Percorremmo i corridoi l'uno accanto all'altro, senza dire una parola, fino ad uscire all'aria aperta.
Quindi sorrise. Mi prese la mano e cominciò a camminare più velocemente. Un attimo dopo stavamo correndo, la strada un po' in salita. Non sapevo dove mi stesse portando. Secondo le mie scarse informazioni, ci stavamo dirigendo verso i confini del campus.
Ci fermammo quando ormai eravamo circondati da alberi, senza più un sentiero da seguire. Il sole filtrava comunque tra i rami, creando strane ombre. Una passava proprio sul suo volto, come una cicatrice lungo la guancia.
Ciò di cui non mi lamento è che ho una buona resistenza, cosa che in quel momento mi permise di non stramazzare al suolo ansimante.
Louis lanciò un'occhiata alle nostre mani, ancora incastrate insieme.
"Per te non è un problema se ti tengo per mano, vero?" disse.
"Se non lo è per te." risposi. Ma sospettavo che non provasse quello che stavo provando io in quel momento, brividi continui ad ogni movimento.
"Okay, adesso voltati."
Mi voltai lentamente, attenta a non sciogliere la stretta, e al tempo stesso cercando di abbassare il battito cardiaco.
Davanti a me si estendeva l'intero campus. Distinguevo le aule e i dormitori, i locali piazzati là in mezzo come se fosse finito lo spazio. Da lassù sembrava infinito.
Louis rigirò le nostre braccia davanti a me, abbracciandomi da dietro e poggiando il mento sulla mia spalla. Lo guardai.
"A me piace un sacco." disse. "Venire qui e semplicemente capire in che posto sto vivendo."
Non stavo prestando attenzione. Continuavo a guardarlo, esaminando ogni parte del suo volto.
Decise di ricambiare lo sguardo mentre percorrevo con gli occhi il contorno delle labbra.
Per una volta non stava sorridendo, aveva messo da parte il sorriso sarcastico e si rivolgeva a me come avevo sperato che facesse.
Inclinando il volto, sfiorai la sua fronte con la mia.
Quando lui abbassò le palpebre, mi allontanai di scatto, sciogliendo la presa sulla sua mano. Cosa stavo facendo? Per me era ancora una sconosciuto.
Lui sembrò accorgersi del mio disagio.
"Torniamo giù?" propose. "Possiamo mangiare in..."
"Scusa, no." risposi, secca. "Scusami, devo andare."
Mi voltai, cominciando a camminare velocemente.
"Dove vai? Stai andando dalla parte sbagliata..."
Lo ignorai, continuando a camminare.
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{ Fireproof }
FanfictionE da qua in poi si rompono i confini tra ciò che comprende le sottigliezze di una relazione e il quadro generale della vita di una sedicenne al suo primo anno di college. In questa età le ragazze non sono solo ossessionate dagli unicorni, come...