Capitolo 20

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Dahlia's Pov
È ufficiale. È arrivato il giorno che tutti aspettavano, tutti tranne io. Camminai per la stanza facendo avanti e indietro per almeno venti minuti mentre i miei due amici seduti sul mio letto continuavano a guardarmi.

"Sei bellissima. Non c'è bisogno di agitarsi" Amelì cercò di confortami, ma invano.

"E chi si agita" dissi mentre mi mordevo le dita dall'ansia.

"Allora perché cammini avanti e indietro per la stanza da ben venti minuti?" Oliver di fianco a lei inarcò un sopracciglio.

"Sto pensando se ceneremmo. Tu sai qualcosa Oliver? Perché sai, non posso rimanere senza cena" il mio amico alzò gli occhi al cielo per la mia domanda.

"Puoi stare senza mangiare per almeno due minuti?" domandò ma sapevo benissimo che sapesse già la risposta.

"Tu puoi stare senza parlare della tua preziosa moto per più di due minuti?" sbattei le palpebre velocemente e lui mi uccise con lo sguardo.

Tiè. Ben ti sta.

"Andrà bene ne sono sicura" Amelì cercò di confortarmi per l'ennesima volta nella serata, ma sempre inutilmente.

Non sono agitata per l'appuntamento, anzi, non sono agitata affatto. Solo, c'è un pensiero nella mia testa che non vuole andare via, ed è cosa accadrà dopo tutto questo. Erick è un bel ragazzo e mi ha sempre fatto ridere, ma parliamoci chiaro, io non provo attrazione verso di lui ed è una cosa che in una relazione è fondamentale.

Vidi Amelì alzarsi e venire verso di me con un sorriso smagliante sul volto. Si fermò di fronte a me e mi prese le mani stringendole tra le sue.

"Non so se è un buon momento per parlarne" parlò a bassa voce.

"Ma ho notato come Christian ti guarda e penso che li interessi" continuò facendomi corrugare la fronte.

"Christian Leblanc interessato a me? Amelì tu devi avere la febbre" quasi scoppiai a ridere.

"L'hai visto anche tu come ti guarda. E poi quando li ho detto che avevi un'appuntamento" i suoi diventarono improvvisamente più scuri.

"Cosa? Li hai parlato dell'appuntamento?" la guardai in malo modo.

"Era per vedere la sua reazione" scrollò le spalle.

"E sentiamo, qual è stata la sua reazione tanto attesa?" inarcai un sopracciglio.

"È uscito di casa senza dire niente. Te lo giuro Dahlia, non l'ho mai visto così" fissai i suoi occhi limpidi che improvvisamente erano diventati più freddi.

"Magari non voleva più sentire parlare di questa storia perché non li interessa nulla?" provai a proporre ma lei scosse la testa più volte.

"I suoi occhi erano pieni di rabbia e-" non riuscì a concludere la frase che il campanello di casa suonò interrompendo la nostra conversazione.

"Dimentica ciò che ti ho detto e goditi quest'uscita" scosse la testa e mi abbracciò quando poi si staccò vidi Oliver guardarmi con un sorriso.

"Sai già quello che devi fare non serve che te lo dica" borbottò.

"Non mi dai nemmeno un'abbraccio?" domandai con finta delusione.

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