Capitolo 37.

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CARLY'S POV

Alla fine Louis è salito sul pullman da solo senza dire una parola.

Non parla neanche con Niall.

Summer è seduta vicino a me, mentre Niall e Louis sono dietro di noi.

-Ragazzi, voglio farvi un breve riassunto- Inizia il professore -Quando arriverete vi sarà assegnata una stanza, i vostri compagni saranno gli stessi della camera del college. Dopo che vi sarete sistemati in ogni stanza passerà un ragazzo o una ragazza, che vi farà da guida per la città. La sera vi farà solamente vedere delle cartine, potrete iniziare ad andare in giro con lui o lei da domani. Tra esattamente una settimana torneremo al college, e dovrete consegnare una tesina su Holmes Chapel, oltre a una presentazione orale. Qualche domanda? -

-Da che ora a che ora si può stare fuori? - chiede un ragazzo che non ho mai visto.

-Dalle 8 di mattina alle 7:30 di sera. Se avete qualche parente o amico maggiorenne che vive lì, potete farli venire da me e farli fare richiesta per lasciarvi dormire con loro. Ovviamente questo non influenzerà il compito assegnato. Nel caso non conosciate nessuno, dovrete passare tutta la notte nelle vostre camere, e tra le 8:30 di sera e le 7:30 di mattina non potrete andare nelle stanze dei vostri compagni-

-Come ci si organizza per mangiare? - Chiede Niall. Mi sembrava strano che non avesse ancora nominato il cibo.

-Ci saranno due sale per mangiare, altrimenti potete prendere il vostro pasto e portarlo in stanza. Vi è permesso pranzare fuori, ma non cenare. In ogni caso, la mattina, prima di uscire dovrete dire dove sarete a pranzo. La vostra guida sarà davanti alla vostra stanza all'ora che le chiederete voi, ma sempre tra le 8 e le 7:30. Altre domande? -

Nessuno fiata.

-Arriveremo alle 10:30. Niente musica senza cuffiette e non si mangia durante il tragitto.

Summer e Louis stanno aggeggiando al telefono, mentre io e Niall guardiamo fuori dal finestrino.

Non vedo l'ora di arrivare.

LOUIS' POV

Non voglio neanche arrivare.

Non volevo neanche partire, veramente.

Vorrei che il pullman prendesse una buca e si ribalrasse. Con noi dentro.

Conosco la gente di Holmes Chapel e conosco i suoi quartieri peggiori. E so anche che quelli sono quelli in cui Summer andrà.

Mio cugino abita lì, ma non ho intenzione di chiedere di dormire da lui.

Ogni volta che ci vado torno indietro con quattro succhiotti sul collo (fatti da ragazze) e un litro e mezzo di alcolici nello stomaco.

Io dico, ti sembra normale una casa come quella?

Per non parlare del suo migliore amico. È l'unico ragazzo a cui tengo le distanze per paura.

Mi ricordo il primo giorno in cui l'ho visto, è stato anni fa, mentre rientravo in casa di mio cugino la sera.

Camminavo per il vialetto di mio cugino fino ad arrivare alla porta. Sapevo benissimo che c'erano dei suoi amici. Era sabato e c'erano una marea di moto parcheggiate sul vialetto.
Schiacciai il citofono per farmi aprire, ma non fu lui ad aprirmi la porta.

-Che ci fai marmocchio? Ho finito le caramelle, perché non vai dal gelataio? - Iniziò a ridere e capii subito che era ubriaco. Puzzava di vodka e birra.

- Ehi Styles, lascialo entrare- Si intromise mio cugino mentre io entrai in casa e mi dicessi sulle scale verso la camera che mi era stata data. Non feci in tempo a fare due gradini che sentii una mano prendermi per il polso e subito dopo trascinarsi in cucina. Ci misi un po' a capire che era mio cugino. Aveva la mano sudata e sporca di non voglio neanche sapere cosa.

