Capitolo 32

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LUCY'S POV

Non posso credere che sto per raccontare tutto a qualcuno. Perlopiù a Carly.

Ci ho parlato poco con lei e l'ho sempre fatto litigando.

Niall diciamo che lo sa. Abbastanza.

- Io sono confusa.. Evelin? - Carly si guarda intorno senza capire molto -Sei tu? Come.. Come hai.. -

-Sono io- la interrompo. Posso capire che non mi riconosce. Neanche io mi riconoscerei.

-Intanto non sono Evelin. Mi chiamo Lucy Jepsen- Inizio a raccontargli di quando sono venuta in questa scuola, della mia amicizia con Niall e di me e Louis. Anche di mio fratello e di quei tipi. Con Blake non entro nei dettagli. Non ho voglia di specificare nulla. Non lo vorrei neanche raccontare.

Quando ho detto tutto non mi stropiccio gli occhi che sento la braccia di Carly attorno alle mie spalle.

Ricambio l'abbraccio e dopo tanto tempo mi sento di nuovo come se fossi con un' amica.

-Io... Io non so.. Non sapevo nulla di tutto questo.. Mi dispiace..- Carly è sull' orlo delle lacrime.

-Tranquilla. Ero io quella antipatica-

Con la coda dell' occhio vedo Niall sorridere e non posso non fare lo stesso.

-E Summer?- Chiedo. Louis lo tralascio. Dopo quello è successo non sono ancora pronta per parlargli.

-E' a scuola per la notte. Con Louis- Dalla prima volta che ho visto Summer ho capito che provava qualcosa per Louis. Lo avevo capito e l' ho usato contro di lei per stuzzicarla.

SUMMER'S POV

-Louis! Basta!- Lo richiamo ancora una volta.

Ha capito che soffro il solletico e ora non mi lascia più in pace.

Ho gli occhi bendati da un foulard e le mani legate con lo scotch dietro la schiena.

Non so come gli vengano in mente queste cose ma non riesco a lamentarmi.

-Louis! - Mi afferra una piede dove aveva precedentemente tolto la scarpa e inizia a solleticarlo.

La sua risata si fa sempre più forte, e così anche la mia.

Dopo un po' finisco per dargli un calcio e lui si ferma.

Mi avvicino per vedere se gli ho fatto male, ma non riesco neanche a mettermi seduta che sento la sua bocca sulla mia.

Mi spinge lentamente all' indietro fino a mettersi in ginocchio sopra di me.

Quando si stacca da me mi sorride pizzicandosi il labbro e io non posso non alzare gli occhi al cielo.

Approffita di me che non guardo per abbassarsi ancora di più e schiacciarmi a terra.

Non so cosa io voglia che faccia, ma di certo quello che fa intuire non succederà.

Credo.

Mi lascia un bacio veloce e poi si siede sulle mie gambe.

Poi si mette a ridere e, contagiando anche me, mi impedisce di alzarmi e guardarlo.

Quando inizio a ridere ancora più forte sento le sue mani fredde strisciarmi velocemente sulla pancia.

Quando il suo sorriso cresce gli fermo le braccia.

-Loro saranno ancora qui fuori-

-Chi? - Ma, Louis, non lo so..

-Ed e l'altro-

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