AYLA
La notte precedente fu la prima che trascorsi da sola, da quando ci eravamo accoppiati.
Dormii a malapena, mentre ero sdraiata a letto a ripassare la scena nell'ufficio di Elijah. Desideravo tornare indietro e gestire tutto in modo diverso.
Quando mi svegliai, quella mattina, era come se metà di me mancasse. Riuscii a malapena a mangiare. Le fitte di rimpianto sopprimevano qualsiasi appetito che potessi avere.
Non riuscivo nemmeno ad andare al Rifugio del Branco. Trascorsi invece la giornata a casa dei miei genitori a dipingere.
Quando avevo bisogno di schiarirmi le idee, di solito mi ritiravo nello studio annesso alla mia galleria, ma quelli erano entrambi regali di Elijah, e non volevo che lui mi annebbiasse ancora la mente.
Ma sapevo che non avrei potuto evitarlo per sempre. Non solo perché era il mio compagno, ma perché quella sera c'era la festa per il bambino di mia sorella.
Lei e suo marito, Jeremy, aspettavano il loro primo figlio, e io e Elijah eravamo i padrini, quindi dovevamo partecipare entrambi.
Un'ora prima che dovessimo essere al ristorante Elijah si fermò a casa nostra. Io ero tornata prima, ero intenta a sistemare delle cose e lo stavo aspettando in cucina.
La porta del garage si aprì e lui entrò con in volto la stessa espressione indifferente che gli avevo visto sfoggiare la sera precedente, prima di uscire come una furia dal suo ufficio.
Mi guardò, per niente sorpreso di vedermi li. "Hai dipinto qualcosa di bello?"
"Come fai...", poi abbassai lo sguardo e notai delle piccole macchie di vernice secca sui miei pantaloni. "Senti, Elijah, possiamo goderci la serata e basta?"
"Non credo di essere io quello che avrà problemi. In realtà, io penso che l'idea di avere un bambino sia una cosa bellissima".
"Non ho mai detto che non voglio un bambino. È chiaro che non hai ascoltato nulla di quello che ho detto".
"Essere la mia compagna significa che la nostra famiglia non sarà solo io e te, ma tutto il branco".
"È divertente, detto da un uomo che non parla nemmeno con i suoi genitori. Quanto tempo è passato, da quando se ne sono andati per altri lidi? Dieci anni?"
"È complicato, Ayla".
"E questo no? Penso che sia terribilmente ipocrita, da parte tua, volere una famiglia, considerando quanto poco sforzo hai fatto per rimanere in contatto con loro. Non sono nemmeno venuti alla nostra cerimonia di accoppiamento".
"Non ho intenzione di fare gli stessi errori che hanno fatto loro". Fece una pausa, sospirando. "Se questo è il tuo modo di fare, non credo che dovrei venire stasera. Puoi dire loro che sono stato impegnato con il lavoro".
"Non lo farò perché, a differenza di te. ci tengo a essere presente per la famiglia, e tu sarai il padrino della mia futura nipote, quindi tu stasera ti presenterai, che ti piaccia o no. Il branco può essere la mia famiglia ora, ma vale anche per te, e Bella è anche la tua famiglia adesso".
Non l'avevo notato fino a quel momento, ma le mie mani erano strette e le mie unghie stavano scavando nei miei palmi.
Non avevo realizzato, prima di allora, che forse il cattivo rapporto di Elijah con i suoi genitori era la ragione per cui era così deciso a crearne uno buono per il bene del branco.
Loro erano la cosa più vicina a una famiglia che lui avesse mai avuto, prima che arrivassi io.
Forse questa notte gli avrebbe fatto bene. Avrebbe visto come funzionava una famiglia sana.
Speravo solo che Bella e mia madre non fossero così pazze da prendere le parti di Elijah quando fosse uscito l'argomento, cosa che sapevo sarebbe avvenuta.
Ci cambiammo in silenzio. Un netto contrasto con il nostro gioco di due mattine prima.
Non potei fare a meno di dare un'occhiata mentre lui si tirava su i pantaloni sulle sue cosce scolpite e sul suo culo sodo e muscoloso. Potevo anche essere arrabbiata con lui, ma lui era sempre il mio compagno, e questa distanza mi stava uccidendo.
Lo volevo con tutta me stessa. Ogni parte di me desiderava il suo tocco, fantasticava sul sapore delle sue labbra.
Quando il calore mi ha colpita, non avevo idea di cosa avrei fatto. Ci ha trasformato entrambi in, letteralmente, animali spudorati e assetati di sesso. L'anno scorso la mia vulva praticamente esplodeva ogni volta che Elijah mi guardava.
"Hai intenzione di fissarmi tutta la notte o hai intenzione di finire di prepararti?", chiese, facendomi uscire dal mio sogno a occhi aperti.
"Non adularti. Mi stavo assicurando che ti fossi vestito bene".
“Quindi ora sono un tiranno e non mi vesto bene?"
"Smettila di essere cattivo", dissi, adesso un po' incazzata..
"Ehi, Ayla", disse, sistemandosi la cravatta.
“Cosa c'è?", gli risposi, aspettando il suo prossimo commento sprezzante.
"Sei bellissima".
Per quanto ci provassi, non riuscivo a trattenermi dall'arrossire. Dio, era un tale bastardo, ma lo amavo per questo.
“Sbrigati, faremo tardi", gli dissi. prendendo il mio cappotto. "Ci vediamo in macchina".
STAI LEGGENDO
La Vergine Del Branco
Lupi mannariAyla è una lupa mannara di diciannove anni che nasconde un segreto: è ancora vergine. L'unica vergine del branco. È decisa a superare anche il periodo di calore di quest'anno senza cedere ai suoi impulsi primordiali, ma quando incontra Elijah, l'Alf...