[cap 93]

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SUMMER'S POV

-Verrò a casa dopo la festa di capodanno - dico ad Alexa e un sorriso si forma sulle sue labbra.

In questi giorni mi ha dato le maggiori spiegazioni che potessi chiedere e credo che il nostro rapporto stia tornando come prima.

-Ne ho parlato con la mamma. E' felice di averti a casa -

Sorrido anche io.

-Buon Natale, sorellina - mi sussurra.

******

Fino alla fine dell'anno il college rimane aperto, per chi vuole, quindi io, Louis, Carly, Vanessa e Niall abbiamo organizzato una serata Natale tutti insieme. In un posto molto originale, la camera dei ragazzi.

-Ommioddio i regali! - Vanessa entra di corsa seguita da Carly.

Entrambe mi lanciano uno sguardo confuso mentre mi sistemo il cappello di Babbo Natale sulla testa.

-Beh? L'ho sempre messo, tutti gli anni - rispondo velocemente.

Vanessa ride, ma si ferma subito.

-Devo trovare i regali - bisbiglia.

-Non li hai ancora comprati? - chiedo stupida.

-Si che li ho comprati! Ma saranno sepolti da qualche parte sotto gli armadi, e li devo ancora incartare -

Adesso sono io che rido mentre la guardo ribaltare tutta la camera.

-Prima cerchi il mio regalo, poi se rimane tempo anche quelli degli altri - le dico prima di uscire per raggiungere la camera dei ragazzi.

La metà dei ragazzi sono andati a casa, quindi girare per il college sembra parecchio strano.

-Sono tutti per me, vero? - quando entro in camera Niall punta gli occhi sui regali che ho in mano.

-Ma certo.. Che no - sul suo viso appare un'espressione di finta offesa mentre li appoggio sotto una specie di albero e mi siedo sul letto di fianco a Louis.

-Buon Natale - dico e gli lascio un veloce bacio -E buon Natale anche a te, biondo - fa una smorfia e si siede di fronte a noi per terra.

Ci guardiamo intorno per qualche minuto, finchè Niall non si alza.

-Ho capito, vado a cercare le disperse - dice ed esce, lasciando me e Louis da soli.

Dopo qualche minuto Carly, Vanessa e Niall ritornano e si siedono attorno a noi.

-Accontentatevi, non sono incartati - Vanessa mette i regali sotto l'albero, cercando di nasconderli dalla nostra visuale.

-Mangiamo, apriamo i regali e guardiamo un film - dice Niall e tutti noi annuiamo -Tanto non avete scelta, sta arrivando il tipo con le pizze - continua tutto contento.

Dopo poco arrivano le pizze e la stanza si trasforma magicamente in un porcile pizzoso.

Ah beh, tanto non è camera mia e non pulirò io.

Triangoli di pizza volano da una parte all'altra della stanza e tutto ciò che rimane dei nostri bicchieri di coca viene rovesciato sopra i resti di pizza.

Quando arriva il momento di aprire i regali, siamo costretti ad aprire la porta e stare quasi in corridoio, per evitare che anche quelli diventino pezzi di cibo.

Li prendiamo a caso, quando tocca a Louis aprire il mio, mi fermo a guardarlo come ho fatto con nessun'altro regalo.

Scarta la scatola e quando la apre, la prima cosa che fa è alzarsi e venire ad abbracciarmi.

Intanto Niall apre tutta la scatola per far vedere agli altri.

-Un paio di scarpe da calcio, uau - dice fingendosi interessato.

-Non sono scarpe da calcio! - Louis si riprende la scatole -Sono.. Sono il sogno dei miei giorni, sono qualcosa di.. Sono meravigliose! -

Ha passato mesi a parlarmi di quelle scarpe e di come la sua famiglia non potesse permettersele. Diciamo, delle scarpe del genere nessuno se le può permettere se non è un dentista.

Meglio non dire a Louis che c'era un sito dove le vendeva a dieci volte di meno.

Quando si risiede, rimane comunque sui suoi pensieri, come fosse preoccupato.

L'ultimo regalo, indovinate un po', è per me. E indovinate da chi è, da Louis.

Apro la scatola e rimango meravigliata quanto lui.

-Viva l'originalità! - strilla Niall mentre tiro fuori le stesse scarpe che io ho regalato a lui.

Non appena gli altri cominciano a mettere su il film, io e Louis usciamo un attimo.

-Direi che mi conosci bene - ammetto mentre lui mi spinge verso il muro.

-Lo stesso vale per te - risponde e comincia a baciarmi.

LOUIS' POV

Meglio non dire a Summer che ho trovato un sito che le vendeva quelle scarpe a un prezzo stracciato.

Magari lei ha fatto lo stesso.

Ma cazzo, quelle sono originali! Non potevo chiedere di meglio.

-Buon Natale di nuovo, Louis - sussurra mentre la tiro su, prendendola per le coscie.

-Buon Natale di nuovo, Summer - rispondo di rimando e le mie mani stringono i suoi fianchi, alzandole la maglietta.

Mette le mani nei miei capelli e li tira leggermente, prima di appoggiarle sulle mie spalle e farmi avvicinare a lei ancora di più.

-Facciamo partire ora il film, avete intenzione di restare fuori finchè non finisce? - la voce di Carly rimbomba nelle pareti sottili e sento Summer sghignazzare, intendo la sua domanda come una domanda retorica.

Senza nemmeno volerlo, le sfioro la pancia e lei cade per terra ridendo. Altro motivo per cui non devo farle il solletico. O per cui devo.

Un cuscino esce dalla stanza insieme ad un "tacete" e senza molti altri inviti recupero Summer e usciamo dal dormitorio, nonostante sia vietato dopo le 9 di sera, ma questi ormai sono i nostri ultimi giorni qua e abbiamo altro a cui pensare.

-Cazzo Louis, fa freddo - la lascio andare nel prato e mi stendo sopra di lei.

-Va meglio? - domando e appoggio il mio naso contro il suo.

-No. Sei freddo pure tu - risponde secca allungando la lingua per bagnarmi le labbra.

Gliela prendo delicatamente tra i denti, facendola sussultare.

- Fermati non voglio diventare una senza-voce di Capitol - dice quasi ridendo.

Spazio autrice: fangirlo *-*

Per chi non lo avesse capito, il riferimento è alla trilogia di Hunger Games, dove chi commetteva un certo reato veniva punito da Capitolo City (la sede del governo e roba varia) facendosi tagliare la lingua e quindi era costretto a non parlare per il resto dei suoi giorni.

Pollux siamo con tee *-*

Rimaniamo sdraiati per parecchio tempo. Le stelle sembrano più numerose, ora che le fissiamo.

Mi giro un attimo verso di lei e comincio a pensare alla festa ormai prossima. Al modo in cui si muoverà al ritmo della musica, come festeggeremo il primo minuto del nuovo anno..

- Che c'è? - spingo via i miei pensieri e dimentico di risponderle.

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