista di calcio, piuttosto che una persona... no?» affermai, sempre cercando di sembrare convinta. «E te l'ho detto. Sono qui per il lavoro»
«Dipende, magari sei interessante anche tu,» disse rispondendo solo alla mia prima domanda «ma ne dubito fortemente»
Lo squadrai alzando un sopracciglio.
Lo odio già.«Mi presento: sono Jack e sono il proprietario di questo negozio. No, non sono Sam; Sam è il mio bisnonno (e sì, anche mio padre si chiama così) ma non lavora più qui da un bel po' di tempo, per cui non chiamarmi mai Sam. Sbagliano sempre tutti e questa cosa mi fa parecchio incazzare. Direi che non serve a niente sapere altro su di me» sospirò. «Sono fidanzato, quindi non ci provare con me, ti avverto» disse ghignando.
Ma chi ti vuole!? Solo una scema starebbe con te! Pensai alzando gli occhi al cielo.
«Sai, non sono bravo a fare le domande. Parlami di te, ragazzina» disse tutto d'un fiato mettendo le braccia incrociate dietro la testa.«Ok be'...» risposi presa alla sprovvista «vediamo, allora, mi chiamo Billie O'Connel, ho diciassette anni e abito a pochi...»
«No no aspetta, scusa se ti fermo già in partenza, ma come hai detto che ti chiami, ragazzina?» mi interruppe perplesso.
«Billie» ripetei confusa.
«Aspetta, ma quindi... Billie... sei tu? Cazzo, credo di aver parlato con tua madre qualche giorno fa ma non mi aspettavo arrivasse una ragazzina!» aggiunse poi dopo qualche secondo.
«In che senso non ti aspettavi che...? Ti- ti avrà pur detto che sono una ragazza, insomma sono sua figlia!»
«Ha telefonato al numero del negozio una signora e ha detto che sarebbe venuto un certo Billie non ricordo quando a chiedermi non ricordo cosa, ma non ricordo di aver sentito parlare di una ragazzina con i capelli grigi. Io ho risposto che per me andava bene ma in effetti non sapevo di che stesse parlando. Non ricordo» disse prendendo una patatina da un pacchetto poggiato sul bancone.
«Non ricordi niente?» feci io.
«Probabilmente ero fatto, non mi ricordo.»
«Gesù...» dissi tra me e me.
«Hey ragazzina, erano le cinque del pomeriggio. Non ricordo quasi nulla di quella conversazione, ho solo sentito "Billie" e pensavo tu fossi un maschio»
«Be', non è così.»
«Lo vedo» pronunciò ghignando guardandomi il seno. «C'è stato sicuramente un errore. Non voglio nessuno qui tra i piedi. Tanto meno una ragazzina.»
Ero già pronta per andarmene, delusa.
«Però ora che sei qui...» disse «vai avanti con la tua presentazione, Billie» finì accentuando appositamente il mio nome. Alzai gli occhi al cielo di nuovo. Continuai dopo qualche secondo, schiarendomi la voce.
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Girl ~Billie Eilish~
FanfikceBillie è una ragazza di diciassette anni che ha sempre vissuto nell'ombra. Dopo la morte del padre, il fidanzamento della madre e la perdita delle sue due uniche migliori amiche, non si sente parte di questo mondo e sfoga i suoi malesseri parlando i...