Christian's Pov
Quando fermai la moto e le braccia di Dahlia smisero di stringermi mi tolsi il casco passandomi una mano nei capelli, scompigliandoli ancora di più, puntando i miei occhi sulla ragazza che guardava l'edificio con una faccia allibita."Cosa ci facciamo qui?" domandò girandosi verso di me.
"Devo parlare con un mio amico di una cosa" restai vago rispondendo entrambi i caschi al loro posto.
"Io non entro in quel posto" disse con una smorfia sul volto.
"Non potrà accaderti niente. Ci sono io" parlai in tono rassicurante ma siccome lei è Dahlia Martin deve sempre rispondere in modo da offendere le persone non ci fu nulla di gentile nella sua risposta.
"E questo dovrebbe rassicurarmi?" la uccisi con lo sguardo e lei sbuffò.
"Ci sono entrata una volta. È già troppo" continuò e alzai gli occhi al cielo per quella che sarà l'ottocentesima volta nella giornata.
"Resterò qui è deciso" si piantò letteralmente sulla sella della moto e sbuffai.
Ma quanto poteva essere complita questa ragazza? Tanto, anzi, fin troppo.
"Se non vieni con me non lo avrai il gelato" la ricattai.
In alcune situazioni sembrava di avere a che fare con una bambina di cinque anni, mentre in altre sembrava che lei avesse il doppio dei suoi anni per come si comportava.
"E va bene" sbuffò.
"Ma se vedo un ragazzo figo me lo prendo" parlò in tono serio ma sapevo che stava scherzando.
Entrammo nel locale con ancora le proteste di Dahlia e li misi un braccio intorno alle facendola alzare gli occhi al cielo. Alcuni ragazzi mentre stavamo percorrendo il corridoio mi salutarono e ricambiai con un cenno del capo. Per fortuna non degnarono di uno sguardo la ragazza al mio fianco e continuammo a percorrere il corridoio fino ad arrivare alla porta dello spogliatoio.
Mi girai verso di lei che inarcò un sopracciglio, "rimani qui. Se ti si avvicina qualcuno dalli un calcio nelle palle"
"E se questo qualcuno mi piace?" la uccisi con lo sguardo e lei alzò le braccia in segno di resa.
"D'accordo amore mio, farò la brava ragazza e rimarrò qui e se qualcuno mi osa anche solo guardare urlo" scherzò e alzai gli occhi al cielo.
"Non sto scherzando Dahlia" mi guardò in modo minaccioso.
"Nemmeno io sto scherzando Christian" incrociai le braccia al petto.
"Rimani qui" dissi seriamente. La vidi appoggiarsi al muro e incrociare le braccia al petto.
"D'accordo, ma voglio un doppio gelato" mi puntò un dito contro.
"Va bene" acconsentì e lei esultò battendo le mani.
I suoi occhi sono belli quando si illuminano.
"Vai vai amore ci vediamo più tardi" borbottò in tono scherzoso quando mi ero girato per aprire la porta dello spogliatoio. Sul mio viso si formò uno stupido sorriso che vorrei tanto reprimere, ma non ci riuscì. Scossi la testa e aprì la porta richiudendola poco dopo alle mie spalle.
"Sappi che mi mancherai!" la sentì urlare e per poco non scoppiai a ridere.
Era tutta matta. E a me piaceva così.
"Christian" il mio amico abbozzò un sorriso quando alzò lo sguardo incrociando il mio.
"Ehy" lo salutai sedendomi su una delle panchine poste dentro la stanza.
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SILENCE
Literatura Kobieca"Dahlia ti scava affondo penetrandoti con la sua semplicità e leggerezza"