Christian's Pov
Restai in silenzio pensando alle parole del professore, dovevo lavorare a un progetto con Dahlia, quella ragazza che l'altro giorno è entrata nella stanza della casa di Amelì e con la sua solita caoticità mi ha dato una scusa banale. La guardai, la divisa della scuola le donava, i suoi capelli corti e lisci, i suoi occhi erano grigi e spenti. Aveva pregato il professore di non farli fare il progetto con me, aveva chiesto addirittura di farglielo fare con Tony, lo stesso Tony che pochi giorni fa l'aveva insultata. Io non ero come Tony, non insultavo le ragazze solo perché non uscivano con me, non andavo in giro a prendere in giro le persone, avevo più cervello di lui."Dato che il nostro professore, ci ha dato questa maledetto progetto. Oggi verrò a casa tua, prima lo finiamo meglio sarà per entrambi" prese finalmente parola, vedendo che non avevo intenzione di dire niente.
"Hai deciso tutto tu, Miss. Martin" li sorrisi sfacciato e la vidi uccidermi con lo sguardo. Non li piaceva che la chiamassi così.
"Allora siamo d'accordo" la vidi annuire.
"C'è un particolare, oggi ho un'impegno quindi, a meno che tu non vuoi imbucarti nella mia stanza e rovistare tra le mie cose, dovrai venire con me" dissi in tono altezzoso.
"Cosa c'è di più importante di fare questo progetto?" inarcò un sopracciglio.
"Qualcosa che è più importante della immaginazione" li rinfacciai la discussione di poco fa.
"Se la smettessi di rinfacciarmi la nostra conversazione precedente. Primo, mi è venuta un'idea su che progetto fare, e secondo, mi farebbe comodo un passaggio, quindi, dato che ti sei gentilmente offerto di portarmi con te" non mi sorpresi che non si lamentasse.
Infondo era Dahlia Martin e lei era imprevedibile.
"Qual è questa idea?" domandai curioso.
"Non la puoi nemmeno immaginare Christian" mi sorrise in modo furbo prima di indietreggiare e voltarmi le spalle. Se ne andò senza rivolgermi nessun tipo di saluto, insomma le tipiche sparizioni che faceva sempre. Scossi la testa e mi diressi verso la mia classe, avrei avuto matematica, e mi venne quasi da ridere. La matematica era praticamente inutile facendo la scuola d'arte, anche la filosofia. È tutto inutile tranne l'arte. L'arte e la letteratura sono le due materie sopportabili in questa scuola.
Quando finalmente la giornata scolastica finì mi ritrovai a camminare verso la mia moto. Più mi avvicinavo più notavo una persona appoggiata su di essa con le braccia incrociate al petto mentre si guardava intorno con aria infastidita. Mi morsi il labbro inferiore cercando di trattenere una risata per la sua faccia.
"Ma bene, bene" cantinellai quando arrivai davanti a lei.
"A quale onore devo Dahlia Martin appoggiata alla mia moto?" quasi ridevo.
"Sei in ritardo" mi fulminò con lo sguardo.
"Tu non mi avevi detto che mi avresti aspettato qui" mi accigliai ricordandomi di cosa aveva detto precedentemente.
"Perché non avrei pensato che un'imbecille come te non avrebbe capito che l'avrei aspettato qui" rispose prontamente.
"Ti sei svegliata male oggi?" domandai non prestandole attenzione e prendendo il casco tra le mie mani.
"Oggi sono anche calma Christian" scossi la testa per la sua risposta, ma lasciai perdere l'argomento.
"Se pensi che andremmo a fare subito quel progetto te lo scordi. Ho bisogno di mangiare prima" la avvertì.
"E io avrei bisogno di una vacanza dalla stupidità umana, ma di certo non mi lamento" sembrò sarcastica, ma il suo tono non era per niente sarcastico.
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SILENCE
ChickLit"Dahlia ti scava affondo penetrandoti con la sua semplicità e leggerezza"