AYLA
Dopo tutto il tempo passato lontano da Konstantin, il mio calore era aumentato a dismisura, e io e Elijah eravamo più vicini di quanto lo fossimo mai stati in settimane.
La questione dei miei genitori mi assillava ancora, ma la mia mente era così confusa che avevo bisogno di schiarirmi le idee, se volevo prendere delle decisioni razionali.
Se i miei genitori si trovavano là fuori, avrei trovato un modo per rintracciarli, un modo che non implicasse una ginnastica mentale.
Chiaramente la mia mente non si piegava in quel modo, non importa quanto io lo volessi.
Konstantin aveva fatto del suo meglio, ma io proprio non ci riuscivo.
Elijah ruotò sulla sedia della sua scrivania e mi abbracciò da dietro, tirandomi sulle sue ginocchia.
"Cosa dovremmo fare oggi?", chiese Elijah. "Uscire per un appuntamento?"
"Elijah, questa è la prima volta che lavoro dall'ufficio per tutta la settimana. Non posso andare e venire a mio piacimento. La gente penserà che stia ricevendo un trattamento preferenziale".
"Sei la compagna dell'Alfa. È ovvio che tu riceva
un trattamento speciale. Infatti, penso che te lo darò proprio ora", disse, facendo scivolare la sua mano sulla mia gamba e sotto la mia gonna.
"Dai, Elijah, non adesso. Ho così tante scartoffie
da compilare", dissi, ma non feci alcuno sforzo per impedirgli di tirarmi giù la biancheria intima fino alle caviglie e sopra i tacchi.
"Qualcosa qui deve essere riempito", ringhiò, affondando lentamente le sue dita tra le mie gambe.
Cazzo, era così bello, e il mio calore si stava facendo sentire, rendendo il tutto ancora meglio.
Stava diventando così caldo nell'ufficio di Elijah che iniziai a sbottonarmi la maglietta, rivelando il mio reggiseno di pizzo.
Gli diedi un'occhiata di approvazione, e con un movimento rapido tolse tutto da sopra la sua scrivania e mi ritrovai sulla schiena.
Elijah strisciò su di me e iniziò a tirarsi giù i pantaloni, pronto a soddisfare la sua fantasia in ufficio, ma io avevo la mia.
"Aspetta", esclamai. "Voglio provare una cosa".
Ribaltai Elijah e mi misi sopra di lui, a cavalcioni, provando una sensazione di dominio salire attraverso il mio corpo.
Sporgendomi il più vicino possibile al suo orecchio, sussultai...
"Ora sono io il capo".ROXANE
"È scandaloso", gridai, camminando avanti e indietro nell'ufficio di Josh. "Come può farti questo?"
Josh scosse semplicemente la testa. "L'ha portata in pattuglia quasi ogni notte, questa settimana. Quella era una cosa nostra".
Ok, dovevo ammettere che la cotta maschile di Josh per il suo migliore amico, e il conseguente piagnisteo per essere stato messo da parte, non gli donavano affatto...
Ma io avevo il mio problema con Ayla.
E ora stava interferendo anche nel lavoro del mio compagno?
Non si poteva più andare avanti così
“Josh, devi parlare con Elijah oggi. Sei tu il suo Beta, non Ayla, e hai cercato così tanto di dimostrargli quanto vali. Ti meriti di meglio".
"Va bene, lo farò opgi - se tu accetti di parlare con Ayla e smetti di essere così passivo-aggressiva", disse Josh, incrociando le braccia.
"Non sono passivo-aggressiva", ridacchiai nervosa.
Ammettevo che volevo che le cose migliorassero tra me e Ayla, ma volevo che lei venisse da me per prima. L'avevo a malapena sentita, nelle ultime settimane.
A volte mi chiedevo se fossi meschina, ma mi faceva davvero male vedere la mia migliore amica di sempre allontanarsi sempre di più da me.
Un forte botto proveniente dall'ufficio di Elijah, nella porta accanto, mi fece uscire dai miei pensieri e Josh saltò dalla sua sedia.
"Siamo sotto attacco?", sbottò, strappandosi la camicia, pronto a trasformarsi.
L'inconfondibile suono di gemiti e grugniti iniziò a farsi sentire attraverso il muro, come se fosse fatto di carta.
La mia mascella si aprì. "Aspetta un cazzo di secondo... stanno..."
"Elijah".
"Oh, Elijah".
"Sì,Sì... Sì".
"ELIJAH".
"Josh, dobbiamo stracciarli", urlai.
Ok, forse ero un po' passivo-aggressiva a volte.
Spinsi Josh contro il muro e gli tirai giù i pantaloni. Meno male che era letteralmente sempre pronto a partire.
Afferrai la sua faccia e lo fissai profondamente negli occhi.
"Voglio che tu mi faccia ululare, cazzo".
"Ricevuto", disse lui, strappandomi la camicia in modo che i miei seni si riversassero sulla sua faccia.
Iniziai a gemere più forte che potevo, proprio contro il muro adiacente tra gli uffici di Josh e Roxane.
"Roxane, non sono ancora dentro di te", disse Josh, confuso.
"Beh, allora datti una mossa cazzo", urlai con impazienza.
Davvero non aveva capito cosa stavamo facendo? Grazie a Dio era bello.
Piantai le mie unghie negli addominali di Josh mentre lui mi sbatteva fino a farmi gemere come una matta.
Era sconvolgente.
Chi sapeva che una scopata competitiva indotta dal calore sarebbe stata così dannatamente bella?
STAI LEGGENDO
La Vergine Del Branco
WerewolfAyla è una lupa mannara di diciannove anni che nasconde un segreto: è ancora vergine. L'unica vergine del branco. È decisa a superare anche il periodo di calore di quest'anno senza cedere ai suoi impulsi primordiali, ma quando incontra Elijah, l'Alf...