Capitolo 27

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Dahlia's Pov
Ci rotoleremo tutti nella fuliggine e sembreremo dei terranova!

Mi è sempre piaciuta come frase e i veri intenditori di cartoni capiranno che si tratta di una frase della carica dei 101. Picchiettai freneticamente le dita nella mia gamba mentre continuavo a guardare la tv.

Non sopportavo più il suo sguardo, mi irritava.

Mi sarei voluta volentieri voluta girare verso di lui e urlarli contro di smettere di fissarmi perché era inutile continuare a guardarmi perché qualunque cosa mi avrebbe detto non li avrei risposto ma restai immobile in silenzio.

Penso che il silenzio di una persona basti a far venire i sensi di colpa ad un'altra, ma a Christian Leblanc non importa se ha ferito una persona perché non si rende conto di averlo fatto.

"Continuerai ad ignorarmi ancora per molto?" domandò e restai in silenzio. Lo sentì alzarsi e venire verso di me mentre io continuavo ad avere lo sguardo puntato sul televisore di fronte.

Si fermò proprio dietro di me e si inchinò all'altezza del mio orecchio sussurrando: "è inutile che continui a ignorarmi sappiamo entrambi che prima o poi cederai" non li risposi e lo sentì sbuffare.

"C'è l'hai con me non è vero?" si posizionò di fronte a me impedendomi di continuare a guardare la tv. Allungai il collo e mi sporsi per guardare dove si poteva vedere, ma bruscamente mi tolse il telecomando dalle mani e spense la televisione.

Lo uccisi con lo sguardo e mi alzai non volendo stare vicino a lui. Quando stavo per compiere un passo lontano da lui Christian mi afferrò il polso portando il suo viso vicino al mio.

"Potresti cortesemente rispondermi? C'è l'hai con me?" ripeté la domanda e continuai a non risponderli. Lo vidi innervosirsi e mi morsi il labbro inferiore cercando di non scoppiare a ridere.

Amavo far innervosire le persone, ma ancora di più amavo far innervosire Christian Leblanc.

"Mi sto incazzando Dahlia" lo vidi innervosirsi ancora di più e alzai gli occhi al cielo.

Incazzati pure, non m'importa.

"Senti, quelle parole mi sono uscite per rabbia. Certo tu hai contribuito a farmi incazzare" spiegò.

Sta scaricando la colpa a me?

"Penso sia orribile quello che ti è successo" continuò con un sospiro.

"Insomma, nessuno si merita quello che posso solo immaginare che hai passato, ma devi ammetterlo Dahlia, quel giorno mi hai fatto proprio girare le palle" sembrava che stava parlando da solo.

Le palle che non hai, volevo dire, ma restai in silenzio.

"Che ti succede Miss. Martin? Non rispondi a una provocazione del genere? Non è da te" vide con li risposi e nel suo viso apparve un sorriso tutt'altro che rassicurante.

"Se non parli allora posso fare questo" mi accigliai non capendo cosa volesse fare ma quando avvicinò il suo viso al mio mettendo le mani sulla mia vita realizzai cosa stesse facendo.

"Non ci provare" dissi a denti stretti allontanandolo da me.

"Allora parli" sorrise e lo uccisi con lo sguardo.

"Ho finito di scrivere il discorso per il progetto d'arte" prese parola per primo subito dopo aver cambiato espressione.

"Okay" risposi solamente.

"Quando glielo diamo?" si passò una mano tra i capelli.

"È uguale. Ha detto di prenderci tutto il tempo per darglielo" lui annuì e restò in silenzio.

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