Capitolo 26.

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LUCY'S POV

Come mi sono ridotta.

Mi faccio pena da sola.

Rintanata in bagno senza nessuno.

Ho mandato via Louis puntandogli una limetta contro.

Mi faccio schifo.

Avevamo appena provato a chiarirci, e poi ho ricambiato faccia.

L' ho spaventato.  

E probabilmente ha ragione. Magari non ne sapeva nulla sul serio. Magari non è stato lui. Magari non centra nulla con Blake.

Allora chi è che può centrare? Che fosse tutta opera di quei tre ragazzi?

Devo trovarli.

Mi metto davanti allo specchio e ritorno Evelin.

Mi ricordo le abitudini dei tre ragazzi. L' anno scorso li guardavo, li spiavo, per vedere se andavano da mio fratello.

Era tutto un circolo. Lui cercava di difendere me. E io cercavo di difendere lui. Eravamo alla pari: perchè lui ci ha rimesso e io no?

Uscendo dall' edificio mi dirigo subito verso il punto in cui dovrebbero essere (sempre che non abbiano cambiato orari).

Non sono cambiati. Sono sempre allo stesso posto.

Mi metto appoggiata al muro guardando il cellulare, ma in realtà ascolto loro.

Fanno tiri di canna, e parlano di quello per almeno dieci minuti.

-Ehi piccolo scricciolo- Ero così impegnata a non farmi vedere che non ho visto che uno dei ragazzi è venuto verso di me.

Indietreggio un po'.

-Che ci fai quì?-

Il suo tono era cambiato completamente.

Cerco di non abbassare lo sguardo.

-Ehi amico, che succede?- Ecco che arrivano anche gli altri due.

Entrambi ammiccano nella mia direzione e mi circondano.

Mi sento sottomessa. Tre ragazzi alti due metri che sono attorno a me. Uno davanti, uno a destra e uno dietro.

-Che ci fai quì? Non dovresti essere con i tuoi amichetti a vedere i cartoni?-

Deglutisco rumorosamente mentre loro si scambiano sguardi e risatine.

Mi lanciano contemporaneamente tre schiaffi e io mi piego un po', indietreggiando fino ad arrivare a toccare il muro.

Un ragazzo mi alza il mento e mi sfiora il collo.

Mi sento morire. 

Sono davanti ai tre ragazzi che hanno ucciso mio fratello.

Mi sento morire ancora di più.

Tengo lo sguardo fisso su di loro senza abbassando un po' le sopracciglia, tanto 

-Che hai? Vuoi fare la dura? Vediamo se ce la fai-

Mi pianta sulla testa un' altro schiaffo e un paio di calci negli stinchi.

Continuano così per un po', accompagnati da 'Beh? La dura non resiste?' 'Sei patetica' 'E' tutta una finta'.

Non me ne frega di come trattano me. Me ne frega di come trattavano Blake.

Dopo un po' sono seduta per terra, con le ginocchia al petto e gli occhi lucidi.

-Che avete fatto a Blake?- Approfitto del silenzio che si era momentaneamente creato.

-Ahhh.. Il signorino Jepsen- Dice uno ammiccando.

Un altro si abbassa mettendosi di fronte a me.

Cerca di alzarmi il mento, ma cerco di oppormi. 

Dopo un po' ci riesce comunque, vedendo tutto il mio trucco sbavato. Perchè diamine basta così poco per toglierlo?

-Ah. La sua piccola sorellina-

Si abbassano anche gli altri due e iniziano a ridacchiare.

Mi sento piccola. E indifesa.

Inutile.

Appena smettono di ridere mi lanciano altri pugni e calci.

Bullismo?

No, giocatori di footbal che ti si fiondano addosso.

-EHI!!- Con la testa china riesco comunque a sentire una voce.

Vedo i tre ragazzi andare via e poi nulla.

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