-Louis rilassati, è sabato. Ci si diverte sempre di sabato- mio cugino continuava a dire così tutte le volte in cui venivo. Ma immaginavo che il suo tipo di divertimento non corrispondesse al mio.

Mi sedetti in un angolo della cucina a guardare come i ragazzi si muovevano intorno a me.

Che cosa ci faceva un bambino di 11 anni in mezzo a drogati e alcolizzati?

Mi alzai di scatto sbattendo contro lo spigolo di un mobile dopo che un ragazzo mi spense una sigaretta su una caviglia. Quello iniziò a ridere ancora più forte, mentre la ferita che mi ero fatto sul collo iniziava a sanguinare.

Il ragazzo sorrise e si avvicinò a me, mentre io andai indietro, ma alla fine mi ritrovai contro il muro.

Girò la sigaretta ormai spenta tra le dita e la appoggiò alle narici del mio naso, per poi strisciata sul mio taglio.

Urali. Mi sentì stupido ma poco mi importava. Mi misi ad urlare finché il ragazzo non se ne andò.

-Louis, che succede? - Mio cugino si avvicinò a me e mi prese le mani. Per un momento pensai che lui non aveva bevuto o fumato, che il puzzo che gli usciva dalla bocca e gli occhi rossi erano solo nella mia mente.

Inizia a piangere sul petto di mio cugino, poi mi prese in braccio e mi porto in giardino.

-Con me ti divertirai di più - Sorrise, e in quel momento capii che aveva bevuto. Molto. E che non mi sarei divertito.

-Già, ti divertirai - intervenne il suo amico "Styles".

Mi alzai e iniziai a correre, non sapevo neanche dove, ma inizia a correre il più lontano da lui. E da mio cugino.

Styles mi raggiunse in poco tempo e mi prese su una spalla, mentre io mi dimenavo.

Si spinse in mezzo a qualche albero, dove poco dopo ci raggiunse mio cugino con una ragazza. Mi lasciò andare e mi disse di sedermi ai piedi di un albero, dove ci aveva pisciato lui, così mi disse. Lo feci, per quanto mi facesse schifo non potevo fare altro. Se mi mettevo a correre mi raggiungeva. E avevo paura.

Mio cugino teneva la mani strette attorno al petto della ragazza.

Styles osservò quest'ultima e si leccò l'indice, per poi passarlo sulla faccia della ragazza. La faccia disgustata della ragazza è una delle cose che ricordo bene. Mi promisi di non fare mai una cosa del genere da grande.

-Pronta, tesoro? - La ragazza cercava di muoversi in qualche modo, ma non ci riuscii.

Per terra c'era una specie di tovaglia grande, con delle macchie, rosse mi sembravano. Diedi la colpa al buio quando pensai che fossero macchie di sangue. Ma forse non era colpa del buio.

Mio cugino lasciò la ragazza, ma Styles la tirò per un polso e la fece avvicinare a lui.

-Ti divertirai, tranquillo- Mi disse mio cugino mentre raggiungeva Styles.

-Già, ti divertirai vedendomi sfottere questa ragazza- Quelle parole mi fece rabbrividire mentre loro due facevano stendere la ragazza a pancia in su sulla tovaglia.

Mio cugino si sedette di fianco alla testa della ragazza e la tenne ferma per i polsi, mentre Styles iniziò a spogliarla. Lo fece lentamente, per poi fare il resto a scatti, veloci e con forza.

Chiusi gli occhi, ma mio cugino iniziò a lanciarmi dei sassi dicendomi di guardare. Così feci. Iniziai a piangere proprio quando lo fece la ragazza. Io e lei piangevamo, mentre loro due ridevano.

Proprio mentre torturavano la ragazza, sentì uscire dalle labbra di mio cugino il nome "Harry".

E finalmente il ragazzo aveva un nome.

Harry Styles.

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