Dahlia's Pov
Quando mi svegliai il giorno dopo, sul letto della stanza degli ospiti a casa di Oliver, mi ritrovai con il corpo pieno di graffi. Graffi sulle gambe, sulle braccia, insomma in tutto il corpo. Mi succede in un determinato periodo del mese, quando magari ho dei pensieri nella testa, oppure, quando sono nervosa. È il modo che ha il mio subconscio per parlare con me, per dirmi che c'è qualcosa non va in me, ho pensato quando avevo sette anni e mi sono ritrovata dei graffi quando mi sono svegliata il giorno dopo. Da allora compaiono senza nemmeno che me ne accorga, è come se sprofondassi in un sonno profondo e non riuscissi più ad uscirne ritrovandomi l'indomani con dei tagli che bruciano sul mio corpo.Mi girai dall'altra parte del letto e mi passai una mano tra i miei capelli e aprì gli occhi sgranandoli, guardai le mie mani che erano sporche di farina, come il resto del mio corpo, ad eccezione dei punti in cui mi ero graffiata questa notte. Mi guardai intorno vedendo Oliver come se fosse un coma ellittico, anche lui pieno di farina e guardai il letto che anche in esso c'era della farina.
Presi il mio smartphone che trovai su uno dei due comodini messi dalle due parti del letto e sgranai gli occhi vedendo dieci chiamate perse da mia madre.
Mi ucciderà. Non li ho detto che dormivo da Oliver, non sapevo nemmeno io che ci saremmo addormentati alle tre del mattino dopo che nella cucina era esplosa un'altra guerra di farina. Deglutì pesantemente pensando a un piano per non sentire le sue urla. Anche se farò parlare Oliver non farà placcare la sua ira, nessuno può, soprattutto se Oliver mi ha aiutato a farla incazzare. Appoggiai bruscamente lo smartphone sul comodino e presi dalla mia borsa, che trovai in un lato della stanza, la trombetta e come di consueto la feci suonare all'orecchio di Oliver.
Non mi stuferò mai di vedere lo sguardo omicida che mi riserva.
"Dovresti smetterla di svegliarmi così" si stropicciò gli occhi con una mano, ma poco dopo si accorse che era pieno di farina in ogni dove e mi riservò uno sguardo confuso.
"Non lo so come ci siamo ritrovati qui" alzai le mani in segno di resa.
"Forse io avrei la risposta" alzò con una mano le due tazze di cioccolata, appoggiate sul pavimento, vicino al letto. Mi ricordai che ieri Oliver aveva così tanta voglia di cioccolata da non poter resistere l'indomani e io mi sono unita a lui.
"Troppo cioccolato ci fa male, dovremmo smetterla" dissi ottenendo una smorfia da parte sua.
"Dici sul serio?" corrugò la fronte.
"No. Non vivo senza cioccolato per più di due ore, e la stessa cosa vale per te" li puntai un dito contro.
"Abbiamo una dipendenza" si passò una tra i capelli scompigliandoli ancora di più.
"Almeno la nostra è sana" dissi senza ragionare.
"Più o meno" aggiunsi questa volta capendo ciò che avevo detto precedentemente.
"Dobbiamo ripulire tutto Oliver, se il letto è in queste condizioni non immagino la cucina" dissi tornando a parlare guardando il letto e le impronte dei nostri piedi scalzi andare verso la cucina fino ad arrivare fino al letto.
"Ancora cinque minuti" si girò dall'altra parte e sospirai. Mi morsi il labbro inferiore e mi misi le mani sopra i fianco pensando ad una soluzione.
Se Miss. Martel, torna e vede il macello che abbiamo combinato Oliver finirà come preparato per dolci, mentre sua madre lo assaggia sotto forma di biscotto al cioccolato.
"Tua madre non sta per arrivare?" corrugai la fronte e continuò a restare immobile.
"Fai come vuoi Oliver, ma non farò niente in tua difesa per aiutarti quando già madre tornerà e vorrà farti come il dessert che abbiamo mangiare ieri sera" lo vidi girarsi dall'altra parte e sgranare gli occhi, per poi alzarsi di scatto.
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SILENCE
ChickLit"Dahlia ti scava affondo penetrandoti con la sua semplicità e leggerezza"