Capitolo 9

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Christian's Pov
La vidi andarsene dopo aver dato un pugno a Tony, e averlo fatto cadere per via del colpo. La seguì con lo sguardo fino a quando la vidi scomparire dalla mia vista, mi girai verso Tony, che grazie all'aiuto dei suoi amici si era rialzato e un ragazzo lo stava sorreggendo grazie al braccio intorno alle sue spalle, aveva un livido ben evidente nello zigomo, il punto in cui Dahlia lo aveva colpito.

Sorrisi sadicamente e quando fui abbastanza vicino lo richiamai, "ehy Tony!" i suoi occhi si puntarono su di me, ma non fece in tempo a dire niente che il mio pugno chiuso andò dritto sull'altro suo zigomo facendolo cadere per l'impatto.

"Mai insultare una donna davanti ai miei occhi" parlai sotto lo sguardo stupito di tutti i suoi amici.

Non credevano che l'avrei fatto.

Avevo visto tutta la scena sin dall'inizio, dai fogliettini di carta, fino ad arrivare alla scena in cui l'aveva insultata verbalmente. Devo ammetterlo, quando li è andata vicino e li ha tirato un pungo ho provato della soddisfazione. Forse più soddisfazione di lei per averli fatto pagare i sui insulti.

Non si rialzò per ritornarmi il colpo, restò steso a terra, dolorante e inerme grazie al mio colpo. Sullo sguardo dei suoi amici si celò della paura quando puntai lo sguardo su di loro.

Codardi.

"Dite che lei è una codarda, ma voi cosa siete? Avete paura che vi faccia fare la stessa fine che ho fatto fare a lui" indicai il ragazzo ancora disteso a terra.

"Non ci puoi parlare così" si fece avanti uno dei ragazzi con cui Tony parlava di più.

"Ah no?" avanzai verso di lui, lo vidi indietreggiare e deglutire pesantemente.

"Codardi" sussurrai, mi girai e vidi i loro sguardi impauriti, hanno paura che faccia la stessa cosa che ha fatto lei, che mi torni a girare per farli del male, ma non successe, camminai per la mia strada sentendo gli sguardi degli amici di Tony su di me, finché non sparì dalla loro vista.

Ha del coraggio devo ammetterlo, se non c'è l'avesse avuto sicuramente non avrebbe fatto cambiare i connotati a Tony, e devo dire che li serviva una bella lezione. Non è la prima volta che succede una scena simile, ma nessuna ragazza ha mai osato darli un pugno in faccia, e quando successe io difesi quelle ragazze, non colpendo Tony, ma parlandoli. Se succedesse la stessa cosa con Amelì penso che farei quello che ho fatto oggi, forse anche di più. Credo sia difficile essere donne, vorrei capire come ci si sente al giorno d'oggi, ma anche prima a esserlo, sicuramente non è piacevole per questo punto. Forse è più facile essere uomini che essere donne, oppure è il contrario? Scossi la testa e continuai camminare fino ad arrivare alla mia moto, presi il casco indossandolo e salì sul veicolo accendendolo e partendo in una direzione non precisa. Vagai in moto fin quando non mi venne un'idea su dove andare. Mi fermai e mi tolsi il casco guardando la grande scritta del bar di fronte a me, riposi il casco al suo posto e con riluttanza entrai. Mi guardai intorno e mi sedetti su un divanetto rosso posto in fondo, di fianco alla finestra, non alzai lo sguardo per tutto il tempo sentendo la sua voce da lontano, fin quando non si fermò di fianco a me alzai lo sguardo, ritrovandomi un volto prima con un sorriso cordiale, ma che poco dopo si trasformò in un volto serio e senza nessuna emozione. Incrociò le braccia al petto e continuò a guardarmi, i suoi occhi grigi mi guardavano con impertinenza, posò lo sguardo sui miei occhi azzurri, osservai i suoi occhi grigi, sembravano così spenti di colore in confronto ai miei occhi cristallini. Guardai la divisa che indossava, sembrava quasi uguale a quella della scuola, se non fosse per le scarpe, non indossava i tacchi, ma bensì delle scarpe comode su cui puoi camminare tranquillamente per ore senza che ti facciano male i piedi.

La vidi infine sospirare e prendere finalmente parola, "cosa ti porto?" la sua voce era opaca e indifferente.

"Prima l'educazione Miss. Martin, si deve salutare" la vidi sorridere e scuotere la testa divertita.

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