Capitolo 37

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Dahlia's Pov
Odio avere ansia. Lo odio davvero, l'ansia mi ha sempre portato a fare figure di merda, a balbettare ed avere il cuore a mille. Nel mio caso l'ansia arriva sempre nel momento meno aspettato, anche per delle sciocchezze e banalità. Muovevo avanti e indietro la mia gamba sinistra che era sopra l'altra in attesa che Sophia arrivasse per parlarmi di ciò che ha scoperto il padre su Diego. L'ansia aveva ben pensato di invadere il mio corpo iniziando prima a farmi pensare tutto ciò che può essere inimmaginabile per qualunque persona, per poi passare a farmi battere il cuore a mille.

Devo stare calma. Quando mai ti sei fatta prendere dall'ansia Dahlia? Praticamente sempre, ma ero troppo concentrata per non farlo capire per accorgermene.

Ero seduta sopra una sedia in un'aula ormai inutilizzata della mia scuola. Avevo chiesto di vedere Sophia qui dopo le lezioni perché non ci viene mai nessuno e potevamo essere libere di parlare normalmente.

La cosa più complicata è stata dire a Christian di aspettarmi al di fuori della scuola e dopo le sue mille domande a cui ho dovuto rispondere c'ero riuscita minacciandolo come al mio solito. Infatti in questo momento mi starà aspettando appoggiando alla sua moto mentre parla con Tony, che a proposito di lui, è rimasto molto sorpreso quando ci ha visti arrivare insieme e credo che li stesse per venire un collasso quando Christian ha unito le nostre mani.

Forse la reazione che mi ha fatto più ridere sono stati tutti gli altri studenti, stavano per collassare quando hanno visto la scena.

Christian con mia grande sorpresa mi era venuto a prendere suonando il campanello buttandomi giù dal letto mezz'ora prima della mia sveglia. Li avevo imprecato contro quando avevo aperto la porta di avermi svegliato e lui senza che glielo permettessi entrò nella mia casa. Si era lamentato per tutto il tempo, quando ero nella mia stanza per cambiarmi, di quanto fossimo lenta nel fare le cose. Una volta che fui pronta uscimmo di casa e con mia grande sorpresa non mi portò a scuola, ma da William per fare colazione.

Lo ammetto. Non mi sarei mai aspettata che venisse a prendermi, e soprattutto che mi portasse a fare colazione da William.

Ieri sera avevamo chiacchierato per molto tempo fino a quando non ci siamo accorti dell'orario e che stavano per arrivare i miei genitori. Un'altra discussione è sorta anche lì, lui insisteva di voler rimanere per salutare mia madre e io l'avevo minacciato un'altra volta dicendoli di usare Pig come arma d'attacco, lui era scoppiato a ridere e alla fine si era arreso lasciandomi un lungo bacio sulle labbra per poi andarsene con la sua auto.

Non mi aveva fatto il minimo accenno che venisse a prendermi l'indomani mattina, quindi avevo pensato che fosse stata una decisone dell'ultimo minuto.

Che dire poi di Amelì che ha visto la scena prima di tutti, lei direttamente moriva sul colpo. Quando ci siamo sedute sui nostri posti mi aveva detto che dopo li avrei dovuto raccontare tutto in ogni singolo dettaglio. Io avevo borbottato un va bene, ma sapevo benissimo che non avremmo parlato quella sera visto che sarei dovuta stare insieme a Christian. Invece ad Oliver non avevo ancora raccontato niente, non ne avevo avuto il tempo, ed avevo espressamente chiesto ad Amelì di non dirglielo perché l'avrei fatto io. Lei aveva annuito, ma io avevo seri dubbi che riuscisse a tenere qualcosa nascosto ad Oliver. Se con le persone normali quella ragazza sembra un pitubul con Oliver sembra un koala indifeso.

Mi alzai di scatto facendo strisciare la sedia a terra quando Sophia finalmente arrivò.

"Dahlia" mi venne incontro abbracciandomi.

"Ho sentito ciò che è successo. Tu e Christian Leblanc" sorrise in modo malizioso e sbuffai.

"Non inizierai anche tu con questa storia" alzai gli occhi al cielo.

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