SUMMER'S POV
Ottimo. Costretta a passare la notte a scuola con Louis. Ottimo.
-Allora Summer... Cosa vuoi fare?- Mi chiede facendo mi accigliare.
- In questo momento ti vorrei strangolare, che dici, posso? -
Louis ride e mi prende per un braccio.
-Dove andiamo? -
-Non hai fame? Avere una scuola vuota a disposizione può essere divertente -
Alzo gli occhi al cielo ma lo seguo fino alla mensa.
Mi fermo davanti a un tavolo e lo vedo andare dietro al balcone imitando la cuoca. Oggi non abbiamo avuto pranzo e quindi non c' è nulla di pronto.
Riusciamo comunque a trovare dei panini già incantati e ci sediamo in uno dei tavoli.
-Sei già stato chiuso a scuola vero? - L' ho visto muoversi come avesse anni di esperienza.
-Si, qualche volta -
- Posso immaginare -
-Allora... Che vuoi fare?-
-So che me ne pentirò ma.. Decidi tu. Sono nelle tue mani-
Un ghigno appare Silla sua faccia. Ecco me ne sono già pentita.
-Sai andare sullo skate?- Mi chiude a scuola e poi mi viene a chiedere se so andare sullo skate. No, ma che razza di problemi ha questo qua?
- Ho paura a risponderti-
- Non importa. Tanto decido io comunque- Si alza e mi prende per in braccio mentre lo seguo fuori dalla mensa fino a un armadietto.
Lo apre e tira fuori uno slateboard.
- Tu ti metti uno skate nell' armadietto?-
-Non è mio. È di un mo amico-
Si sposta subito verso un altro armadietto. Lo apre e tira fuori un altro skate.
-Anche questo è di un tuo amico?-
-Si-
-Chi sono questi tuo amico che si portano uno skate a scuola? Quello con cui sei già stato chiuso qui dentro?-
-Già. Hai idea di quanto sia liscio questo pavimento? È ottimo!- Dice e mi passa uno skate. Ci so andare, o meglio, l' anno scorso ci sapevo andare. Spero di non aver perso la mai manualità.
-Facciamo chi arriva prima in fondo?- Mi chiede dopo avermi portato alla fine del corridoio.
-Ti stai comportando da bambino-
Ignora il mio commento e inizia a contare. Quanto arriva al 3 partiamo. Non importa quanto possa sembrare infantile, con lui è diverso.
A circa metà corridoio lo vedo rallentare dietro di me. Quando arrivò alla fine del corridoio mi giro e non lo trovo più.
Inizio a guardarmi intorno, senza concludere nulla, così ritorno un po' indietro.
Nell' esatto momento in cui muovo il primo passo sento una spinta di Louis venire da destra e buttarmi a terra.
-Ma che cazzo fai?!- Forse dovrei essere arrabbiata con lui o qualsiasi altra cosa simile per avermi spinto in quel modo, ma vedendolo steso a terra di fianco a me con un sorriso sulle labbra non ce la faccio.
Mentre cerco di rialzarsi lui mi mette un braccio sulla spalla e mi ributta giù.
-Qual è il tuo problema?- Mi chiede.
Non riesco a non ridere davanti all' ironia della cosa.
-Sono io che te lo dovrei chiedere-
-Sei al mo comando, e ti dico che non hai il diritto di fare domande-
Mi portò le mani alla faccia e non dico nulla. Se ci provo so già che sarà battaglia persa.
Lo sento alzarsi e allontanarsi.
Quando tolgo le mani dalla faccia non lo vedo.
Mi siedo appoggiata al muro e aspetto che ritorni.
Quando lo fa ha in mano una palla da calcio.
La cosa mi piace di più.
-Non mi interessa se non sai giocare, vieni-
-Sei patetico- Dici ridendo del suo tono severo.
-Come facciamo ad andare in giardino? È tutto chiuso..- Gli ricordo.
- Non so se lo sai, ma esiste una palestra- Mi metto di fianco per poterlo vedere sorridere. Adoro il suo sorriso.
Appena entriamo in palestra colgo la sua distrazione per tirargli via la palla e metterla sotto il mio piede.
Alzo un sopracciglio e lo vedo cercare di trattenere un sorriso mentre si avvicina per cercsre di togliermela.
Appena allunga il piede per prenderla mi giro e faccio saltare la palla sopra la sua gamba che striscia per terra. Non sapevo neanche che potessi fare certe cose.
Nonostante le mi mosse evitando di fargli prendere la palla, riesce comunque a averla sotto i piedi alcune volte.
Quando ormai ci fermiamo col fiatone ci sediamo in una panchina.
-Potresti fare di meglio- Dice prima di prendere un sorso dalla bottiglia d' acqua.
-Prego?-
-Mmm.. Si. Dovresti migliorare un po'-
-E tu chi sei?- Ribatto prendendogli la bottiglia di mano.
-Il capitano della squadra di calcio della scuola- Dice orgoglioso.
Se io avevo intenzione di giocare a calcio, Louis sarà il capitano della mia squadra? Nahh. Ci saranno una squadra femminile e una maschile.
- Le selezioni ci saranno la prossima settimana. Se sei stato il capitano della squadra l'anno scorso non significa che lo sarai anche quest' anno- Lo smaschero con un sorrisino e finisce di vantarsi.
-Tu invece? Che sport farai?-
-Calcio-
-Sul serio? Non credo che dovresti. Sai come sono viste le ragazze che giocano a calcio-
-No. Non lo so- dico sarcasticamente.
Mi ignora e continua -E non c'è una squadra di calcio femminile-
-Farò le selezioni maschili-
-Cosa? Stai scherzando?-
-Che c'è? Hai paura che ti possa essere migliore di te? Infondo, ho tenuto testa al capitano della squadra di calcio maschile dell' anno scorso-
-No- risponde velocemente e riprende l' bottiglia d' acqua.
Inizio a sorridere e rischio di fargli sputare l' acqua per terra.
-to be continued-
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{ Fireproof }
FanfictionE da qua in poi si rompono i confini tra ciò che comprende le sottigliezze di una relazione e il quadro generale della vita di una sedicenne al suo primo anno di college. In questa età le ragazze non sono solo ossessionate dagli unicorni, come...