Capitolo 30

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Christian's Pov
Era mattina ed era una giornata strana. Forse perché mi risvegliai con un mal di testa incredibile o forse perché il cielo prometteva pioggia o solo perché il giorno prima avevo baciato Dahlia Martin.

Baciava da Dio, questo dovevo ammetterlo. Baciava talmente bene che ero quasi invidioso di non averla baciata tutte volte che ne avevo avuto l'occasione.

Mugugnai qualcosa di incomprensibile e mi girai dall'altra parte del letto. Non c'erano i raggi del sole che mi svegliavano ogni mattina, c'erano solo delle nubi grigie. Erano grigie quanto il mio umore quella mattina. Come mi era saltato in mente di dirmi che non potevamo stare insieme? Una parte era vero. La nostra storia sarebbe finita prima di essere iniziata per colpa dei nostri litigi, ma almeno potevamo provarci.

Ripensai al nostro bacio e mi toccai le labbra sorridendo leggermente. Tutti i ragazzi della nostra scuola vorrebbero uscire con lei, non sapete quante volte li ho sentito parlare di lei facendole degli apprezzamenti che se ci ripenso mi sale la rabbia. Ma Dahlia è anche conosciuta per il suo carattere turbolento che ha, per cambiare opinione ogni due per tre, per dire le cose in faccia senza pensarci due volte e nell'essere furba, talmente furba che se li fai un torto il giorno dopo ti ritrovi a rimpiangere di averli messo i piedi in testa fino a quando non morirai.

E forse è proprio questo di lei che affascina, ha del carattere, o come si direbbe in gergo, ha più palle di ogni ragazzo che conosco, forse anche più di me. E se io avessi avuto le palle le avrei detto ciò che pensavo in quel momento come lei ha fatto con me. Avrei dovuto chiarire la situazione. Sarei dovuto andare da lei e confessarle la mia cotta per lei come avevo fatto da piccolo? No signore, non sono pronto per l'ennesimo rifiuto.

Anche se lei mi aveva fatto intendere che voleva stare con me per la prima parte della conversazione, poi, quando le ho detto che sarebbe stato da folli stare insieme mi ha dato ragione. E io non so perché l'abbia fatto, forse non voleva farmi capire che le piacevo oppure è perché non li piaccio affatto?

Erano troppe domande e troppe poche risposte se non nessuna.

Sbuffai e recuperai il mio smartphone che era sopra il comodino vedendo dieci chiamate perse da Jacob, un mio amico che conosco fin da piccolo.

Che giorno è oggi?

Guardai il mio smartphone controllando che data fosse stata e mi accorsi che era il 15 novembre nonché il compleanno di Dahlia. Ciò significava che l'avrei dovuta incontrare a casa di Amelì stasera. Me la immaginavo già con il suo vestito e i suoi tacchi bella più che mai mentre mi minacciava a morte e mi insultava dandomi dell'idiota. Mentre io non ero minimante pronto a vederla circondata da ragazzi che le girano intorno.

Potete segnare questa data sul calendario perché sì, Christian Leblanc è fottuttamente geloso di Dahlia Martin.

È sempre stato così fin da quando io ricordo. Ero geloso non solo nel fatto che tutti volessero stare insieme a lei, ma proprio della sua vita e dei suoi modi di fare e di come vive la vita senza porsi nessun problema. Mentre io pensavo e penso tutt'ora ancora troppo prima di agire. Non sapete quanto ho pensato e ho ripensato di baciarla e di toccare le sue labbra anche solo per un momento. Penso sempre troppo prima di agire, tranne quando parlo, quando parlo soprattutto quando sono arrabbiato, non penso a nulla, vengo accecato dalla rabbia che provo in quel momento non penso a chi ho davanti e a come potrei ferirlo. Ed è successo questo con Dahlia, la rabbia mi ha offuscato e non ho più ragionato. Non volevo ferirla, è l'ultima cosa che vorrei al mondo ma quando c'entra lei nel discorso non ragiono più.

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