Capitolo 55

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Christian's Pov
Era la solita giornata che passavo a fissare il vuoto e a sentire la voce di Juliette trapanarmi le orecchie. Si lamentava per tutto, mentre io non la ascoltavo neanche, annuivo a qualsiasi cosa dicesse. Ero troppo preso a pensarla, a pensare a Dahlia. Di come potesse stare, se avesse mangiato, se stesse bene, se nessuno li avesse fatto del male.

"Secondo te questi biscotti fanno ingrassare?" indicò il pacco di biscotti che aveva in mano, ma non le risposi.

Dahlia non me l'avrebbe mai chiesto, Dahlia era completamente diversa da Juliette, e io volevo una persona come Dahlia al mio fianco.

"Mi stai ascoltando Christian?" annuì alla sua domanda e a lei bastò questo per continuare a parlare.

Dahlia non avrebbe fatto neanche questo, Dahlia ti capiva in un solo sguardo. Capiva me in un solo sguardo, e io, e io ero completamente affascinato da come fosse fatta quella ragazza.

Il campanello interrompe il discorso di Juliette e lei mi guardò accigliata. Stamattina non eravamo andati a scuola, c'era un'assemblea e Juliette aveva ben pensato di venire a casa mia sul presto per avvisarmi che non ci fossero state lezioni. Mi alzai dal divano in cui eravamo seduti e svogliatamente andai ad aprire. Quando abbassai la maniglia della porta il mio cuore perse dei battiti nel ritrovarmi di fronte la persona che volevo tanto vedere da giorni. La cosa che mi sorprese di più e che indosso aveva un pigiama di flanella bianco, i suoi capelli erano scompigliati e sotto ai suoi occhi erano presenti delle occhiaie, segno che stamattina non si era truccata.

"So che non mi vuoi vedere, e ne hai tutto il diritto, ma ho bisogno di te" parlò per prima e restai in silenzio ad ascoltarla.

Non riuscì a rispondere che proprio in quel momento la voce di Juliette si fece spazio nell'aria, "Christian chi è alla porta?" mi morsi il labbro inferiore con forza.

"Nessuno" li risposi alzando leggermente la voce per farmi sentire.

"Cosa ci fai qui? Dov'è il tuo ragazzo?" dissi l'ultima parola con disgusto pensando che quella persona non sia io.

"Non è il mio ragazzo" scosse la testa più volte.

"È complicato" continuò.

"Christian cos-" non terminò la frase che arrivò di fianco a me per poi sorridere diabolica.

"Dahlia. Che bella sorpresa. Cosa possiamo fare per te?" Juliette strinse il mio braccio uccidendo la ragazza di fronte a noi.

"Tu potresti stare in silenzio" le rispose facendomi sorridere.

"Juliette vai dentro" le ordinai continuando a guardare Dahlia.

"Ma-" cercò di obbiettare, ma glielo impedì.

"Ho detto di andare dentro" lanciò un'ultima occhiataccia a Dahlia prima di voltarsi e allontanarsi da noi.

"Parla, non ho tanto tempo da perdere" mi rivolsi nuovamente alla ragazza di fronte a me.

"Hai ragione. Non si sa mai che la tua ragazza poi diventi gelosa" disse con tono acido.

"Questi non sono cose che ti riguardano" scossi la testa.

"Ho sbagliato a venire qui" la vidi sorridere amaramente mentre indietreggiava di qualche passo e potei notare solo ora che non indossava neanche le scarpe.

"Dove stai andando?" li chiesi quando la vidi girarsi di spalle.

"Ti lascio solo. Hai ragione e so ciò che pensi, c'è l'hai con me e ne hai il pieno diritto, ma sono venuta per parlarti e mi devi ascoltare. Me ne andrò quando avrò finito di dire tutto ciò che devi sapere" si impose incrociando le braccia al petto.

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