Si ricomincia [cap 60]

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-Cos'hai detto? - Summer si alza e si mette di fronte a Glomex.

Louis? Summer? Glomex?

Chi è lei?

Sono confusa.

Non so come siano messe le cose tra Louis e Summer, ma so che la faccenda tra loro stava diventando interessante.

- Cosa cos' ho detto? - Glomex la guarda sorridendo e capisco che c'è qualcosa sotto.

-Adesso, hai appena detto "da quando stiamo insieme"-

-Si lo so - la interrompe e Summer stringe gli occhi.

-Tu non stai insieme Louis -

-E chi me lo impedisce? -

Quella è uguale a Louis. Stesso sorrisetto, stessa faccia sfacciata, stessa tranquillità.

Summer comincia a sorridere anche lei prima di uscire dalla stanza.

Summer, dove vai? Non puoi lasciarmi quì con questa.

-Carlyyy - mi chiama Summer come leggendomi nel pensiero e corro per raggiungerla.

-Non volevi restare da sola con lei, vero? - mi chiede e l'unica cosa che faccio è sorridere, prima di entrare nella stanza di Louis e Niall.

Niall ci passa davanti correndo.

-Niall! -

-Oh, ciao, scusami ora devo andare. Louis è dal preside -

SUMMER'S POV

Siamo tornati da neanche 1 ora è lui è già nell'ufficio del preside.

Seguo Niall finché non ci troviamo Louis davanti che sbraita contro il preside.

Posso ridere?

-Cosa ne devo sapere io? Scusami, però stavolta, anzi tutte le volte, non puoi accusare nessuno di aver fatto nulla. Sono quì da 20 minuti! - la voce di Louis è così adorabile quando la alza.

Okay, no.

-Che succede? - chiede Niall.

-Questo tizio mi sta accusando di cose che non ho fatto! -

-questo tizio - ripeto e ridacchio, ma vedo Louis sorridere.

-Louis, basta. Tornatene nella tua stanza -

-Oh, beh, pur di ammettere che hai torto, fai finta di nulla -

-Tomlinson, esci subito o ti sospendo di nuovo -

-Tanto. L'hai. Già. Fatto - adoro il modo in cui marca le parole.

Il preside se ne va e Louis viene verso di me.

- Ci spiegheresti quello che è successo? -

-Ha detto che ho spiaccicato un uovo sul sedile del pullman -

-E tu l'hai fatto? -

-Ovvio che si - ecco, ora lo riconosco.

Niall alza gli occhi al cielo e torna in stanza.

-Noi non possiamo farci vedere insieme - i suoi occhi fissano i miei e sorride.

Io annuisco e lo prendo per un braccio.

****

LOUIS' POV

Questo stanzino lo possiamo fare santo.

Sarà la decima volta che veniamo quì.

E nonostante quello che è successo la scorsa volta, mi sento comunque disponibile ad andarci ancora, pur di stare con Summer.

È sdraiata a pancia in giù di fronte a me e devo dire di avere una buona prospettiva.

-Smettila -

-Di fare cosa? - so benissimo che odia il mio sorrisetto da mongolo ed è per questo che continuo a farlo.

-Di fissarmi le tette -

-Io? Ma dai, non me ne ero nemmeno accorto -

Sorride e si alza in piedi cercando qualcosa nella stanza.

Appena prende in mano uno straccetto lo lancia per terra.

Poi un altro.

E degli altri fino a formare una montagnetta.

Poi ci si siede sopra.

-Per terra è freddo -

Annuisco ridendo.

La prendo per i piedi e la faccio scendere da quella specie di seggiolino, portandola tra le mie gambe.

-Ehi! -

-Ti riscaldo io -

Spazio autrice: Louis versione stufino personale

Prende le mie mani e le appoggia sulle sue guance.

- No. Sei freddo pure tu -

Già.

Senza muovere le mani avvicino il suo viso al mio e pochi secondi dopo i nostri bacini sono attaccati l'uno con l'altro.

Le sue mani vanno sulle mie guance nello stesso istante in cui io tolgo le mie e le appoggio alla sua vita.

Devo ricordarmi di chiederle se ha cambiato idea sull'essere la mia ragazza o no, ma non credo sia cambiata.

Comunque poco m'importa.

Non appena la sua bocca si allontana dalla mia sento i suoi piedi dietro di me, e li utilizzo come schienale.

-Posso parlarti? - Non me lo aveva mai chiesto così.

Ha sempre parlato senza aspettare una mia risposta.

-Proprio ora? - chiedo cominciando a baciarle il collo.

-Ahh va bene. Però lo faremo appena finiremo di fare quello che stiamo facendo -

-E se non dovessimo smettere? -

-Ti farei smettere -

-E se non ci riuscissi? -

-Ci riuscirò - amo la sua testardaggine.

È tale alla mia.

La faccio passare sotto di me per poi farla alzare.

Subito dopo le prendo i polsi in una mano e la spingo al muro.

Faccio passare la mia mano libera sul suo interno coscia e la sento rabbrividire sotto il mio tocco, prima di spingersi verso di me e far toccare le nostre fronti.

Dire di perdersi in degli occhi potrebbe essere preoccupante, ma in questo momento mi sento proprio così.

Sento che sarei disposto a fare tutto quello che vuole.

Sento la sua lingua pizzicarmi il naso, e per dispetto faccio muovere di più la mia mano, ancora in mezzo alle sue gambe.

-Louis... -

-Si, piccola? -

-Primo, non chiamarmi piccola, secondo, mi stai stritolando i polsi -

Ridacchio mentre la lascio allontanarsi da me.

I suoi occhi vagano per la stanza mentre riprende fiato, e si soffermano sui miei pantaloni.

Distoglie subito lo sguardo e io sorrido, avvicinandomi a lei ancora col respiro affannato.

Le prendo la mano e la appoggio alla mia cintura dei pantaloni, dandole il permesso di toglierli.

Ci mette solo qualche secondo a farmeli scendere fino alle caviglie, e la vedo sorridere.

-Interrompo qualcosa? -

SUMMER'S POV

Tra oltre 2000 persone al college proprio quell' essere doveva entrare in uno stanzino abbandonato in quel momento?

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